Corsi di degustazione dei vini biologici

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Marzo 2015 a Roma

lunedì 27 novembre 2006

Biodinamica, cristallizzazione sensibile, vino, codice a barre

Dinamolisi di vino Cabernet: (da sinistra)
vino biodinamico, convenzionale, dozzinale
(tratto da www.cristallizzazionesensibile.it)

La biodinamica è sicuramente una materia complessa e, per tanti versi, affascinante. Le applicazioni e le implicazioni con il mondo del vino ovviamente ci interessano molto.

Abbiamo trovato in Rete un contributo interessante sulla cristallizzazione sensibile (una tecnica di analisi legata alla biodinamica) applicata alle bottiglie di vino e, in particolare, al codice a barre.

Prima cerchiamo di capire cos'è la cristallizzazione sensibile.
[rielaborato dai siti www.cristallizzazionesensibile.it e www.agricolturabiodinamica.it]

La cristallizzazione sensibile, insieme alla Dinamolisi Capillare e alla Cromatografia, sono metodi di analisi che rendono visibile l'espressione delle forze vitali.
Tutti gli organismi viventi, infatti, sono caratterizzati da una precisa organizzazione e da una ben precisa morfologia che continuamente e indipendentemente dall’ambiente si forma, nella quale nessun elemento è casuale. Tutte le parti sono correlate e interdipendenti, organizzate in una irrinunciabile gerarchia. Questo sistema di forze ( etere di vita, etere chimico, etere di luce, etere di calore) e di relazioni è il “progetto”, il “corpo eterico” o, nei termini della più recente ricerca in biologia, il “campo morfogenetico” (=generatore di forma), tipico ed esclusivo di ogni essere vivente. La grande scoperta di Rudolf Steiner (e di E. Pfeiffer, che la realizzò nella pratica di laboratorio) è che questo campo di forze che generano la vita sono le stesse forze che si esprimono nella forma vitale e che è resa visibile attraverso la Cristallizzazione Sensibile e gli altri metodi di analisi.

La cristallizzazione sensibile avviene per mezzo di una soluzione predeterminata di cloruro di rame (CuCl2) e acqua, mescolata ad un estratto della sostanza da analizzare. Una porzione standard della miscela così ottenuta viene messa su una piastra di vetro in una camera di cristallizzazione priva di vibrazioni e con ambiente controllato (temperatura e umidità relativa costanti). Dopo diverse ore, si ottiene come risultato un'immagine cristallizzata specifica del campione. Il cloruro di rame cristallizza, quando è puro in un modo tipico del cloruro di rame; quando è unito, per esempio, ad una soluzione contenente latte, in un modo tipico del latte. Grazie all'esperienza di molte cristallizzazioni fatte con il latte, il ricercatore riconosce la forma tipica della cristallizzazione del latte; le differenze che si riscontrano nelle forme che si discostano dalla forma-tipo del latte costituiscono un elemento di giudizio per la qualità di ciascun campione.

Ora vediamo quale è stata l'applicazione della cristallizzazione sensibile al vino ed, in particolare, al codice a barre. [rielaborato dal sito AgriBio]

Nel 2005 Nicolas Joly, leader del movimento del vino biodinamico, durante un seminario tenuto in Italia, nella sede di AgriBio, ha parlato della possibile influenza negativa del codice a barre che oggi viene usato praticamente su tutti i prodotti commercializzati, compresi quelli alimentari.
Secondo Joly, una ricercatrice danese aveva fatto una cristallizzazione sensibile del vino contenuto in una bottiglia con etichetta e relativo codice a barre e poi del vino di una bottiglia dello stesso lotto, ma senza etichetta e quindi senza codice a barra. Stranamente i risultati delle due cristallizzazioni furono diversi: si avevano più forze vitali nella bottiglia senza codice a barre, pur avendo lo stesso vino. Nella presentazione dell'articolo si spiega che, per disattivare le influenze negative del codice a barre, basta rompere lo stesso codice con un coltello o qualche altro oggetto appena acquistato la bottiglia di vino.

È possibile leggere l’articolo della ricercatrice danese, Daniel Holtwiesche, nella traduzione italiana di M. Elena Brunetti, grazie al sito Agri.Bio.

Si ringraziano per le informazioni utilizzate in questo articolo i siti dell'Associazione per la Cristallizzazione Sensibile, www.agricolturabiodinamica.it e AgriBio.


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3 commenti:

Mauron ha detto...

Bah!
Non è molto più sensato che la differenza (qualsiasi cosa essa significhi) sia dovuta all'assenza di etichetta (+luce) e non al codice a barre?
Se l'etichetta non ha un codice a barre ma ha un disegno a righe, è lo stesso? E se sull'etichetta c'è un'immagine "negativa"?

P.F.Lisi ha detto...

Mi sembra sensata l'osservazione sulla luce, ma francamente non so per la biodinamica sia un'osservazione valida.
Grazie per la tua osservazione
Pier Francesco (il blogger)

Paolo ha detto...

Ma non sarä piü che altro il fatto dell´utilizzo del lettore del codice a barre?