Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

martedì 23 novembre 2010

L'ecologia è un affare per il vino: parola di J.C. Boisset

Jean-Charles Boisset, erede di una grande famiglia del vino francese, spiega le azioni della sua impresa per la riduzione dell'impronta di carbonio.
Le scelte riguardano imballaggi alternativi, più leggeri, che rendono più semplice il trasporto.
L'azienda è anche impegnata nella viticoltura biologica.

L'articolo che riportiamo testimonia del grande interesse per ila lato "verde" del vino che c'è ormai in tutto il mondo.
Si parla in particolare della riduzione dell'impronta del carbonio. Alcune delle soluzioni proposte, come il Pet, mi lasciano perplesso, soprattutto se usate per il vino. Mi chiedo se per esempio un progetto come quello delle bottiglie di vetro "vuoto a rendere" non finirebbe per avere un impatto complessivo molto minore.
Resta il fatto che grandi aziende internazionali, come Boisset, guardano con grande attenzione

L'ecologia è un affare per il vino
 
Jean-Charles Boisset è l'erede del maggior impero vinicolo della Borgogna. È stato soprannominato “Mr. Pinot Nero” per il suo amore per l'uva che coltiva sui due lati dell'Atlantico. A 41 anni, dopo aver passato gran parte della giovinezza in California prendendo sole, facendo surf e prendendo una laurea in amministrazione d'impresa, vive secondo poche regole che ha appreso da piccolo.
 
Siamo i guardiani della Terra: è una cosa che ho appreso dalle mie nonne” dice Boisset che l'anno scorso ha unito la sua dinastia enologia con un'altra famosa, in questo caso statunitense, sposando Gina Gallo.
Durante la sua infanzia a Vougeot una delle  nonne, insegnante di scienze, “mi insegnò tante cose sulla natura e sull'importanza di ogni parte della natura: le piante, gli insetti... Da mia nonna ho appreso in concreto l'agricoltura biologica e biodinamica”.
L'altra nonna gli insegnò invece il riciclaggio degli oggetti. 
 
Gli occhi di Boisset si illuminano nel ricordare il momento in cui si è reso conto che il 70% dei 31 miliardi di bottiglie di vino che si bevono ogni anno nel mondo sono vendute al prezzo di 8 euro o meno a bottiglia. Di questo 70%, un altro 70% si beve entro un periodo che va da mezz'ora a tre ore.
Aggiunge Boisset: “Circa il 70% del costo di una bottiglia di vino è costituito dall'imballaggio, dal trasporto, dall'etichettatura ecc. Questo significa che il vino solo il 30% del costo della bottiglia. Non sarebbe meglio se potessimo ridurre questo 70% ed investire il denaro risparmiato nella qualità del vino?”.
 
Questo è quello che più o meno ha cercato di fare in alcune della cantine di famiglia in Francia e in California.
Concentrandosi sulla riduzione dell'impronta di carbonio dell'impresa, ha messo vini varietali, come Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay del Languedoc-Rosellon, in contenitori di cartone laminato da un litro, lo stesso tipo di imballaggio usato per i succhi di frutta dei bambini. Boisset ha anche imbottigliato un Merlot della California, il Fog Mountain, in bottiglie di Pet da un litro, lo stesso tipo di bottiglie di plastica riciclabile usate per le bevande gassate.
Per i consumatori questo significa disporre di vino in recipienti che non si rompono, leggeri, facili da portare anche in un picnic all'aperto. Per Boisset vuol dire una riduzione drastica dei costi di trasporto e, quindi, la riduzione dell'impronta di carbonio. Per la sua azione per la riduzione e l'innovazione negli imballaggi, la rivista “Wine Enthusiast” gli ha assegnato nel 2009 il premio come Innovatore dell'anno.
 
Un'altra iniziativa recente consiste nel mettere piccole botti di legno, con all'interno un contenitore di plastica riutilizzabile pieno di vino della sua cantina DeLoach, con certificazione biologica, nei ristoranti. I clienti possono prendere direttamente il vino al bicchiere.
Il suo Beaujolais Nouveau Mommessin 2010, infine, uscirà a fine novembre in bottiglie di vetro più leggere di quelle usate di solito.
“La cosa importante, in tutti questi tipi di contenitori, è che il vino sia di buona qualità. La qualità è quello che ci differenzia. E l'imballaggio è un modo, così come la viticoltura biologica o biodinamica, per rispettare la natura” dice Boisset.
 
Boisset concepisce il suo impero del vino come “una piccola impresa familiare”, che dirige insieme alla sorella Nathalie. E non nasconde il fatto che alcuni dei suoi vini, che si vendono a costi molto superiori agli 8 euro alla bottiglia, come i Bonnes Mares Grand Cru o i Musigny Grand Cru del Domaine de la Vougeraie, devono continuare ad essere imbottigliati in bottiglie di vetro tradizionali.
 
“Il modo in cui facciamo le cose oggi, il modo in cui viviamo oggi, non è il modo che si usava secoli fa. Non credo che uno debba associare il vino con lo snobismo e la pretenziosità. Il vino deve essere divertente e questo è quello che cerco di fare... mantenendo sempre il rispetto per la natura”.

[fonte El Mundo Vino/AgraPress]


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giovedì 4 novembre 2010

Incontro con il vino biodinamico alla Città dell'Altraeconomia di Roma

Segnaliamo con piacere un incontro sul vino biodinamico che si svolge a Roma, nella Città dell'AltraEconomia di Testaccio.
Della Città ci siamo già occupati qui nel blog e anche nel Mondo dell'agricoltura biologica.
La Città ha corso il rischio di chiusura, per ora scongiurato. Se possibile, visitiamola e frequentiamo le sue attività per sostenere questa importante iniziativa.

Potete anche firmare la petizione per chiedere la continuazione della Città.

Riprendono gli incontri con i produttori a SPAZIO BIO !

Sabato 6 Novembre 2010 appuntamento con il vino prodotto con uve da agricoltura biodinamica dell'Azienda Agricola Claudio Menicocci di fabrica di Roma (Viterbo) (http://www.biodynamic.it/italiano/famiglia.html).

Dalle 16 alle 19 sarà presente il produttore che illustrerà ai clienti la storia dell'azienda e le proprie tecniche di coltivazione e vinificazione e offrirà in degustazione i propri vini !

Spazio Bio è il negozio dei produttori biologici della Città aperto tutti i giorni tranne il lunedì presso la Città dell'altra Economia di Roma a Largo Dino Frisullo ( ex Mattatoio di Testaccio)

La Città è aperta, Vi aspettiamo !!


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martedì 2 novembre 2010

"Drink Sharing": bere responsabilmente il vino (biologico)

La cantina Perlage, un'azienda storica del vino biologico in Italia, compie venticinque anni. La Perlage, oltre a fare ottimi vini bio, in particolare il Prosecco Docg di Conegliano, è molto attiva e originale nel promuovere iniziative che uniscono il vino alla cultura.

Un evento ormai tradizionale è la Festa del Novello, che quest'anno raggiunge la decima edizione (un altro compleanno da sottolineare) e che si terrà sabato 13 novembre 2010.

In questa occasione Perlage lancia una nuova idea per sostenere il consumo responsabile del vino e degli alcolici: un problema molto grave, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, di cui si parla davvero troppo poco.


La Perlage sosterrà il consumo responsabile, premiando i "guidatori" che dopo la festa avranno superato il test dell'etilometro, sarà dato un attestato di partecipazione, un buono omaggio per l'acquisto di una bottiglia di vino biologico in cantina e un rimborso di 5 euro sul biglietto di ingresso.


L'iniziativa si svolge all'interno di un programma di iniziative sul consumo responsabile di vino: ne riparleremo nel Blog.



REGOLAMENTO DI PARTECIPAZIONE A “DRINK SHARING”
Io rispetto il limite perché mi rispetto

  1. Possono partecipare tutti coloro che hanno raggiunto la cantina in automobile, di seguito denominati “autisti” ;
  2. All’ingresso, gli autisti dovranno recarsi allo stand “Ingresso Autisti Drink Sharing” dove riceveranno una coccarda;
  3. L’autista è libero di partecipare a tutte le attività e accedere a tutti i buffet (buffet vino e buffet cibo) per tutta la serata;
  4. All’uscita, l’autista si recherà allo stand “Ingresso Autisti Drink Sharing” e sarà sottoposto alla prova etilometro: se il livello raggiunto è inferiore allo 0.5, l’autista riceverà un attestato di partecipazione, un buono omaggio per l’acquisto di una bottiglia in cantina e gli verranno rimborsati 5 euro del biglietto di ingresso;
  5. L’evento Drink Sharing si svolge in linea con la politica di Perlage di “bere con moderazione” sia per chi guida (Drink Sharing Project) sia tra i giovani (Video Erase and Re…Wine) e nasce dall’esperienza del Progetto Sibilla dell’ULSS 7 di Pieve di Soligo per la prevenzione dell’abuso tra i giovani.

Consigli per godervi la serata…
  • Chi beve non guida
  • Per godervi la serata in tutta tranquillità, prima di ordinare stabilite chi deve guidare l’automobile per tornare a casa
  • Conviene decidere già prima della festa chi rinuncerà agli alcolici per portare a casa le persone che possono bere alcolici. Oppure, se si sa già in anticipo di voler bere alcolici è meglio lasciare a casa la propria macchina e prendere i mezzi pubblici o un taxi che sono molto più convenienti dei costi derivanti da un incidente o dalla revoca della patente
  • Se qualcuno della compagnia non vuole (più) bere, va accettata la decisione
  • Chi non vuole bere alcolici non è né un guastafeste né un fifone, bensì una persona coraggiosa
  • Se, malgrado i buoni propositi, avete bevuto troppo, non sedetevi al volante. Lasciatevi chiamare un taxi che vi porterà a casa in tutta sicurezza
  • Secondo il codice della strada (art. 186 e successive modifiche) il limite legale di alcolemia (concentrazione di alcol nel sangue) alla guida non deve superare 0,5 grammi di alcol per litro di sangue


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CapalBIOFattoria: vini biologici dalla Maremma toscana

"Noi crediamo nell’ecologia della vita, qualcosa di più del semplice ambientalismo: è un modo di essere che deve portare ogni giorno ad adeguare le nostre azioni al rispetto di tutte le forme di vita ed alla difesa dell’ecosistema e della biodiversità, unica grande ricchezza comune a tutti gli esseri viventi."

Questa è la filosofia dichiarata di una giovane aziende biologica della Maremma, CapalBIOFattoria. Vi presentiamo una scheda sull'azienda e sui suoi vini. Ricordiamo che a CapalBIOFattoria si possono acquistare direttamente i prodotti dell'azienda: i vini, ovviamente, ma anche l'olio extravergine Silvestre, uova, ortaggi (in particolare carciofi) e frutta di stagione. Un'ottima meta per una gita, visto tra l'altro che in zona non avrete difficoltà a mangiare benissimo.
Vi segnaliamo con piacere questa azienda, in attesa di provare i suoi vini biologici, anche perché si trova in una zona, quella della Maremma, molto attiva nel settore del biologico.
Se qualcuno di voi ha assaggiato i vini di CapalBIOFattoria, lasciateci la vostra opinione!


CapalBIOFattoria

Azienda Agricola Biologica
Via Capalbio - Marsiliana - Località I Caprai
58011 Capalbio (Grosseto)
informazioni@capalbiofattoria.it
www.capalbiofattoria.it

CapalBIOFattoria nasce nel 2001 come azienda agricola biologica, una realtà all’insegna della difesa dell’ecosistema e del rispetto per tutte le forme di vita. La filosofia di questa azienda va al di là del semplice concetto di ambientalismo: CapalBIOFattoria vuole essere coerente con la sua idea di tutela ambientale attuando sistemi di produzione adeguati al rispetto di tutte le forme di vita ed alla difesa dell’ecosistema e della biodiversità: unica grande ricchezza comune a tutti gli esseri viventi.

L'azienda agricola è costituita da 136 ettari di cui 86 di seminativo con vigneto, uliveto e frutteto e 50 di bosco, nel quale vivono in libertà vacche chianine, vacche maremmane e asini amiatini. L’azienda ha scelto di aderire al biologico poiché vuole produrre vino e olio di grande qualità senza prodotti chimici ma solo utilizzando fertilizzanti naturali per offrire agli acquirenti cibi sani, naturali e certificati.

Prodotti di punta sono i vini. La prima vendemmia risale al 2006: i due vini di CapalBIOFattoria sono vera espressione del territorio che ospita l’azienda, a base di uve Sangiovese, che in Toscana trovano la loro migliore espressione.

L’etichetta Sassi Bruni IGT Toscana è frutto dell’assemblaggio delle varietà coltivate nella fattoria. In primis il Sangiovese, principe appunto delle terre toscane, seguito da Cabernet Sauvignon, circa 10%, Cabernet Franc, 10% e Merlot 20%. Le uve vengono raccolte e vinificate separatamente in piccoli tini di acciaio per circa 15-20 giorni. Segue poi la fermentazione malolattica e la maturazione in piccoli fusti di rovere per 8-9 mesi. Successivamente, quando i vini hanno raggiunto la piena maturità, segue il blend delle piccole masse per far nascere Sassi Bruni. È previsto poi l’affinamento in bottiglia per 3-4 mesi prima dell’immissione nel mercato. Questo vino è ottimo con primi piatti anche al sugo e carni, ma anche con preparazioni di pesce e molluschi.

L’altra etichetta dell’azienda è I Caprai DOC Riserva Capalbio, un Sangiovese in purezza, frutto di un’attenta selezione delle migliori uve di Sangiovese, prodotte vicino allo storico fontanile, dal quale il vino prende il nome. L’appezzamento “I Caprai” è il vigneto più vecchio presente in azienda. La vinificazione avviene con metodi tradizionali, come vuole la scuola toscana. Permane in macerazione per 16-20 giorni, in relazione all’annata e vengono effettuate ripetute follature del cappello, un po' come si faceva un tempo, quando le uve si pestavano con i piedi. Segue poi la fermentazione malolattica in fusti di rovere di media capacità dove il vino permane per 22-24 mesi senza mai essere disturbato. La selezione continua anche durante il suo lungo percorso di maturità con continui assaggi delle singole botti: di queste solo le migliori vengono poi selezionate per dare vita al Sangiovese in purezza della riserva “I Caprai”. Questo vino è indicato in abbinamento a primi piatti, anche con sughi a base di carne, e con secondi di carne importanti.


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