Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

venerdì 4 aprile 2008

Vinitaly 2008: senza commenti (e neanche parole)

Non bastava l'Alitalia e i rifiuti della Campania, oggi, e ieri la Parmalat, la Cirio, su fino al vino al metanolo. Scandali economici e finanziari che funestano il nostro paese e lo "sputtanano" continuamente agli occhi di tutto il mondo. Una serie di scandali da far impallidire, così pesanti che non bastano le vittorie di moto, auto e calciatori italiani per farci recuperare credibilità e buon nome.
Ora ritorna il vino in primo piano, con uno scandalo che si annuncia pesantissimo, nonostante i toni trionfalistici di qualche nostro politico ("evviva, i nostri controlli funzionano"?!).
I produttori di vini biologici stanno a guardare e continuano a fare in modo diverso, molto diverso.


[fonte RaiNews 24]
Operazione 'Vendemmia sicura', vino addizionato con sostanze chimiche

Ancora uno scandalo che rischia di minare la fiducia dei consumatori. Lo ha denunciato un' inchiesta pubblicata dal settimanale Espresso, oggi in edicola. Si tratta di vino 'tagliato' con sostanze chimiche, che sarebbe stato messo in commercio da una ventina di aziende, sparse tra il nord Italia, la Puglia e la Sicilia.

L'Operazione Vendemmia sicura si sta rivelando "un successo", testimonianza del fatto che il "controllo, l'azione costante di tutela dei consumatori e dei produttori onesti producono risultati anche eclatanti". Cosi' il ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, che dal Vinitaly commenta i risultati dell'inchiesta avviata dalle Procure di Verona e Taranto nei confronti di alcuni produttori vitivinicoli italiani. Una inchiesta che nasce "da capillari indagini del Corpo Forestale dello Stato e dell'Ispettorato Controllo Qualita', entrambe realta' riconducibili al Mipaaf".

Il risultato, anticipato dall'Espresso, parla di 70 milioni di ettolitri di vino 'addizionato' con concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e contenente solo un quinto di mosto messi in vendita nei negozi e nei supermercati come vino a basso costo.

L'inchiesta e' ancora in corso, ma al momento i magistrati delle due procure avrebbero scoperto un sistema industriale di contraffazione che nasce dalla criminalita' organizzata e alimenta le grandi cantine. Le aziende coinvolte nello scandalo sarebbero gia' 20. Otto si trovano al Nord: in provincia di Brescia, Cuneo, Alessandria, Bologna, Modena, Verona, Perugia. Il resto invece e' sparso tra Puglia e Sicilia.

Il ministro, pur sottolineando i risultati positivi ottenuti dall'indagine nella lotta alle sofisticazioni alimentari ha pero' voluto evidenziare come ora sia necessario evitare ogni allarmismo e avere la consapevolezza che "pochi malfattori, tra l'altro gia' noti alle forze dell'ordine per analoghe vicende pregresse, non fanno certo l'immagine di un intero settore. Il mondo del vino italiano e' un mondo sano, dinamico - ribadisce il ministro dal Vinitaly di Verona - Un mondo che lavora e sta ottenendo risultati e riconoscimenti straordinari. Un insieme di traguardi eccellenti che proprio a Vinitaly abbiamo voluto testimoniare con assoluta soddisfazione".


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Vinitaly 2008: Sens(I)nverso, il vino biodinamico di Abbazia Santa Anastasia

Abbazia Santa Anastasia è un'azienda vitivinicola situata nel Parco delle Madonie, in provincia di Palermo, che dal 2003 fa viticoltura biologica.

Dal 2005 è passata alla coltivazione biodinamica su tutti i vigneti aziendali.

Ora in occasione del Vinitaly arriva Sens(I)nverso, la linea di vini ottenuti con tecniche di vinificazioni particolari, in linea con la filosofia biodinamica: fermentazione affidata solo ai lieviti selvaggi, uso esclusivo del legno anche in fermentazione, una vinificazione naturale senza uso di coadiuvanti.

Il risultato è un Nero d'Avola 2006 potente, intenso, elegante, anche se appena imbottigliato e quindi bisognoso di un periodo adeguato di affinamento nella bottiglia.

Sens(I)nverso sarà presentato sabato 5 aprile alle 16 e domenica 6 aprile alle 11 nella saletta A del Palaexpo.


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Vinitaly 2008: un interessante convegno organizzato da Barone Pizzini e La Buona Terra

I convegni in una fiera come il Vinitaly sono nel complesso una perdita di tempo: qui si viene per bere, assaggiare, parlare con i produttori, scoprire le nuove tendenze e i piccoli grandi vini.

Eppure oggi mi sono ricreduto dopo l'interessante convegno

Viticoltura biologica nel mondo:
tendenza e futuro nella
produzione, nello stile di vita e nelle scelte di consumo

organizzato dall’Associazione La Buona Terra (Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici) e da Barone Pizzini, la prima azienda vitivinicola in Franciacorta ad aver prodotto spumante Franciacorta DOCG da viticoltura biologica. Il convegno è stato organizzato con la collaborazione della Regione Lombardia - DG Agricoltura e di Unioncamere Lombardia.

Il convegno è stato aperto da Silvano Dalai dell'aziende vitivinicola L'Ulif, che è presidente dell'Associazione La Buona Terra. I lavori sono stati guidati da Silvano Brescianini, Direttore di produzione dell’azienda vitivinicola Barone Pizzini.

Quattro ospiti americani hanno parlato di tendenze e prospettive dei vini biologici e biodinamici, con un attenzione particolare anche agli aspetti ambientali.

Questi gli interventi degli ospiti stranieri:

Dino Tantawi, selezionatore e importatore di vini Italiani per i migliori ristoranti di New York: “Trend di mercato in USA per le etichette Biologiche e Biodinamiche”;
George Tsopelas, sommelier ristorante Abboccato New York: “Vini bio, cosa chiede la clientela internazionale”
Kathleen Buckley, giornalista di Wine Enthusiast e co-autrice con Roger Voss di due dei più importanti report sui cambiamenti climatici, l’impatto ambientale e i consumi di vino: “Wine Saves the World: The Move from Vines to Footprint"
Alan York, uno dei massimi esperti di viticoltura biodinamica: “ La Biodinamica nel mondo: esperienze e prospettive”.

Nei prossimi giorni maggiori notizie sul convegno.


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giovedì 3 aprile 2008

Vinitaly 2008: Tito 2006 Sangiovese di Romagna Doc

Ho assaggiato un ottimo Sangiovese di Romagna, il Tito dell'azienda San Martino - Terre di Villa Rovere.

Un naso elegante, intenso e persistente, un gusto ampio e molto lungo, con sottili sentori speziati.

Un vino che ho gustato nel modo migliore per accompagnare un gustoso pollo ruspante nel ristroante dell'Enoteca regionale dell'Emilia Romagna.

Una sicurezza, quella del Tito, che convince anche per il prezzo, decisamente abbordabile.


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Vinitaly 2008: i vini biologici dell'Emilia Romagna

Bella vetrina per i vini biologici e biodinamici dei viticoltori dell'Emilia Romagna al Vinitaly 2008, organizzata dalla Prober, l'associazione dei produttori biologici e biodinamici dell’Emilia Romagna

Nel banco d'assaggio dell'Enoteca Regionale (padiglione 1) è infatti presente una bella pattuglia di produttori, con alcuni tra i più caratteristici vini della regione, tutti prodotti da agricoltura biologica e biodinamica:

  • Pignoletto
  • Malvasia dei Colli Piacentini
  • Gutturnio dei Colli Piacentini
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
  • Lambrusco Reggiano
  • Sangiovese di Romagna
Un'occasione da non perdere per chi è interessato a questi vini a misura di salute!

In occasione del Vinitaly 2008 viene anche distribuito il CD ROM dedicato ai vini bio della regione, con la presentazione del settore curata da Il Vino Biologico.

Qui potete leggere l'opinione di Paolo Carnemolla, presidente di Prober, sul Vinitaly 2008.


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Vinitaly 2008: anche il sughero si può riciclare!

Anche il sughero, un materiale naturale per eccellenza, si può e anzi si deve riciclare. I numeri non sono davvero piccoli, visto che si parla di un miliardo di tappi all'anno nella sola Italia.

Di sughero sostenibile e vino ci siamo già occupati nel Blog.

La proposta viene dal Vinitaly 2008.
Alla Fiera di Verona, infatti, ci sarà la più grande iniziativa italiana per la sensibilizzazione sulla raccolta dei tappi di sughero, con decine di migliaia di tappi avviati dal Vinitaly al circolo virtuoso del riciclo.
L’obiettivo dell’iniziativa di Rilegno (consorzio nazionale che si occupa di raccolta, riciclo e recupero degli imballaggi di legno e di sughero all’interno del sistema Conai), Amia Verona e Veronafiere è far partire una catena ecologica contro lo spreco del sughero, che solo in Italia riguarda ogni anno un miliardo di tappi.

Un'idea: perché non partire con wine bar e ristoranti, magari fornendo
loro un bel contenitore di vetro in cui raccogliere i tappi?
Siamo sicuri che anche in Italia queste cose non funzionerebbero? Eppure
l'emergenza dei rifiuti e i disastri dell'inquinamento e del consumo senza
regole sono sotto gli occhi di tutti. Davvero pensiamo che il problema riguardi
solo la Campania?

Anche il Wwf ha commentato con favore l'iniziativa, spiegando che "il sughero ha una forte vocazione enologica. I tappi rappresentano il 70% del valore del mercato del sughero e l’industria del vino ne acquista 15 miliardi ogni anno; l’interesse e l’attenzione maturata per il sughero nell’ambito della più importante manifestazione vitivinicola nazionale ci fa ben sperare.” Le foreste di sughero sono fabbriche millenarie (prime tracce in epoca punica) di materia prima, la cui sopravvivenza è strettamente legata al loro sfruttamento economico, sono scrigni di biodiversità, rifugio naturale di flora e fauna, fondamentali per specie a rischio come la Lince iberica, il Cervo berbero e l’Aquila imperiale iberica. Per queste ragioni il Wwf ne promuove da sempre una gestione sostenibile realizzando iniziative congiunte di conservazione in Italia, Spagna, Portogallo.


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