Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

mercoledì 15 luglio 2009

Un'azienda del vino a Emissioni Zero

Torniamo sul tema dell'impatto ambientale ed in particolare delle emissioni di carbonio (vedi post di ieri) per presentarvi il caso concreto dell'italianissima Villa Matilde di Cellole (Caserta).
L'azienda (è giusto per noi precisarlo) non è biologica ma sta ugualmente seguendo un percorso virtuoso, difficile ed impegnativo, per arrivare ad essere una cantina a Impatto Zero.

Il vino si tinge di verde?
Voi cosa ne pensate?

Il settore vitivinicolo rappresenta uno dei settori a maggior consumo energetico. Energia elettrica, combustibile, gas propano e gas naturale sono utilizzati per condizionare gli ambienti e raffreddare gli impianti, per la produzione di aria compressa, di acqua calda per la pulizia delle botti, senza contare che i processi di vinificazione in rosso richiedono spesso il riscaldamento dei mosti. A questo si aggiungono gli spazi commerciali e amministrativi che necessitano di clima mite, regolato da impianti alimentati da energia elettrica. Tuttavia il comparto offre un considerevole potenziale di miglioramento nell’efficienza energetica sia nel senso del risparmio energetico che con il ricorso ad energie alternative. Dall’analisi di questo scenario nasce il progetto di Villa Matilde "Emissioni Zero" che non a caso prende vita proprio nell’Anno Internazionale del pianeta Terra. Il progetto denominato Emissioni Zero è stato presentato lo scorso 18 giugno al Grand Hotel Parker’s di Napoli dal Prof. Ing. Giovanni Perillo, dagli agronomi Marco Simonit e Roberto Merlo e da Salvatore Avallone e Maria Ida Avallone, titolari dell’azienda.

Il progetto nasce dalla volontà di fare azienda a impatto zero, di sviluppare una produzione sostenibile in armonia con la natura e rispettosa dell’ambiente. L’obiettivo è azzerare entro il 2010 le proprie emissioni di gas serra attraverso l'impiego di tecnologie all'avanguardia che coinvolgeranno la produzione aziendale nella sua totalità, dall'energia ai trasporti, dai fertilizzanti ai carburanti, nell'ambito di una strategia complessiva.

Una serie di azioni integrate contribuiranno ad inserire armonicamente il complesso aziendale di Cellole nel paesaggio, a ridurre gli sprechi delle risorse naturali (come l’acqua) e a utilizzare meglio le fonti di energia rinnovabili.

Prima tappa del progetto è completare entro il 2009 gli impianti per lo sfruttamento dell’energia solare: entro la fine di quest’anno l’energia elettrica di Villa Matilde sarà infatti generata da pannelli solari fotovoltaici installati sui tetti delle strutture già esistenti. I pannelli sostituiscono il materiale di copertura tradizionale, garantendone l’impermeabilità e la massima integrazione architettonica. Il fotovoltaico consentirà di trasferire alla rete elettrica nazionale l’energia generata e non utilizzata, contribuendo così alla quota di energia introdotta nella rete.

La produzione di energia termica pulita è invece garantita dall’utilizzo di caldaie a biomassa. Le biomasse, soprattutto se di origine forestale (legna, paglia, nocciolino ecc.) quando bruciano producono anidride carbonica, ma la stessa è compensata durante la crescita della pianta, in un processo ciclico.

Villa Matilde ha fatto della tutela ambientale un valore aziendale: da oltre 15 anni produce uve in regime di lotta guidata ed integrata a basso impatto attraverso l’utilizzo di fitofarmaci specifici autorizzati dalla CE; contribuisce attivamente alla riduzione di emissioni di CO2 prodotte dal ciclo fermentativo attraverso l’impianto continuo di nuovi alberi; utilizza elettricità per tutti i mezzi di movimentazione interna delle merci e macchine agricole a basso consumo. Ma non è tutto. È prevista la realizzazione di una stazione di rifornimento per veicoli elettrici alimentata da energia pulita rinnovabile ed il ricorso a trattori alimentati con biodiesel.

Anche le nuove bottiglie bordolesi utilizzate dall’azienda vanno nella direzione dell’eco-sostenibile: il peso vetro è stato abbattuto di 100 grammi per bottiglia che significa un abbattimento di pari peso trasporto con la conseguente riduzione di carburante.

Entro il 2010 infine gli edifici aziendali saranno tinteggiati con speciale vernice bianca riflettente per compensare il riscaldamento globale e ridurre così il crescente effetto serra, in linea con i dettami del protocollo di Kyoto.

“Emissioni zero è senza dubbio un progetto impegnativo, ma anche doveroso. Gli investimenti verranno ammortizzati solo tra un ventennio ma – sostiene Salvatore Avallone – siamo convinti che la diffusione di una cultura del rispetto dell’ambiente sia un dovere per chi di un territorio fa la propria forza”.

Villa Matilde
S.S. Domitiana, 18 Cellole (CE)
telefono: +39 0823.932088
www.villamatilde.it


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lunedì 13 luglio 2009

Vino e impronta del carbonio dalla Spagna

Il concetto di impronta di carbonio comprende tutte le emissioni di anidride carbonica coinvolte nel ciclo di vita di un prodotto: dalla produzione della materia prima alla distribuzione, passando per la coltivazione e la raccolta, se si tratta di un prodotto agricolo, la concimazione, il trasporto all'impianto di trasformazione, la trasformazione e il confezionamento.

Secondo un articolo de El Mundo, a partire da settembre gli alimenti spagnoli potranno scegliere un'etichetta che stima l'impronta di carbonio. L'iniziativa nasce dall'Associazione delle imprese di prodotti biologici dell'Andalusia (Epea) che, insieme alla Junta dell'Andalusia, ha sviluppato una metodologia per calcolare le emissioni di gas serra durante la vita di un prodotto. La metodologia si basa sullo standard internazionale Pas 2050. Le etichette saranno convalidate da un certificatore indipendente. Epea ha anche lanciato un pagina web (www.huellacarbono.es) per informare i consumatori su questa novità.

Il progetto è partito con tre alimenti “pilota”, i pomodori ciliegini, l'olio di oliva ed il vino Pedro Jimenez. I risultati ufficiali non saranno validati fino a settembre quando sarà avviata il controllo indipendente. Da quella data tutti gli alimenti, sia biologici che convenzionali, potranno scegliere volontariamente questa etichettatura.
L'etichetta racchiude, in effetti, un impegno di lungo periodo. “La cosa importante non è se uno ha più emissioni di un altro ma l'impegno di ciascuno a ridurre le proprie emissioni di carbonio” ha detto Juan Manuel Luque, presidente della Epea. Mostrando la sua etichetta ogni impresa si impegna a ridurre le emissioni.
“Ci sono emissioni che non si possono ridurre o eliminare come il metano nell'allevamento. Molte altre fonti, però, si possono ridurre con l'efficienza energetica o una migliore gestione della filiera”.

L'etichetta dell'impronta del carbonio comprenderà le emissioni dei prodotti esportati. Ad esempio, se un olio di oliva venduto a livello locale è commercializzato anche in un paese lontano, la CO2 emessa nel trasporto avrà ripercussioni sulla totalità delle bottiglie vendute, sia in Spagna che all'estero. “Siamo comunque aperti a proposte perché alla fine l'impronta non danneggi i produttori locali” aggiunge il presidente dell'Epea.

[fonte AgraPress/Ecoalimenta.com]


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sabato 4 luglio 2009

I video segnalati dal Vino Biologico: Barone Pizzini

Oggi vi segnalo due video tratti dalla trasmissione televisiva "MelaVerde", realizzati nell'azienda Barone Pizzini che produce spumanti biologici in Franciacorta.

Nel primo si parte dalla coltivazione del vigneto biologico e dalla vendemmia.



Nel secondo video Silvano Brescianini, direttore generale e direttore di produzione di Barone Pizzini, spiega come si produce uno spumante di qualità come il Franciacorta.


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venerdì 3 luglio 2009

Bere vini biologici nella fine settimana (3-5 luglio 2009)

Cari amici del Vino Biologico, anche in questa fine settimana vi segnalo due appuntamenti interessanti. Due appuntamenti con i vini biologici a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), nelle Marche, e a Roma.

Happy hour e aperitivo biologico a San Benedetto del Tronto

Da sabato 4 luglio 2009 a San Benedetto del Tronto partono gli aperitivi biologici piceni: l'appuntamento si ripeterà ogni sabato, fino all'8 agosto, dalle 18,30 alle 20,30. Da notare: l'aperitivo è gratuito perché è organizzato dalla Pro Loco di San Benedetto, nella sua sede di via Montebello.
Il progetto coinvolge alcune aziende biologiche della provincia di Ascoli: GiornoperGiorno Bio di Nazzareno Torquati, Saladini Pilastri, Oleificio di Silvestri Rosina, Forno Biologico, Cherri di Paolo Cherri e l'Agriturismo Gioie di fattoria.
I vini sono in particolare di Saladini Pilastri, dell'azienda Paolo Cherri e dell'agriturismo Gioie di Fattoria.
Da sabato 4 luglio passanti e turisti avranno così la possibilità di assaggiare alcune specialità biologiche del Piceno, come marmellate, paté, olive verdi, crostini, accompagnati da vini bianchi biologici, succhi e cocktail di frutta. I prodotti potranno anche essere acquistati nello spazio all'aperto che sarà allestito presso la sede della Pro Loco
Da anni la provincia di Ascoli Piceno sta lavorando sulla promozione dell'agricoltura biologica, anche in abbinamento al turismo, ad esempio con l'iniziativa Filiera Corta Picena.

SALADINI PILASTRI
Via Saladini 5
63036 - Spinetoli (AP)
Tel. +39 0736 899534
Fax +39 0736 898594
Email: info@saladinipilastri.it

Agrivitivinicola Cherri
Via Roma, 40
63030 - Acquaviva Picena (AP)
Tel. 0735-764416
Fax 0735-769210
info@vinicherri.it

Azienda agrituristica Gioie di Fattoria
di Maria Antonietta Lelli
C.da Biagio, 12
64010 Controguerra (Teramo)
Tel./fax 0861-89606
email : gioiedifattoria@tiscali.it



Le premiazioni di BiodiVino a Roma, al Campidoglio

Il secondo appuntamento è a Roma, ma occorre pazientare fino a lunedì 6 luglio 2009, alle ore 10.30 in Campidoglio a Roma, nella prestigiosa Sala della Protomoteca.

Saranno assegnati gli ori e gli argenti alle eccellenze biologiche della sesta edizione del BiodiVino, la Rassegna internazionale dei vini derivanti da uve prodotte da agricoltura biologica, curata dalle Città del Bio in collaborazione con Aiab Piemonte e il patrocinio della Provincia di Alessandria.

Oltre alla Gran Medaglia d’Oro ottenuta dal Vin Santo Trentino dell’Azienda Poli di Santa Massenza di Vezzano, 13 gli Ori e 65 gli Argenti su un totale di 209 i vini bio presentati, provenienti in particolare da Toscana (65), Piemonte e Campania (23).

Qui trovate l'elenco completo dei vini biologici premiati dal VI BiodiVino.

La premiazione avverrà in abbinamento con la premiazione dei vini vincitori della Selezione del Sindaco 2009, concorso organizzato da Città del Vino.


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giovedì 2 luglio 2009

Barone Pizzini presenta la certificazione biodinamica Demeter

Barone Pizzini, l'azienda del vino biologico presente, oltre che in Franciacorta con i suoi spumanti, anche in Maremma, nel Salento e nelle Marche, con la tenuta Pievalta dei Castelli di Jesi, presenta la certificazione biodinamica Demeter dei vigneti di Pievalta. A Pievalta si producono il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva "San Paolo", il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore "Dominé", un particolare Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Passito "Curina" e anche la Grappa di Verdicchio.

Pievalta
Via Monteschiavo, 18
60030 Maiolati Spontini (AN)
Tel. 0731 889033 - Fax 0731 889033
pievalta@baronepizzini.it - www.baronepizzini.it
L'appuntamento con Barone Pizzini è per giovedì 9 luglio 2009 a Milano, al Ristorante Teatro alla Scala “Il Marchesino”, dalle 18.

Barone Pizzini presenta la certificazione internazionale Demeter dei vigneti biodinamici della tenuta Pievalta dei Castelli di Jesi nelle Marche

Giovedì 9 Luglio 2009 – dalle ore 18 alle 20
Ristorante Teatro alla Scala “Il Marchesino”
Via Filodrammatici, 2 - angolo Piazza della Scala - Milano

Demeter è il marchio internazionale che rappresenta circa 3000 produttori in ben 35 stati e certifica l'intera gamma dei prodotti biodinamici provenienti da tutto il mondo, garantendo la tipicità e l’originalità dei prodotti frutto dei principi della biodinamica, dove l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini e dove la natura ed il rispetto dei suoi ritmi diventano filosofia di vita e di produzione consapevole.

Enologi di fama mondiale ed esperti del settore sostengono la coltivazione biodinamica per ottenere una qualità superiore in vigna e nel prodotto finale e per preservare, esaltandola, la tipicità del terroir.

Intervengono all'appuntamento di Milano:

· Marco Serventi, Vicepresidente Demeter Italia
· Silvano Brescianini, Direttore Generale e Direttore di Produzione Barone Pizzini
· Alessandro Fenino, Responsabile Tenuta Pievalta

Per ulteriori informazioni e conferma partecipazione:
Ufficio Stampa Barone Pizzini - Carl Byoir & Associates
tel: 02 3314593
Annalisa Nunziata – annalisa.nunziata@carlbyoir.com
Giulia Wagner – giulia.wagner@carlbyoir.com


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mercoledì 1 luglio 2009

Contro la peronospora della vite i fosfiti di potassio

I fosfiti di potassio sono potenzialmente un'alternativa interessante per la difesa del vigneto biologico dalla peronospora.

Nel sito del Vino Biologico ce ne siamo occupati parlando delle possibili alternative all'impiego del rame nel vigneto.
"Esistono sperimentazioni sull’uso di concimi fogliari a base di fosfito di potassio nella lotta alla peronospora. Ad agire contro la peronospora sarebbe l’acido fosforoso contenuto in questi preparati. Il fosfito ha effetti curativi e non preventivi sull’infezione della peronospora. È utilizzabile solo nelle prime fasi del ciclo colturale (fino alla fioritura): andrebbe poi sostituito con il rame."

Pubblichiamo di seguito una notizia dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari su un seminario dedicato proprio ai fosfiti di potassio; nella notizia si prevede la possibilità della presentazione alla Commissione Europea di Bruxelles di una proposta di regolamentazione per l'uso dei fosfiti in agricoltura biologica. Sarebbe un'opportunità interessante per ridurre l'impiego del rame nel vigneto bio.

Si è concluso al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il seminario sull’uso dei fosfiti di potassio in agricoltura biologica, organizzato dallo IAM-B, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, in collaborazione con l’AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica e con l’Ufficio “SACO X” del Ministero stesso.

L’incontro, al quale hanno partecipato esperti e tecnici provenienti da vari paesi europei (Francia, Spagna, Germania, Austria, Olanda e Italia), rientrava nelle attività previste dal progetto “Interbio", gestito dallo stesso IAM-B, che prevede, tra l’altro, azioni, seminari informativi e incontri sulle normative e politiche internazionali relative all’agricoltura biologica. Si è voluto avviare un processo di valutazione completa, partecipativa e su basi scientifiche delle potenzialità e dell’accettabilità dell’utilizzo dei fosfiti di potassio per la protezione delle colture biologiche, in particolare in frutticoltura: una possibile e promettente alternativa all’uso del rame.

Le conclusioni sono state affidate a Cristina Micheloni di Aiab, che ha anche coordinato la tavola rotonda di approfondimento scientifico e tecnico sul tema. Le prossime tappe prevedono la presentazione della posizione comune raggiunta alla Commissione Europea per l’avvio di una proposta di regolamentazione all’uso dei fosfiti di potassio in agricoltura biologica.

[fonte www.sinab.it; foto Arsia Toscana]


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