Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

mercoledì 13 giugno 2012

Intimidazioni alle coltivazioni di Libera Terra

I vini biologici di Libera Terra sono un fiore all'occhiello per tutto il movimento del vino bio: sono vini certificati bio ma sono anche vini ad alto valore sociale. 
Non stupisce se, come già avvenuto varie volte in passato, le coltivazioni di Libera Terra siano oggetto di atti di intimidazione mafiosa e di vandalismo.
Un motivo in più per non modificare la legge per l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata. Uno dei rischi, infatti, è quello di permettere la vendita all'asta di questi beni, con la possibilità molto concreta che ville e terreni ripresi alla mafia tornino facilmente alla stessa mafia.
Gli episodi di intimidazione avvenuti il 12 giugno 2012 in Sicilia sono solo l'ultimo anello di una catena di attacchi a uliveti, aranceti e vigneti, coltivati in Sicilia, in Puglia, nella Piana di gioia Tauro in Calabria fino alla provincia di Latina, a Borgo Sabotino. Una risposta possibile è quella di comprare questi prodotti, quando ci è possibile, a partire dalla Botteghe di Libera Terra (qui trovate l'elenco aggiornato).
Per saperne di più sui vini bio di Libera Terra
Per saperne di più sulla legge di confisca dei beni mafiosi vi rimando a questa pagina molto ben fatta sul sito di MicroMega.


Sicilia: incendio su altri due terreni confiscati e affidati a Libera

 Stamattina, 12 giugno 2012, altri due incendi in contemporanea hanno colpito due uliveti confiscati alle mafie e affidati temporaneamente a Libera. Colpite in Sicilia dalle fiamme un uliveto a Castelvetrano, e altro uliveto in località Staglio a Partanna. Ancora fiamme, ancora incendi colpiscono terreni confiscati alle mafie .
"Dieci giorni fa l'incendio di un uliveto- denuncia Libera- a Castelvetrano, poi duemila piante di arance a Belpasso nel catanese, ieri due quintali di grano andati in fumo ieri a Mesagne per non citare le varie intimidazioni subite a Borgo Sabotino e nella piana di Gioia Tauro in Calabria.
Non possiamo piu' pensare a delle coincidenza, sono colpiti beni confiscati restituiti alla collettività, sono un attacco al lavoro quotidiano di chi si impegna quotidianamente contro il potere criminale. Nessuno pensi che con le fiamme di vandalizzare e fermare questo impegno. Contro queste fiamme il "noi" del nostro paese è chiamato in gioco e deve sentire forte questo impegno nella lotta alla criminalità. "

«Non possono lasciare - ha dichiarato Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera - indifferenti i recenti episodi di vandalismo a danno dei beni confiscati alle mafie, dalla Puglia alla Sicilia, dal Lazio alla Calabria. Quei beni non sono solo uno schiaffo alle organizzazioni criminali, uno strumento per indebolirle in ciò che le rende forti: l'accumulazione illecita di capitali. Sono opportunità di lavoro, di economia sana e trasparente e prima ancora di cambiamento culturale.
Proprio in questi giorni 6000 giovani si apprestano a passare parte delle vacanze in quei luoghi, vere palestre di cittadinanza, dove imparano che la democrazia e la giustizia sociale sono concetti vuoti se non si fondano sulla cooperazione e l'impegno di ciascuno di noi.
Libera sente un debito di gratitudine verso chiunque - ha concluso Don Luigi Ciotti- dalle forze dell'ordine alle istituzioni e amministrazioni locali - contribuisce per garantire la sicurezza di quelle realtà, ma alla luce del susseguirsi degli incendi e vandalismi è chiaro che qualcosa nel meccanismo di tutela deve essere rivisto.Cosi come, a monte, va potenziato lo strumento della confisca, e in particolare devono essere sbloccati quei numerosi beni ancora soggetti a ipoteca bancaria, impossibilitati quindi a svolgere la loro preziosa funzione sociale, educativa, culturale, economica».


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