Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

lunedì 16 aprile 2012

Dalla Spagna un metodo naturale per ridurre le ammine biogene nel vino

Il vino fa bene, a certe condizioni e in quantità comunque moderate, ma può anche creare dei problemi in alcuni gruppi di persone.
E' il caso di sostanze presenti nel vino come i solfiti, sicuramente il prodotto più diffuso, e altre molecole, come le ammine biogene.
Uno studio spagnolo ha sperimentato la possibilità di ridurre le ammine biogene nei vini tramite l'uso di enzimi naturali ottenuti da ceppi fungini provenienti dalla stessa pianta della vite. Un'interessante opportunità per migliorare la salubrità del vino nel rispetto della naturalità dei processi produttivi.

In Spagna si migliora la salubrità del vino
[fonte El Mundo Vino/Agra Press]

Il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche della Spagna (CSIC) è riuscito a migliorare il carattere salutare del vino riducendo, in modo naturale, le ammine biogene nel vino, composti presenti in alimenti e bevande fermentate che, in concentrazioni elevate, possono avere effetti negativi sull'organismo. Le ammine biogene svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo di funzioni metaboliche e fisiologiche in esseri umani, animali e piante, ma in concentrazioni elevate e in soggetti sensibili hanno effetti negativi sulla salute. La ricerca, guidata da un gruppo del CSIC, è stata pubblicata sulla rivista “Journal of Applied Microbiology”.


La procedura, provata in vini rossi e bianchi, si basa sull'impiego di estratti enzimatici del fungo Penicillium citrinum. Nello studio sono state testate anche altre specie fungine che degradano le ammine biogene.

"Questo fungo proviene dalla vite, consentendo che la materia prima che dà il vino sia al tempo stesso la fonte naturale del principio attivo", spiega la ricercatrice Victoria Moreno-Arribas della sezione alimentazione del CSIC.
Il ceppo di Penicillium citrinum è in grado di degradare alte concentrazioni di istamina, tiramina e putrescina, tre delle ammine biogene prevalenti nei vini. Questi composti si formano durante la produzione degli alimenti fermentati ad opera dei batteri lattici, che trasformano gli amminoacidi precursori nelle ammine. Le concentrazioni abituali di ammine biogene non rappresentano un rischio per la salute dei consumatori, perché il corpo dispone di strumenti per rimuoverle in caso di accumulo e quando hanno terminato la loro funzione specifica.

"Tuttavia, in soggetti sensibili, con sistemi di disintossicazione alterati, ci può essere qualche rischio di reazioni allergiche, disturbi digestivi o emicranie" osserva la ricercatrice.

Attualmente, la principale strategia di controllo disponibile per le cantine è quella di impedire la formazione delle ammine biogene mediante l'inoculo di batteri lattici con scarsa capacità di produrre questi composti azotati. Tuttavia, non è sempre possibile implementare questo sistema nelle cantine senza compromettere la composizione e la qualità organolettica del prodotto finale o la tecnologia di elaborazione.
Alcuni paesi, come Austria, Belgio, Finlandia, Olanda e Germania, utilizzano l'istamina come marcatore di sicurezza e qualità dei vini e hanno imposto raccomandazioni sulla concentrazione massima ammissibile nei vini.

"L'importanza di questo studio è che gli estratti fungini potrebbero essere applicati nel processo di vinificazione, prima di immettere sul mercato il vino, evitando così gli effetti negativi sulla popolazione sensibile delle ammine biogene, e riducendo i problemi nel commercio e nelle esportazioni del vino", conclude la ricercatrice.

[foto Stock.xchng]


Share/Bookmark

giovedì 12 aprile 2012

Roma (18 aprile 2012): seminario sulla nuova normativa dei vini biologici e sui vini senza solforosa

FederBio, la Federazione italiana dell'agricoltura biologica e biodinamica, organizza questo seminario che si svolgerà a Roma mercoledì 18 aprile 2012. Il seminario si svolgerà nella Sala Nassiriya del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole ed Alimentari - Via Torino, 44.
Per informazioni: www.federbio.it


Seminario: "I nuovi vini biologici e la vinificazione senza solforosa” - Roma, 18 aprile 2012


Il seminario si svolgerà in due momenti, uno di approfondimento delle nuove norme europee sul vino biologico; il secondo è dedicato ai vini senza l’aggiunta di solfiti, prodotti di altissima qualità per  soddisfare le nuove esigenze di mercato enologico.
Il settore dei vini biologici ha finalmente una normativa chiara a livello europeo. A venti anni dalla regolamentazione del biologico nell’Unione Europea, il vino ha finalmente il riconoscimento che merita, uscendo da una situazione di incertezza normativa che ha penalizzato i produttori anche nei mercati internazionali. Il settore italiano dei vini biologici è leader nel mondo per produzione ed esportazione: non si parla più di una curiosità o di una nicchia ma di un vero e proprio segmento, con dinamiche di sviluppo molto interessanti. Anche con i limiti impliciti nel compromesso che ha portato alla definizione del regolamento europeo sulla vinificazione bio, l'Italia ha tutto l'interesse a valorizzare e sostenere al massimo questo dinamico settore che mostra di reagire positivamente alla generale crisi economica e alla crisi del mercato del vino.
Una nicchia particolare, molto interessante per una fascia rilevante di consumatori con problemi di salute e, più in genere, per tutti i consumatori attenti al proprio benessere, è quella dei vini senza solfiti. Una produzione non esclusiva del mondo del biologico ma che proprio nel biologico sta avendo le esperienze più importanti e significative. È fondamentale che le esperienze concrete di vinificazione senza solfiti vengano divulgate e conosciute per creare un bagaglio di conoscenze e pratiche che permetta ai produttori e alle cantine interessate di intraprendere questa particolare produzione.

Progetto “Sviluppo e trasferimento di sistemi innovativi di produzione per la qualità e salubrità al consumo di vini dei Castelli Romani - Applicazione combinata di prodotti enologici e tecnologie di vinificazione per limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo”

Il Progetto ha perseguito tre finalità principali:
- limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo garantendone qualità e identità sensoriale
- trasferire sistemi innovativi alle imprese perché possano produrre vini di maggiore qualità e salubrità
-  consentire lo sviluppo delle produzioni biologiche e vitivinicole in particolare, anche attraverso la costituzione di associazioni tra i produttori.
Una grande problematica legata alla salubrità dei vini, sia convenzionali che biologici, risulta ancora solo parzialmente risolta e riguarda la presenza indesiderata dell’anidride solforosa e dei suoi sali. I solfiti, infatti, nonostante la loro utilità sul piano pratico, hanno un’azione tossica nell’uomo che pongono limiti d’impiego.
Con questo progetto, quindi, si sono voluti studiare e sperimentare prodotti enologici e tecnologie di produzione e conservazione dei vini alternativi a tale additivo, consapevoli che la riduzione dei solfiti in vinificazione può rappresentare punto di forza per molte cantine, non soltanto biologiche.
Le attività sperimentali hanno già portato alla produzione del Biancodarco, il primo vino Frascati superiore DOC da agricoltura biologica ottenuto completamente senza l’aggiunta di solfiti.
Accanto alle attività tecnico-scientifiche il progetto prevede una serie di azioni divulgative: convegni, seminari e visite guidate in cantina.
Le iniziative di informazione e comunicazione sono rivolte agli operatori del settore e al pubblico specializzato per diffondere e promuovere non solo i risultati dei test di vinificazione (trasferimento di innovazione), ma anche la cultura e le buone pratiche della viticoltura e dell’enologia biologica di qualità e sostenibile.
Seminario: “I nuovi vini biologici e la vinificazione senza solforosa”

ROMA – 18 aprile 2012
Sala Nassiriya del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole ed Alimentari - Via Torino, 44

Ore  9.30 - Registrazione dei partecipanti  e apertura dei lavori
Prima parte: I nuovi vini biologici
Ore  9.45 - Una panoramica del Regolamento di Esecuzione (UE) N. 203/2012 – Pier Francesco Lisi – Giornalista enologo
Ore 10.15 - Intervento delle Istituzioni
- Marco Sbaffi* – Dirigente Area  Politiche Territoriali, di Mercato e Programmazione Integrata – Regione Lazio
- Giuseppe De Righi* – Presidente del Consorzio Ad Maiora
Ore 10.45 - Il nuovo regolamento sui vini bio e la posizione di FederBio: Roberto Pinton -               Segretario della Sezione Trasformatori e Distributori
Ore 11.15 - ProBio – I produttori di vini biologici del Lazio - Salvatore Stingo - Presidente di                  Agricoltura Capodarco

Ore 11.30 - Pausa
               
Seconda parte: I vini senza solfiti, nuovo segmento del mercato enologico
Ore 11.45 - Anidride solforosa e i suoi derivati: quali effetti sulla saluta umana  - Prof.ssa  Laura Di Renzo - Università Tor Vergata, Roma
Ore 12.15 - Metodi e tecniche di vinificazione senza solfiti - Prof. Marco Esti - Università della Tuscia, Viterbo
Ore 12.45 - La parola ad operatori e tecnici: esperienze di vinificazione senza solfiti

Ore 13.30 - Degustazione di vini biologici e senza solforosa.
Moderatore: Pier Francesco Lisi


Share/Bookmark