Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

sabato 24 dicembre 2011

Auguri di buone feste dal Vino Biologico !


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mercoledì 23 novembre 2011

Cantine in Argentina e impronta del carbonio

La sostenibilità ambientale è ormai un fattore di competizione in tanti settori produttivi: il vino non fa eccezione.
Mentre in Italia abbiamo grandi progressi da fare su questo settore, anche a causa delle piccole dimensioni delle singole aziende, in altri paesi si punta molto sulla sostenibilità ambientale come fattore competitivo.
E' il caso dell'Argentina, di cui parla questo articolo del quotidiano "La Nacion".


Un'impronta (del carbonio) che preoccupa

[La Nacion, 13 novembre 2011, Silvina Beccar Varela]

Il dato intimidisce: nel 2030 ci vorrebbero due pianeti per assorbire tutta l’anidride carbonica che produciamo. Coscienti di questo fatto, le cantine eco friendly hanno gia' iniziato a misurare l’impronta che rilasciano nell’ambiente.
Sappiamo che il pianeta e' in pericolo. La terra si dissangua per le ferite causate dalle attivita' umane. In generale, non facciamo molto a riguardo. Fino a quando qualcuno reagisce e agisce. Poi, naturalmente, qualcosa puo' cambiare. Siamo in grado di trasformarci e di farci carico della cura per la madre che ci da' la vita e nutrimento. E' giusto, necessario e urgente, perche' i dati sono impressionanti. Secondo il rapporto Pianeta Vivo 2010 del WWF, diffuso lo scorso anno, l'impronta ecologica, l'indicatore che misura la domanda dell’umanita' rispetto alle risorse naturali, ha superato del 50 per cento la capacita' della Terra di ricostituire le risorse consumate e di assorbire i rifiuti, come la CO2, prodotti dalle attivita' umane. Cio' e' dovuto principalmente alle emissioni di anidride carbonica, aumentate 11 volte dal 1961 e piu' di un terzo dal 1998. Quindi, le persone hanno utilizzato l'equivalente di un pianeta e mezzo nel 2007 (ultimi dati disponibili) per sostenere le loro attivita'. Si stima che entro il 2030 l'umanita' avra' bisogno della capacita' di due pianeti per assorbire le emissioni di CO2 e mantenere il consumo di risorse naturali.
Per tutte queste ragioni, alcune industrie alimentari, conserve, bevande (bibite, vino e acqua minerale), caramelle, cartone, imballaggi, hanno cominciato a misurare l'impronta che rilasciano sull'ambiente per conoscere e poi limitare il problema. In questo articolo, presentiamo il caso delle aziende vitivinicole.

Segni indelebili
L'impronta del carbonio e' un indicatore che misura la quantita' di CO2 (anidride carbonica o diossido di carbonio) prodotta da un’organizzazione, una persona o un prodotto, e di conseguenza il suo contributo ai cambiamenti climatici. Per la sua determinazione si usano strumenti di gestione ambientale che traducono gli impatti delle attivita' che producono beni o servizi in quantita' di CO2, consentendo all'azienda la possibilita' di minimizzare, rimuovere o neutralizzare l'effetto che tale quantita' di CO2 porta al cambiamento climatico globale.
"Si tratta di uno strumento di gestione ambientale che traduce impatti ed emissioni causate dai diversi processi di un'organizzazione, in quantita' equivalenti di CO2, per conoscere, da un lato, il contributo dell'azienda al cambiamento climatico, e in secondo luogo, per progettare un programma di miglioramento basato sulle buone pratiche ambientali per ridurre o compensare le emissioni di gas a effetto serra, calcolate come quantita' di CO2 equivalente ", dice l'ingegner Andres Arena, direttore operativo della cantina Salentein.
I gas a effetto serra sono quelli che, aumentando la loro concentrazione in atmosfera, determinano una maggiore grado di assorbimento della radiazione infrarossa, causando una tendenza al rialzo della temperatura globale, fenomeno comunemente conosciuto come cambiamento climatico.
In Sud America il processo e' stato guidato dal Cile, con cantine come De Martino. In Argentina, Salentein opera sul cosiddetto ciclo di vita del prodotto, dalla nascita al consumo, ottenendo cosi' la certificazione completa delle emissioni di anidride carbonica durante il processo di produzione del vino da un organismo riconosciuto a livello internazionale (Carbon Trust ). Norton e' in corsa per la certificazione mentre Bodega Renacer ha certificato il processo di produzione del vino con Carbon Neutral.
Molte di piu' sono le cantine che si occupano di sostenibilita' in generale (Zuccardi, Trapiche, Navarro Correas, Luigi Bosca, Catena, Lopez, tra le altre grandi imprese). In un altro capitolo rientrano i casi dell’agricoltura biodinamica e dell'agricoltura biologica come Colome’ e Familia Cecchin, tra gli altri.
In ogni caso, l'industria del vino, dicono gli esperti, e' una delle meno inquinanti del pianeta.
L'accresciuta sensibilita' per questi temi ha avuto inizio in zone piu' popolose come l’Europa, un paradosso, perche' mentre i paesi sviluppati stanno diventando consapevoli e investono nella conservazione delle risorse naturali, le nazioni in via di sviluppo sono nella necessita' di usarle al limite della loro capacita' per alimentare, soprattutto, le grandi potenze.
In particolare, proprio queste (grandi potenze) dovrebbero smettere di fare pressione sul pianeta, specialmente con l'uso dei combustibili fossili.
Ma come si fa a misurare l’impronta del carbonio?
Ci sono consulenti  internazionali che forniscono servizio di misurazione, come Alex Steward e Green Solutions. Ci sono anche aziende di diversi settori che, mobilitate dalle tendenze globali - consapevolezza ambientale, responsabilita' sociale delle imprese insieme ai requisiti internazionali – hanno implementato modelli di gestione per migliorare l'efficienza operativa e per risparmiare energia e denaro, generare nuovo business, soddisfacendo le richieste dei clienti e approfondendo una politica di impresa sostenibile.
"Un percorso metodologico per stabilire l'impronta di carbonio prevede le seguenti fasi - dice Luis Steindl, manager di Bodegas Norton – sviluppare gli ecobilanci (misurazione dei gas serra) di quello che si vuole misurare, prodotto o processo; definire il ciclo di vita o il campo di misurazione;  realizzare analisi e convalida dei dati; calcolare la quantita' di CO2".

Le cantine
La politica di sostenibilita' di Bodegas Salentein include la suddetta certificazione dell’impronta di carbonio durante il processo di produzione del vino; la ISO 14001:2004; la gestione delle coltivazioni con tecniche sostenibili; la riduzione dell'uso di energie rinnovabili e rifiuti; l'uso di diserbanti solo quando strettamenteconservazione di oltre 120 ettari di habitat desertico nativo; il risparmio di energia elettrica.
Da parte sua, Bodegas Norton ha anche implementato e certificato la ISO 14001 per la gestione ambientale. Ha ottimizzato le risorse naturali (come l'acqua), costruendo invasi impermeabilizzati e diffondendo  l’irrigazione a goccia in quasi tutti i vigneti, con impianti di trattamento degli scarichi industriali e di riutilizzo delle acque reflue trattate per l'irrigazione. "In questo modo abbiamo ridotto il consumo da 8 a 2 litri di acqua per litro di vino prodotto. Nel 2010 abbiamo ottenuto il certificato di Qualita' Idrica del Dipartimento generale per l'irrigazione del governo di Mendoza", dice Steindl. e' in corso il processo di certificazione dell'impronta di carbonio.
Per quanto riguarda la Bodega Renacer, questa ha lavorato alla riduzione delle emissioni di carbonio insieme alla societa' Carbon Neutral. Per due mesi e' stato sottoposto a un processo di auditing. Il risultato ottenuto dalla Carbon Neutral ha portato alla conclusione che 350 tonnellate di CO2 sono rilasciate in atmosfera ogni anno a causa della consegna dei vini sui diversi mercati. Partendo da questo dato e' iniziata la riduzione.

L'elemento nobile
Date le cifre indicate, quasi tutte le attivita' dovrebbero mirare, in un modo o nell'altro, verso forme piu' sostenibili di produzione. In questo contesto si inserisce, come cliente principale delle cantine, il piu' grande produttore mondiale di contenitori in vetro, Owens-Illinois, e la sua campagna lanciata di recente “Vidrio es Vida” (il vetro e' la vita), con esponenti come Celine Cousteau, nipote dell’esploratore del mare Jacques Cousteau, con una vita dedicata interamente alla sensibilizzazione sulla cura per il pianeta.
La campagna di marketing, che e' stata diffusa sulla stampa, online e sui social network in 12 Paesi e 7 lingue, e' stata progettata per mostrare i vantaggi del vetro rispetto ad altri materiali.
Nel video realizzato, Celine Cousteau dice: "Quando confronto i contenitori di vetro e quelli di plastica, il vetro e' piu' pulito, piu' sano e piu' buono. Perche' e' fatto di elementi naturali, non rilascia nessun tipo di sostanze chimiche nell’ambiente ed e' riciclabile all’infinito. Se veramente vuoi preoccuparti della tua salute e dell’ambiente, il vetro e' l'opzione migliore. "
Owens-Illinois e la sua campagna “Glass is Life” hanno avuto lo stand nella Feria Vinos y Bodegas 2011, nello scorso settembre, a La Rural.

[fonte La Nacion/Agra Press; foto Glass is Life]


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martedì 22 novembre 2011

I vini biodinamici al Vinitaly 2012

Dopo che da alcuni anni i vini biologici sono entrati di diritto nel panorama del Vinitaly, la più importante manifestazione italiana sul vino, ora tocca ai biodinamici avere un riconoscimento.
E' una buona notizia per tutto questo mondo, e quindi anche per noi del Vino Biologico.


I VINI DA AGRICOLTURA BIODINAMICA NEW ENTRY A VINITALY 2012

I vini da agricoltura biodinamica saranno una delle principali novità del Vinitaly 2012.
Uno spazio appositamente allestito al primo piano del Palaexpo, infatti, accoglierà aziende italiane ed estere che producono secondo le regole dell’agricoltura biodinamica.
Non è l’unica novità per la prossima edizione di Vinitaly. Con il cambio di cadenza settimanale, il Salone diventa più aderente alle esigenze commerciali di espositori ed operatori e maggiore attenzione viene data al canale horeca, che ha risposto al sondaggio “Vinitaly incontra la ristorazione”.

I vini da agricoltura biodinamica protagonisti di Vinitaly 2012: il più grande salone del vino al mondo dedicato al vino apre un vetrina internazionale a una nicchia di mercato fatta di piccoli numeri, ma che fa tendenza rispetto alla richiesta di qualità globale.
Un centinaio le aziende italiane ed estere che hanno scelto di aderire alla nuova iniziativa di Vinitaly, che prevede uno spazio appositamente allestito al primo piano del Palaexpo.
Non sarà questa comunque l’unica novità della 46^ edizione di Vinitaly, in programma da domenica 25 a mercoledì 28 marzo 2012 (www.vinitaly.com), anche per effetto del cambio di cadenza settimanale e della riduzione dei giorni di manifestazione deciso da Veronafiere. Vinitaly sarà infatti ancora più business-oriented, con costi ottimizzati per gli espositori, impegni sempre più mirati per gli operatori professionali e un occhio di riguardo al canale horeca.
"Si tratta di un’evoluzione dell’organizzazione fieristica necessaria per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati al momento di decidere il cambio di data – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -; obiettivi che sono quelli di aumentare il già alto tasso di internazionalità della manifestazione e di incrementare le possibilità di contatti commerciali, in particolare con le categorie hộtellerie, ristorazione e catering".
Proprio il canale horeca, nel sondaggio “Vinitaly incontra la ristorazione italiana”, realizzato intervistando 300 ristoratori top estrapolati dall’incrocio delle principali guide del settore, ha evidenziato l’importanza per questa categoria di operatori di visitare la rassegna e avere eventi dedicati. Il 46% degli intervistati ha dichiarato di essere stato a Vinitaly, dando nell’88% delle risposte un giudizio da buono ad ottimo della manifestazione. Merito della capacità dell’evento di aiutare a: stabilire nuovi contatti (capacità buona per il 53% delle risposte, ottima per il 31%); concludere accordi commerciali (48 e 9%); capire le tendenze di mercato (46 e 23%).
Da domenica 25 a mercoledì 28 marzo 2012 appuntamento anche con le rassegne Sol e Agrifood Club, che completano l’offerta di Veronafiere nel settore wine&food. Una contemporaneità di eventi che trova riscontro positivo nelle risposte date dai ristoratori del sondaggio che hanno visitato Vinitaly: il 33% di loro è stato anche a Sol e Agrifood Club, un altro 37% ad almeno una delle due iniziative.
Nelle stesse date, come di consueto, appuntamento anche con Enolitech, salone delle tecnologie per le filiere vitivinicola e oleria.
L’edizione 2011 di Vinitaly ha visto la presenza di 156.000 visitatori, dei quali 48.000 esteri (+3% sul 2010) da più di 110 Paesi, con la Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong.


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mercoledì 5 ottobre 2011

Biodegustando raddoppia: a Roma corso di degustazione dei vini biologici (novembre 2011)

Dopo il grande successo di richieste per la partecipazione al primo corso Biodegustando, che partirà martedì 18 ottobre 2011 a Grottaferrata (Agricoltura Capodarco), abbiamo deciso di raddoppiare e di dare vita a un corso a Roma, che partirà giovedì 3 novembre. Avete solo l'imbarazzo della scelta!
Per il corso di Grottaferrata restano soltanto pochissimi posti: se siete interessati, sbrigatevi!


Ultimissima!!!

I nuovi corsi Biodegustando a maggio 2012 a Roma e ai Castelli Romani.

Tutte le informazioni utili su www.biodegustando.it

Per informazioni e iscrizioni biodegustando@biodegustando.it
Partirà giovedì 3 novembre 2011 a Roma, nella Città dell'Altraeconomia, e proseguirà per gli altri  giovedì di novembre Biodegustando, corso di conoscenza e degustazione dei vini biologici. Il corso, nato da un’idea del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi,  è organizzato dall’associazione di produttori biologici Pro.Bio. in collaborazione con il portale web Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it).

Il corso si svolgerà il giovedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni 3, 10, 17 e 24 novembre 2011 presso il ristorante della Città dell'Altraeconomia, a Roma (zona Testaccio, ex Mattatoio).
Domenica 27 novembre è prevista la visita all'azienda biologica Agricoltura Capodarco di Grottaferrata.

Il corso ha normalmente il costo di 140 euro; grazie alla collaborazione con Pro.Bio., la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei corsisti previsto è al massimo di 20 persone, per assicurare a tutti una partecipazione efficace.


L’idea è quella di offrire agli appassionati un quadro completo del settore dei vini biologici in Italia; saranno inoltre fornite le nozioni essenziali per la degustazione del vino. Il corso sarà  incentrato sulla degustazione di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le produzioni delle aziende biologiche associate a Pro.Bio. Le lezioni e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, esperto di vini biologici.La scelta dei vini coprirà le diverse tipologie: bianchi, rossi, dessert, spumante, vini senza solfiti.

Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei dodici vini biologici degustati, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici; all'iscrizione sarà inviato per posta elettronica l'e-book “Vino e ambiente”, a cura del Vino Biologico.

Le aziende biologiche che aderiscono a ProBio sono:

  • Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco (Grottaferrata -Roma);
  • Casale Mattia (Frascati - Roma);
  • Riserva della Cascina (Ciampino - Roma);
  • Donato Giangirolami (Borgo Montello - Latina);
  • Marco Carpineti (Cori - Latina);
  • Biosolidale Distribuzione (Guidonia - Roma).


Informazioni ed iscrizioni:
Segreteria corso vini biologici
Tel.   347-1836285




Informazioni sul corso:
www.probiolazio.it 
  www.vino-biologico.blogspot.com 


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martedì 20 settembre 2011

Primo corso di degustazione dei vini biologici: a Grottaferrata (Roma) da martedì 18 ottobre 2011

Ultimissima!!!
Partecipa al III corso Biodegustando, che partirà giovedì 19 gennaio 2012 alla Biosteria della Città dell'Altra Economia a Roma (zona Testaccio).
Per informazioni e iscrizioni usa i dati in fondo a questa notizia.


 
Partirà martedì 18 ottobre 2011 a Grottaferrata e proseguirà per quattro martedì fino al 15 novembre 2011 il primo corso di conoscenza e degustazione dei vini biologici. Il corso, nato da un’idea del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi,  è organizzato dall’associazione di produttori biologici Pro.Bio. in collaborazione con il portale web Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it).

L’idea è quella di offrire agli appassionati un quadro completo del settore dei vini biologici in Italia; saranno inoltre fornite le nozioni essenziali per la degustazione del vino. Il corso sarà  incentrato sulla degustazione di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le produzioni delle aziende biologiche associate a Pro.Bio. Le lezioni e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, esperto di vini biologici. Il corso è articolato in quattro incontri settimanali; è compresa inoltre la visita guidata alla cantina  di un'azienda agricola biologica associata a Pro.Bio., in zona Castelli Romani o provincia di Latina.

Il corso si svolgerà il martedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni 18 e 25 ottobre, 8 e 15 novembre 2011 presso il ristorante della cooperativa Agricoltura Capodarco a Grottaferrata (Roma). Martedì 11 ottobre 2011 alle 20,30 si terrà un incontro di presentazione del corso.
Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei dodici vini biologici degustati, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici; all'iscrizione sarà inviato per posta elettronica l'e-book “Vino e ambiente”, a cura del Vino Biologico.

Il corso ha normalmente il costo di 140 euro; grazie alla collaborazione con Pro.Bio., la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei corsisti previsto è al massimo di 20 persone, per assicurare a tutti un’ottimale partecipazione.

Iscrizioni:
Segreteria corso vini biologici
Tel.  347-1836285

Informazioni sul corso:
www.probiolazio.it    www.vino-biologico.blogspot.com 


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mercoledì 14 settembre 2011

Alimentazione, salute e biologico in "101 buoni alimenti che si prendono cura di noi"


E’ in libreria il libro di Pier Francesco Lisi
101 buoni alimenti che si prendono cura di noi
pubblicato dalla Newton Compton Editori.

E' un libro divulgativo che esce nella fortunata collana "Centouno", dedicato alla sana alimentazione e agli alimenti che possono farci del bene. Nel libro si parla anche di prodotti biologici e di vino biologico che contiene meno solfiti.

Potete comprare il libro in tutte le librerie e anche on line, sui principali siti di vendita di libri, come Ibs, LaFeltrinelli, Bol, Amazon, Fnac.
Presto ci sarà anche una pagina Facebook dedicata al libro, con gli aggiornamenti su presentazioni e manifestazioni. Il discorso di "101 alimenti ..." continua anche nel blog "Pane e salute".

Nel libro trovate 101 schede dedicate ad altrettanti alimenti, dall'acqua (il numero 1) alla zucchina (il numero 101). In realtà gli alimenti sono anche più di 101 perché ci sono alcuni capitoli "collettivi", dedicati cioè a più alimenti, come ad esempio i cereali minori o i legumi minori (come fave e cicerchie).

Per ogni alimento c'è una scheda agile ma completa, con informazioni che spiegano il perché quell'alimento fa bene, per poi continuare con consigli per l'acquisto, la conservazione in casa, la preparazione e il consumo a tavola. Ci sono poi curiosità, notizie storiche, cenni sulle antiche varietà di frutta e verdura e sui prodotti DOP e IGP e tanto altro.

Alla fine del libro, 30 ricette (ebbene sì, non sono 101!) dedicate a 30 "buoni alimenti". Si va dall'insalata di arance rosse e aringhe per finire al risotto con la zucca, passando per gli spaghetti con alici e pecorino, l'acquacotta o il riso nero Venere con gamberi.

Fatemi sapere la vostra opinione: soprattutto, consigli, suggerimenti e critiche!

Pier Francesco Lisi
101 buoni alimenti che si prendono cura di noi
Newton Compton Editori
Pagine 224
Euro 9,90
Collana 101 - Numero 100


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martedì 19 aprile 2011

Vino biologico? Lo chiede il mercato

Il numero 2-2011 della rivista "Il Divulgatore", pubblicata dal Centro Divulgazione Agricola della provincia di Bologna, è interamente dedicato alla vite e al vino.

Vi segnalo un mio articolo sui vini biologici
Vino bio? Lo chiede il mercato


Ecco la presentazione dell'articolo, tratta dal sito de "Il Divulgatore"

La vendemmia 2010 doveva finalmente rappresentare la svolta, ma l’appuntamento è stato disatteso. Non si è trovato infatti l’accordo fra i paesi europei in merito al limite di solfiti ammessi e ad altri aspetti tecnici non trascurabili.
Eppure i vini da agricoltura nonché vinificazione biologica si sono ritagliati già un certo spazio
di mercato e il settore fa supporre sviluppi interessanti… 

Pier Francesco Lisi Giornalista, enologo


Nello stesso numero speciale vi segnalo alcuni altri articoli interessanti per il mondo dei vini biologici:

  • Fertilizzare con le vinacce
Il reimpiego agronomico dei sottoprodotti della vinificazione, consentito dalla scorsa vendemmia, va incontro a istanze di reddito e organizzative del viticoltore ma deve tener conto anche delle caratteristiche fisico-chimiche di questo materiale, che sono in grado di influenzare l’equilibrio della microflora del terreno.
Claudio Ciavatta, Paola Gioacchini, Daniela Montecchio
Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroambientali e Tecnologie agroambientali

  • Contenitori più leggeri. Anche per l’ambiente
La proposta di contenitori alternativi rispetto alla tradizionale bottiglia in vetro nasce anche da un’esigenza di rispetto dell’ambiente. Il loro utilizzo determina infatti una minor produzione di gas serra, ma d’altro canto consente una conservazione meno prolungata del vino. Al consumatore e alla cantina spetta la scelta finale.
Marco Simoni
Astra Innovazione e Sviluppo

  • Il sughero e altre possibilità
Il sughero è il materiale della tradizione, utilizzato fin dall’antichità, ma oltre a presentare il problema di un’offerta insufficiente rispetto all’accresciuta domanda, è sottoposto al rischio di contaminazioni responsabili del famigerato “sapore di tappo”. Ecco perché sono state sviluppate soluzioni diverse, di cui alcune particolarmente innovative.
Paola Ferraretto
Università di Udine - Dipartimento di Scienze degli alimenti


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sabato 16 aprile 2011

Vini biologici al mercato Cortobio di Como

Leggiamo solo ora (l'email è di ieri pomeriggio) questa notizia.
L'evento è già passato (si è svolto questa mattina) ma lo segnaliamo perché può essere utile per la prossima volta.



CortoBio speciale VINO
Mercato dei produttori locali e biologici - Como


Il mercato si svolge, come tutti i sabato, a Como, presso il Parco dei Missionari Comboniani di Rebbio in Via Salvadonica 3 (V. Varesina, all'altezza di V. Lissi) dalle ore 8.30 alle 12.30.


Oltre ai tradizionali produttori del territorio al mercato saranno presenti alcuni produttori di vino e birra biologici, tra cui:
  • Birrificio Lariano di Dolzago (LC): birrificio artigianale che propone anche una birra biologica;
  • Carussin di San Marzano Oliveto (AT): azienda agricola condotta da due donne, con coltivazione biodinamica e certificazione biologica;
  • La Basia di Puegnago del Garda (BS): azienda agricola a conduzione femminile che produce vino, grappa, miele, olio e farina di mais, praticando coltivazione a basso impatto ambientale, con limitazione di utilizzo di agenti chimici;
  • La Viranda di San Marzano Oliveto (AT): agri-turismo che offre una grande quantità di prodotti, coltivati seguendo il sistema biologico e venduti a un prezzo sorgente;
  • Piccolo Bacco dei Quaroni di Montù Beccaria (PV): azienda agricola con 13 ettari tutti a vigneto, attenta alle tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale;
  • Podere Lucano di Ripacandida (PZ): produttore del “Corto Circuito” presente mensilmente ai Mercati CortoBio che produce vino e olio anche biologici in Basilicata;
  • Terra dei Cech di Morbegno (SO): azienda valtellinese che offre vini del territorio e prodotti tipici;
  • Tosca di Pontida (BG): azienda agricola familiare condotta dal 2000 seguendo i dettami dell’agricoltura biologica;
  • Valli Unite di Costa Vescovato (AL): cooperativa che produce vini, salumi, carni, farine e latte con criteri biologici.

Circolo Arci Terra e Libertà
Via Anzani 9
22100 Como
arci.terraeliberta@gmail.com
347-5123178
www.lariocriticalwine.org

Corto Circuito Società Cooperativa Sociale
Via Grassi 361, 22030 Lipomo (CO)
Tel: 331-6336995  031-4451154 -
www.cooperativacortocircuito.it
Email: info@cooperativacortocircuito.it


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giovedì 14 aprile 2011

Unione Europea: prorogata al 31 luglio 2012 la etichettatura "vini da uve biologiche"

Come sanno i lettori del "Vino Biologico", la vicenda della normativa europea sul vino biologico è sempre in alto mare.

L'ultima novità, dopo quelle riportate nel post precedente, riguarda l'attuale regime di produzione. L'Unione Europea ha infatti deciso di prorogare fino al 31 luglio 2012 il regime transitorio in base al quale è possibile etichettare i vini (come del resto è avvenuto finora) con la dicitura "vini da uve biologiche" o "vini prodotti con uve biologiche".

Il regolamento specifica anche che "i vini prodotti, confezionati ed etichettati anteriormente al 31 luglio 2012 in conformità del regolamento (CEE) n. 2092/91 o del regolamento (CE) n. 834/2007 possono continuare a essere commercializzati fino a esaurimento delle scorte". Il regolamento fa quindi esplicito riferimento ai vini prodotti a partire da uve biologiche nel corso delle campagne 2010/11 e 2011/12.


La proroga è contenuta nel regolamento 344/2011 dell'8 aprile 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale UE L/96 del 9 aprile 2011.
Qui trovate il testo originale del regolamento dal sito EUR-Lex.


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martedì 5 aprile 2011

Vini biologici: nuovo stop per la normativa europea sulla vinificazione bio

Se il termine non fosse inflazionato, si potrebbe parlare di "telenovela" europea sul vino biologico. Come sapere, l'Europa ha una normativa sull'agricoltura biologica dal 1991 ma ancora non ha un regolamento sulla vinificazione biologica e, quindi, sul vino biologico o da agricoltura biologica.

Dopo le vicende che hanno portato nel giugno 2010 alla bocciatura del regolamento europeo sul vino biologico (che doveva andare in vigore addirittura dalla vendemmia 2010), la Commissione ha provato a sondare nuovamente il terreno ma senza grandi speranze.

Riuscirà l'Italia a trovare una soluzione soddisfacente per un settore che ci vede ancora (per quanto?) i primi produttori ed esportatori mondiali di vini biologici?



Vino biologico: nessuna novità a livello europeo.
La Commissione Europea ripropone il progetto di normativa sul vino biologico ma trova l'opposizione della maggioranza degli stati membri



La Commissione Europea sta provando a rilanciare il progetto di normativa sulla produzione di vino biologico in Europa, ma per ora senza successo. Si è trattato dell’ennesimo tentativo di Bruxelles per trovare un compromesso credibile affinché, chi produce, si adegui a dei reali standard biologici rispetto a quelli in vigore per il vino convenzionale. Il testo riproposto dalla Commissione è quello che nello scorso giugno 2010 si era arenato sull'opposizione della maggioranza degli stati membri.

Lo scoglio, come al solito, è  quello dei solfiti nel vino. La Commissione Ue  “ha dovuto constatare che le posizioni dei partner europei restano immutate, in particolare sulle soglie da autorizzare per la presenza di solfiti nel vino”.
Il progetto del commissario europeo all’agricoltura, il romeno Dacian Ciolos, prevedeva infatti per il vino biologico una soglia massima di solfiti pari a 100 mg/L per i vini rossi e 150 mg/L per i vini bianchi e rosati, cioè appena 50 mg in meno rispetto agli livelli attualmente in vigore per i vini convenzionali.

Contro questi limiti, considerati troppo rigidi, erano insorti una maggioranza di Paesi Ue, essenzialmente del Nord Europa, Francia compresa. Si tratta di Stati membri i cui territori sono in tutto o in parte carenti di sole, e hanno bisogno dei solfiti (cioè dell’aggiunta di anidride solforosa che è un antiossidante) per stabilizzare il vino, oltre che dello zucchero per alzarne la gradazione alcolica. Il paradosso è che si tratta in gran parte di paesi con pochissima produzione e, al contrario, con un forte interesse dei consumatori per i vini biologici e anche per vini più salutari, con pochi solfiti o addirittura senza solfiti aggiunti.

Contro questo approccio i partner del Sud, come l’Italia, dove il vino biologico rappresenta un segmento di produzione in crescita ma con grandi potenzialità di espansione: un mercato che i Paesi del Nord Europa non vogliono perdere, ma non possono fare a meno dei solfiti per produrre. Al momento quindi il negoziato appare ancora bloccato.

Con la situazione attuale i produttori potranno continuare a etichettare i loro vini esclusivamente come "vini da uve da agricoltura biologica", facendo riferimento solo alla produzione nel vigneto e non alla trasformazione in cantina. La maggioranza dei produttori vitivinicoli e delle cantine italiane seguono in cantina degli schemi privati di vinificazione biologica, certificati dagli organismi di controllo.

[fonte: rielaborato da Ansa]


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Vinitaly 2011: seminario sul vino biologico organizzato dal Ministero delle politiche agricole

Vi segnalo questo seminario sul vino biologico, organizzato al Vinitaly dal Ministero agricolo. 
Per ora, almeno stando alle notizie ufficiali, non ci sono novità positive sul regolamento europeo, per cui il settore sta pensando a delle alternative concrete.
L'appuntamento è per venerdì 8 aprile 2011 alle 15 presso lo stand del Mipaaf.



Il Ministero delle politiche agricole organizza al prossimo Vinitaly 2011 il seminario "Vino biologico: regolamento europeo o norme private". L'incontro si svolgerà venerdì 8 aprile 2011, ore 15, stand Mipaaf, Piano Terra Palaexpo.

Il vino biologico riscuote notevole successo commerciale ed è richiesto dai consumatori europei ed italiani. Nonostante questo, manca ancora una normativa europea sulla vinificazione biologica.
A tale carenza risponde in parte l'iniziativa privata denominata "Carta Europea di Vinificazione Biologica" (CeVinBio), mentre il dibattito europeo continua e si spera di arrivare ad un accordo entro la vendemmia 2012.


Vino biologico: regolamento europeo o norme private
Programma

  • Introduzione, Teresa De Mattheis (Ministero politiche agricole)
  • La Carta europea della Vinificazione Biologica, Cristina Micheloni (Aiab)
  • Il sistema di certificazione applicato alla cantina, Fabrizio Piva (Ccpb)
  • L'ipotesi e l'utilità di un disciplinare nazionale per la vinificazione biologica, Paolo Torelli (Ministero politiche agricole)
  • L'innovazione e la sperimentazione nell'enologia biologica, Antonella Bosso (CRA) e Roberto Zironi (Università di Udine)

Al termine del seminario degustazione di vini biologici italiani.

[fonte Mipaaf]


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mercoledì 30 marzo 2011

Presentato a Roma Biancodarco, il Frascati Doc senza solfiti

PRESENTATO A ROMA BIANCODARCO, IL FRASCATI DOC BIOLOGICO SENZA SOLFITI DELLA COOPERATIVA AGRICOLTURA CAPODARCO


È stato presentato oggi a Roma, nell'Enoteca regionale Palatium, il vino Biancodarco 2010, il Frascati Superiore Doc senza solfiti della cooperativa biologica Agricoltura Capodarco di Grottaferrata (Roma).
Il Biancodarco è stato prodotto nell'ambito di una sperimentazione promossa da un progetto Pif (Progettazione integrata di filiera) di Federbio e del Consorzio ad Maiora.


Il Biancodarco è un vino prodotto con uve da agricoltura biologica, vinificato seguendo un disciplinare privato di vinificazione biologica certificato da un organismo di controllo. In tutta la lavorazione del vino non c’è aggiunta di solfiti; oltre a non avere solfiti aggiunti, il vino è a tutti gli effetti “senza solfiti” perché la concentrazione dei solfiti naturali (prodotto naturale della fermentazione alcolica) non supera i 10 mg/litro; come noto, oltre questa concentrazione è obbligatorio riportare in etichetta la dicitura “contiene solfiti”.

La presentazione, coordinata dal giornalista Luigi Jovino de “Il Messaggero”, è stata aperta dall’agronomo Leandro Dominici, coordinatore del progetto Federbio.

Salvatore Stingo, presidente di Agricoltura Capodarco,
ha sottolineato la scelta dell'agricoltura biologica in armonia con la missione sociale della cooperativa, che da sempre opera con soggetti svantaggiati (disabili fisici e psichici ecc.). In questa linea si colloca anche la scelta di produrre un vino buono per la salute dei consumatori come il Biancodarco.

Paolo Carnemolla, presidente di Federbio
, ha ribadito l'importanza per l'Italia di una normativa europea sui vini bio o, in alternativa, di un disciplinare nazionale.

Giulio Somma dell'Arsial
ha sottolineato le peculiarità del Biancodarco come esempio della qualità dei vini del Lazio; Somma ha anche annunciato che al prossimo Vinitaly ci sarà la presentazione di Pro.Bio., l'associazione di produttori biologici di vini del Lazio, cui aderisce Capodarco.

Marco Esti, professore di enologia all'Università della Tuscia, responsabile del processo di vinificazione
insieme all’enologo Marco Ciarla, ha spiegato il processo di vinificazione, che è stato adattato alle tecnologie dell'azienda, senza investimenti supplementari, ma con la cura meticolosa delle varie fasi di lavorazione in cantina.

Al termine dell'incontro si è svolta la degustazione del Biancodarco, guidata dal giornalista Pier Francesco Lisi.
  


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giovedì 24 marzo 2011

Roma: presentazione del Biancodarco, il Frascati Superiore Doc senza solfiti

Vi segnalo la presentazione alla stampa del Biancodarco, il primo Frascati Superiore Doc senza solfiti, frutto di un progetto sperimentale molto interessante.
I vini senza solfiti sono un prodotto sempre più richiesto da consumatori sensibili o allergici a questi composti.
Il Biancodarco è prodotto dalla cooperativa biologica Agricoltura Capodarco di Grottaferrata (Roma).
L'appuntamento è per martedì 29 marzo 2011 a Roma, all'Enoteca regionale Palatium, in via Frattina.



Biancodarco, il primo Frascati Superiore Doc solfiti free

Presentazione alla stampa martedì 29 marzo 2011, ore11,00 all’Enoteca Regionale Palatium del Lazio

Martedì 29 marzo 2011 alle ore 11,00 a Roma, nella Enoteca Regionale Palatium del Lazio, via Frattina n.94, sarà presentato alla stampa Biancodarco, il primo Frascati Superiore Doc da agricoltura biologica ottenuto completamente senza aggiunta di solfiti. Il Biancodarco è prodotto dalla cooperativa biologica Agricoltura Capodarco, storica realtà del biologico e dell’agricoltura sociale della nostra regione.

Il Biancodarco è stato prodotto all’interno di una sperimentazione prevista dal progetto “SVILUPPO E TRASFERIMENTO DI SISTEMI INNOVATIVI DI PRODUZIONE PER LA QUALITÀ E SALUBRITÀ AL CONSUMO DI VINI DEI CASTELLI ROMANI”, promosso da FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e dal Consorzio “Ad Maiora” nell’ambito della Progettazione Integrata di Filiera promossa dalla regione Lazio attraverso il PSR 2007-2013.

Alla presentazione alla stampa interverranno:
  • Erder Mazzocchi, commissario dell’Arsial Lazio;
  • Giulio Somma, dirigente ARSIAL;
  • Paolo Carnemolla, presidente di FederBio;
  • Salvatore Stingo, presidente di Agricoltura Capodarco;
  • Marco Esti, professore di Enologia all’Università della Tuscia di Viterbo, che ha curato lo schema di vinificazione senza solfiti aggiunti insieme all’enologo Marco Ciarla.
Moderatore: Luigi Jovino, giornalista
Dopo la presentazione e l’intervento degli ospiti, si svolgerà una degustazione del Biancodarco 2010, guidata da sommellier.

I solfiti sono una sostanza dannosa alla nostra salute perché tossici e allergenici; sono presenti nei
vini e in altri alimenti, come birra, bevande fermentate e prodotti a base di frutta.
I consumatori sensibili a queste sostanze sono in aumento e quindi sul mercato sono sempre più richiesti i vini senza solfiti.

Per informazioni:
Ufficio stampa - Pier Francesco Lisi 3471836285 pflisi@pflisi.it
Agricoltura Capodarco www.agricolturacapodarco.it 06-94549191
FederBio www.federbio.it e-mail: info@federbio.it


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Vini biologici senza solfiti aggiunti

La produzione di vini senza solfiti è una delle nicchie dei vini biologici. 
I solfiti sono tossici e allergenici: sono sempre di più i consumatori che cercano di evitarli.
Il caso del Biancodarco, il primo Frascati Superiore Doc senza solfiti.


Uno degli obiettivi dell'enologia di oggi è quello di ottenere vini sempre più attenti alla salute dei consumatori. Uno degli elementi sotto osservazione sono i solfiti. La riduzione dei solfiti in vinificazione è un punto di forza di molte cantine, non soltanto biologiche.

Il risultato massimo di questa filosofia è quello dei vini senza solfiti aggiunti. In pratica, in nessuna fase della vinificazione c'è l'aggiunta di solfiti. Ovviamente, esiste una certa aliquota di solfiti prodotti naturalmente durante la fermentazione alcolica. Con particolari accorgimenti, come ad esempio l'uso di ceppi di lieviti selezionati a bassa produzione di solfiti, si può ulteriormente ridurre questa produzione, fino a restare entro la concentrazione di 10 mg/L, limite al di sopra del quale è obbligatorio riportare sull'etichetta del vino la dicitura "contiene solfiti".
Di passaggio, è bene notare che ai fini della nostra salute non fa praticamente differenza se i solfiti siano prodotti naturalmente o se siano stati aggiunti in cantina.

Come noto, infatti, i solfiti sono sostanze tossiche e allergeniche. In ogni persona producono effetti tossici, in base alle dosi assunte e alla sensibilità individuale, al peso, al sesso e all'età della persona che le assume. Il sintomo più comune è il mal di testa. Ci sono poi persone allergiche, in cui l'assunzione di piccole dosi di solfiti scatenano reazioni anche molto gravi, principalmente di tipo asmatico, fino al (raro) shock anafilattico. I solfiti (sigla E220/E228) non sono presenti solo nei vini: li troviamo in tanti alimenti, come fichi secchi, olive, bibite gassate, piatti pronti ecc.

Sono ormai parecchi i produttori biologici italiani che fanno vini senza solfiti, soprattutto rossi, come quelli delle Cantine Torboli (www.cantinenaturali.it), uno dei pionieri dei vini senza solfiti aggiunti, o il più recente Platea Zero, un Igt Lazio da uve Montepulciano e Cesanese di Francesca Cardone Donati (www.cantinacardone.it).
Tra le bollicine da citare Animae, il Prosecco senza solfiti della Perlage di Soligo (www.perlagewines.com).

Un esperimento recentissimo è il Biancodarco 2010, un Frascati superiore Doc di Agricoltura Capodarco (www.agricolturacapodarco.it/), storica realtà del biologico nel Lazio. Il vino è stato costruito su uno schema di vinificazione in assenza di solfiti aggiunti curato dal prof. Marco Esti dell'Università della Tuscia.

In commercio dal gennaio 2011, Biancodarco è nato da un processo adattato alla realtà già esistente nella cantina e guidato dal criterio generale della tempestività della varie fasi di vinificazione.
Tra le tecniche usate:
  • la selezione delle uve, 
  • la pressatura soffice in presenza di CO2 (ghiaccio secco),
  • l'inoculo con uno starter per l'avvio rapido della fermentazione,
  • la stabilizzazione tartarica e la chiarifica a bassa temperatura, effettuate in contemporanea,
  • l'imbottigliamento in condizioni isobariche.
Tra l'altro non sono state usate proteine animali in chiarifica ma proteine vegetali da leguminose, per cui il vino è “allergen free” ed è adatto anche ai consumatori vegetariani e vegani.

Una nicchia di mercato interessante, quella dei vini senza solfiti, secondo i produttori, anche perché può recuperare al consumo del vino fasce non trascurabili di consumatori che non possono bere i vini convenzionali.


Approfondimento sui solfiti
[fonte Eufic, European Food Information Council]
Tra le sostanze che possono causare problemi in soggetti sensibili vi è il gruppo dei cosiddetti solfitanti, che comprende vari additivi a base di solfito inorganico (E220-228), tra cui il solfito di sodio, il bisolfito di potassio e il metabisolfito, contenente biossido di zolfo (SO2). Questi conservanti vengono usati per controllare la crescita microbica nelle bevande fermentate e trovano largo impiego da oltre 2000 anni nel vino, nella birra e nei prodotti a base di frutta. Nei soggetti sensibili (asmatici), i solfiti possono scatenare asma, con difficoltà respiratorie, fiato corto, respiro affannoso e tosse.

[foto publicdomainpictures.net]

  


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lunedì 7 marzo 2011

Sei un giovane produttore biologico di vini? Vai gratis al Vinexpo di Bordeaux

Se hai meno di quarant'anni e hai un’impresa agricola vitivinicola, puoi andare gratis al Vinexpo di Bordeaux; se la tua azienda è biologica, hai qualche possibilità in più perché avrai più punteggio nella graduatoria. Hai tempo fino al 31 marzo 2011 per presentare la tua domanda.

L’opportunità, davvero interessante, è offerta dall’Oiga, l’Osservatorio per la Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura.
Il Vinexpo è una della maggiori manifestazioni enologiche del mondo e si svolge dal 19 al 23 giugno 2011. 

Come detto, tra i criteri per la formazione della graduatoria puoi avere fino a 10 punti se la tua azienda aderisce a un sistema di qualità certificato, come il biologico.

Il bando copre i costi di iscrizione alla fiera e l’affitto dello stand.
Di seguito trovi tutte le informazioni utili ed i criteri per la graduatoria.


L'OIGA, l’Osservatorio per la Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura, con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, offre l'opportunità a 30 giovani titolari di imprese agricole operanti nel settore della produzione del vino e delle sostanze liquorose, di partecipare gratuitamente alla manifestazione fieristica Vinexpo 2011 che si svolgerà dal 19 al 23 giugno 2011 a Bordeaux (Francia).
Lo scopo è promuovere l'imprenditoria agricola giovanile e accrescere l'interesse dei giovani verso il settore primario presentando aziende agricole meritevoli.
Possono partecipare alla selezione i giovani titolari di imprese agricole che svolgono attività di impresa sul territorio italiano, che abbiano la qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto e un'età inferiore ai quarant'anni al momento della presentazione della domanda.
Scadenza: 31 marzo 2011

Qui trovi il bando.
Qui trovi la modulistica.

Formazione della graduatoria
La graduatoria degli ammessi sarà formata attraverso l’attribuzione dei seguenti punteggi, per un
massimo di 60 punti:
  1. aziende che dimostrino di aver conseguito, per il complesso delle proprie attività risultati innovativi e di successo, nonché un miglioramento globale di tutti gli aspetti imprenditoriali e non esclusivamente limitato a quelli economici: max 20 punti.
  2. aziende dotate di sistemi di qualità certificati ai sensi della normativa comunitaria, oppure riconosciuti dal Mipaaf, nonché di natura privatistica (a titolo esemplificativo: DOC, DOCG, DOP, IGP, Reg. (CE) 834/07 (agricoltura biologica), Global Gap, I.F.S., ecc.): max 10 punti;
  3. aziende che dimostrino la capacità di poter migliorare la propria attività imprenditoriale e commerciale utilizzando i risultati della partecipazione al Vinexpo 2011, nonché le modalità con cui le stesse intendono trasferire i risultati di detta partecipazione al proprio comparto produttivo di appartenenza:max 10 punti;
  4. aziende che dimostrino capacità di sviluppare contatti commerciali anche con l’estero: max 10 punti;
  5. aziende che abbiano partecipato ad attività promosse dall’Osservatorio per l’Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura (OIGA): max 10 punti.
A parità di punteggio sarà utilizzato il criterio di priorità della minore età del titolare dell’azienda o del legale rappresentante in caso di società.


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sabato 5 marzo 2011

Offida: convegno sui vini biologici di Amab Marche

Nei giorni scorsi si è svolto a Offida (Ascoli Piceno) un interessante convegno sui vini biologici organizzato da Amab Marche e dal progetto Bioregione Marche. Di seguito trovate la sintesi degli interventi principali. Sono stati trattati temi che vanno dalla normativa all'agronomia, dalla difesa del vigneto alla vinificazione, dal mercato alle preospettive future del settore.


Si è svolto nei giorni scorsi a Offida (Ascoli Piceno), nella sede dell’Enoteca Regionale delle Marche, un convegno regionale sulle prospettive future del vino biologico, organizzato da Amab Marche nell’ambito delle attività di informazione del progetto Bioregione Marche.

Di tale bevanda/alimento, che rappresenta un settore in crescente sviluppo nelle filiere biologiche marchigiane, si è parlato con un qualificato gruppo di esperti, partendo dai nuovi aspetti normativi in corso di discussione a livello ministeriale, alle innovazioni di tipo agronomico, tecnologico, di difesa fitosanitaria, fino ad arrivare al mercato nei suoi nuovi sbocchi futuri.


I lavori, moderati dal giornalista enogastronomico Pier Francesco Lisi, sono stati aperti da Stefano Bartolucci di Amab Marche.

La presentazione di Salvatore Basile, vice Presidente di Aiab Nazionale, ha tracciato tutto il  percorso che ha portato alla definizione provvisoria del nuovo regolamento che dovrebbe fissare limiti e regole comuni, condivise, per arrivare al mercato con un prodotto certificabile come “Vino Biologico”.
E’ una esigenza immediata per i produttori con un mercato in forte crescita, quella di avere un prodotto identificabile, ben visibile e tracciabile, su cui fare opportune azioni di marketing e promuovere il prodotto in un mercato concorrenziale.

Ruggero Mazzilli, ricercatore della stazione sperimentale di viticoltura sostenibile di Gaiole in Chianti, ha presentato le nuove tendenze di coltivazione per una viticoltura sostenibile tenendo conto degli elementi del “Terroir”.
In controtendenza a volte da quanto definito nei disciplinari e nei protocolli di qualità che tendono a standardizzare la produzione della vite secondo linee statiche ed uniformi che tengono conto della sola carica di gemme sui capi a frutto e del numero di grappoli per pianta, Mazzilli rimette in discussione tutta la gestione del vigneto.
Il produttore deve partire da un’attenta analisi del terreno, dei profili stratigrafici che affiorano e ben visibili anche ad occhio nudo, per gestire in modo dinamico la produzione su tutte le piante. Grande attenzione dunque alla potatura, unico mezzo per equilibrare il sistema radice-foglia-grappolo in funzione della zona i cui è posizionata la pianta. Per fare qualità, sostiene, non occorre ridurre drasticamente il numero di grappoli per pianta ma occorre equilibrare la produzione pianta per pianta nel numero delle gemme sui capi a frutto. I grappoli devono beneficiare di tutti quei fattori che sono alla base di una buona e rapida maturazione (radici, foglie, nutrienti), per ridurre i fenomeni di scalarità di maturazione sul grappolo stesso. Molta attenzione anche alle pratiche che permettono di risparmiare acqua come l’inerbimento, e una meccanizzazione molto leggera che preservi lo strato poroso superficiale del terreno.

Gianfranco Romanazzi, dell’Università Politecnica delle Marche,
ha presentato i dati di una ricerca condotta nella Regione Marche sull’impiego di rame a basso dosaggio in viticoltura biologica.
Nel rispetto dell’impiego dei 6 kg di rame ad ettaro dal 2006 per i trattamenti contro la peronospora, la ricerca condotta in collaborazione con l’Amab Marche, ha evidenziato che esiste una possibilità di ridurre i dosaggi anche del 40% delle dosi indicate in etichetta, utilizzando in sinergia sostanze alternative. Le sperimentazioni condotte per tre anni su vitigni bianchi e rossi in diversi contesti ambientali hanno dato ottimi risultati nel contenimento della malattia.

Fabio Chinnici, dell’Università di Bologna, ha trattato il controverso tema dell’impiego della solforosa in biologico. Su tali limiti d’impiego è oggi fermo l’emendamento del nuovo regolamento, che vedono paesi membri favorevoli alla totale abolizione e paesi che richiedono limiti più alti d’impiego di solforosa. Secondo dati sperimentali, applicando una buona tecnologia e un buon igiene in cantina, è ragionevole ipotizzare una riduzione di solforosa anche del 30% rispetto al limite attualmente consentito, mantenendo buone caratteristiche qualitative dei vini ed evitando ossidazioni indesiderate.

Andrea Arzeni, dell’Inea Marche, ha presentato i dati dello studio di fattibilità condotto sulle filiere biologiche marchigiane.
Il settore del vino biologico, seppur ancora di modeste dimensioni nella Regione Marche rappresenta un esempio di filiera strutturata di prodotto con sbocco diretto nel mercato interno ed estero.
L’attuale filiera vitivinicola è strutturata con piccoli produttori che vendono direttamente il prodotto alle cantine oppure lo trasformano direttamente. Quindi filiera lunga e filiera corta devono valutare bene sia gli aspetti complementari, sia gli aspetti concorrenziali.
Buona la volontà di aggregazione delle aziende con scarsa propensione al rischio d’impresa che ostacola la formazione di nuove organizzazioni di filiera. Anche nel vino, sostiene Arzeni, per le filiere bio occorre mantenere sempre un giusto equilibrio tra produzione e sostenibilità, unico elemento distintivo di queste filiere specializzate e dedicate al metodo biologico.
Non solo reddito dunque ma anche presidio del territorio e tutela ambientale. Il pubblico deve continuare a sostenere il reddito dei viticoltori, affinché indirettamente tutti possano beneficiare di un’ambiente meno inquinato. Occorrono inoltre in futuro nuove strategie di aggregazione per differenziare l’offerta in mercati con nuove competitività.

Giovanni Vagnoni, membro del consiglio del Consorzio di tutela dei vini piceni, porta l’esperienza  diretta del Consorzio che ha deciso di ristrutturare sia la gestione interna sia la politica di vendita del prodotto.
Nella Regione Marche, il settore del vino è per il 90% della produzione aggregato dal Consorzio di Tutela dei vini Piceni e dall’Istituto di tutela dei vini Marchigiani.
Partendo da un’attenta analisi critica della gestione attuale del Consorzio alla luce di quanto richiesto dai nuovi scenari di mercato, Vagnoni sostiene che il Consorzio Piceno in futuro fisserà nuovi obiettivi da raggiungere con tre linee strategiche: partecipazione, promozione e produzione.
La promozione deve essere più capillare, con metodi diretti e mirati, considerando che il ritorno di quella fatta sulla stampa è di appena il 4%. Puntare inoltre su grandi eventi nazionali ed internazionali con produzioni organizzate per soddisfare la domanda.
Inoltre il socio deve recuperare il ruolo decisionale, attraverso la formazione di gruppi di lavoro che facciano partecipare le cantine nella programmazione delle attività stesse.

Roberto Luciani, Dirigente del Servizio Agricoltura della Regione Marche, ha concluso la giornata di lavori confermando che il sostegno alle filiere è l’unica scelta strategica d’indirizzo politico che la Regione Marche intende sostenere nel futuro. A conclusione del periodo di programmazione 2007-13, tutto il sostegno economico sarà indirizzato verso quelle politiche di aggregazione che tendono ad aggregare il prodotto, consorziare i mezzi di produzione, condividere strategie di crescita comuni.
A tal proposito, ricorda Luciani che dopo un recente accordo tra i due principali Consorzi di produttori vitivinicoli Marchigiani per promuovere i vini della Regione unitariamente anche  all’estero, l’Assessore all’agricoltura Paolo Petrini è proprio in questi giorni di ritorno da Amburgo in Germania con una delegazione di quaranta aziende vitivinicole per promuovere in modo unitario tutto il territorio marchigiano.
Anche nel biologico dunque, visto il forte aumento dei consumi sono auspicabili politiche di aggregazione  e di promozione unitaria finalizzate a mantenere la propria individualità tra le aziende trovando obiettivi e strategie comuni. Solo così si possono ridurre anche costi che si ripetono inutilmente.


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lunedì 28 febbraio 2011

Problemi iscrizione newsletter ed e-book "Vino e ambiente"

Cari amici,

dopo la segnalazione di alcuni di voi, ci siamo accorti che ci sono dei problemi per la registrazione al sito del Vino Biologico, l'iscrizione alla newsletter e la possibilità di scaricare l'e-book gratuito "Vino e ambiente".

Pertanto, se volete usufruire di queste opportunità, vi preghiamo di inviare una email a




dall'indirizzo con cui volete registrarvi nel sito, con oggetto

REGISTRAZIONE SITO VINO BIOLOGICO

Nella email è sufficiente indicare il vostro nome e cognome.


Non appena avremo risolto i problemi nel modulo di registrazione, ve ne daremo immediata segnalazione.

Grazie


La redazione del Vino Biologico


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venerdì 25 febbraio 2011

Genzano di Roma: il vino arriva in biblioteca

Lunedì 28 febbraio 2011 il vino arriva in biblioteca.

La Biblioteca “Carlo Levi” di Genzano, in collaborazione con il Consorzio Bibliotecario Castelli Romani, organizza infatti l'appuntamento Fermentazione, dedicato al vino. Qui di seguito trovate il programma e la presentazione della manifestazione.
Sono molto felice di partecipare, soprattutto come socio e amico della biblioteca di Genzano e delle biblioteche dei Castelli Romani.
Parlerò di vini biologici, di vino e ambiente e di vino e salute.

Inoltre, segnalo una chicca per gli appassionati: tra gli altri vini, sarà degustato in anteprima il Frascati Superiore Doc Biancodarco 2011 biologico di Agricoltura Capodarco di Grottaferrata. E' un vino prodotto totalmente senza uso di solfiti aggiunti: questa è la prima vendemmia e i risultati sono decisamente incoraggianti!

Potrete degustare anche i vini "sociali" della Cooperativa sociale Lazzaria del Carcere di Velletri.

Appuntamento lunedì 28 febbraio 2011, ore 16, alla Biblioteca Carlo Levi di Genzano di Roma.



La Biblioteca “Carlo Levi” di Genzano, in collaborazione con il Consorzio Bibliotecario Castelli Romani, organizza per lunedì 28 febbraio 2011, alle ore 16, Fermentazione un incontro per gli utenti della biblioteca (… e non solo), che si propone di offrire un’occasione per conoscere, apprezzare e gustare i vini locali con l’aiuto del sommelier Enrico Bucci e del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi, due amici ed utenti della biblioteca di Genzano che hanno messo a nostra disposizione le loro conoscenze e la loro professionalità.

Per questo appuntamento abbiamo deciso di partire dall’enogastronomia tipica genzanese (vino, pane, coppiette, ecc.) e cioè da una tradizione tutt’oggi valida e fortemente radicata nel nostro territorio ed abbiamo, quindi, già le adesioni di alcune realtà produttive locali: Consorzio Vini DOC Colli Lanuvini, Azienda Agricola “Le Rose” con due incursioni nei vini “sociali” che sono quelli prodotti dalla Cooperativa Sociale “Lazzaria” del Carcere di Velletri e della Cooperativa Agricoltura Capodarco di Grottaferrata,Consorzio di Tutela del Pane Casareccio di Genzano IGP e il Laboratorio “La Castellana” di Gino Galieti.

E’ solo il primo atto di una serie di incontri dello Spazio mentiApeRTE attraverso cui promuovere percorsi innovativi nella biblioteca di Genzano tramite proposte e offerte capaci di modificare l’idea della biblioteca comunale trasformandola da istituzione culturale e luogo unicamente di studio e di lettura, in agente culturale che favorisce l’incontro tra gruppi e soggetti diversi, divenendo luogo di creazione e confronto culturale.

info tel. 06.93956063 int. 10 - 3336648589
lavorincorso@mentiaperte.it
prestito.genzano@consorziosbcr.net

Biblioteca Comunale "Carlo Levi"
00045 Genzano di Roma - Viale Mazzini, 12
www.romacastelli.it
tel. 06.93956063
fax 06.93956066


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lunedì 10 gennaio 2011

Una degustazione enomusicale alla enoteca Vivanda di Firenze

Vi segnaliamo una degustazione enomusicale che si svolge martedì 11 gennaio 2011 a Firenze, presso Vivanda, la prima enoteca di vini biologici della città. 
Ogni piatto prevede l'accompagnamento di un diverso vino biologico e della musica dal vivo del pianista Roberto Andreucci: un'idea originale per un serata diversa in compagnia dei vini biologici.
Vivanda si trova nel cuore di Firenze, tra Piazza Santo Spirito e Piazza del Carmine. E' un’enoteca unica nel suo genere in città, perché è la prima a vendere solo vini biologici e prodotti gastronomici di alta qualità. Un angolo accogliente d’Oltrarno nel quale potersi rilassare, l’ideale per una sosta a pranzo o a cena seduti in un ambiente piacevole dove il tradizionalismo culinario si sposa con il sottofondo di musica jazz e gli interni arredati con gusto ricercato.
Da Vivanda trovate oltre 120 etichette dei migliori vini biologici italiani e del mondo, oltre ad alimenti biologici, verdure a km zero, formaggi e carni da animali allevati al pascolo libero.


Martedì 11 gennaio 2011 ore 21
Firenze - Enoteca Vivanda
via Santa Monaca 7/r,  accanto a Piazza del Carmine
www.vivandafirenze.it
Per informazioni e prenotazioni: 055-2381208 vivandafirenze@gmail.com

DEGUSTAZIONE ENOMUSICALE
CONCERTO CENA
i piatti dello Chef Piero Pizzamano accompagnati da 4 vini biologici e dalle note del pianista Roberto Andreucci


Una cena intima e particolare dove il pianoforte e le forchette saranno i principali protagonisti della serata
COSTO EURO 30 su prenotazione

ANTIPASTO:
Sformatino di Carciofo Empolese Biologico accompagnato da una salsa calda di Groviera e Olio Extravergine IGP dell' Az. Agr. La Pineta di Fucecchio;
abbinamento enomusicale:
PROSECCO naturale sui lieviti di Lorenzo Gatti con I'VE GOT RHYTHM (G.GERSHWIN)

PRIMO PIATTO:
Sedanini leggermente piccanti, alla Caruso, con salsa di pomodoro, bacche di Ginepro e straccetti di pollo;
abbinamento enomusicale:
LAMBRUSCO secco brioso con TAKE THE A TRAIN (D.ELLINGTON)

SECONDO PIATTO:
Spezzatino tenero con un contorno di finocchi al forno della Fattoria di Corazzano, San Miniato;
abbinamento enomusicale:
CHIANTI CLASSICO della Fattoria San Michele a Torri con STARDUST-MISTY (H.CHARMICHAEL- E. GARNER)

DOLCE:
mousse al ginger con gocce di cioccolato fondente
abbinamento enomusicale:
MALVASIA DOLCE con MOONLIGHT SERENADE (G.MILLER)


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