Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

martedì 13 novembre 2012

Corso di degustazione dei vini biologici a Roma (novembre-dicembre 2012)

L’associazione di produttori biologici ProBio, con il patrocinio della regione Lazio, organizza, in collaborazione con Biodegustando.it e Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it).


Biodegustando
Corso di conoscenza e degustazione dei vini biologici
Novembre - Dicembre 2012
Bistrot Biologico La Casa del Parco - Roma 


Il corso si svolgerà il giovedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni 22 e 29 novembre, 6 e 13 dicembre 2012, presso il Bistrot Biologico La Casa del Parco di Roma.

Il corso è articolato in quattro incontri settimanali; per una domenica è prevista inoltre la visita guidata alla cantina  di un'azienda agricola biologica associata a ProBio, in zona Castelli Romani o in provincia di Latina.

Il costo normale del corso è di 140 euro; grazie al patrocinio della regione Lazio, la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di soli 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei partecipanti previsto è al massimo di 30 persone, per assicurare a tutti una partecipazione efficace.

Ogni incontro del corso sarà così strutturato:

  • i vini biologici (la coltivazione del vigneto bio, l’enologia, il mercato, l’etichettatura ecc.)
  • l’ABC della degustazione del vino (i ferri del mestiere, principi di analisi sensoriale, analisi visiva, olfattiva e gustativa di un vino; abbinamento vino-cibo)
  • degustazione guidata di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le migliori produzioni delle aziende biologiche associate a ProBio. La scelta dei vini coprirà le diverse tipologie: bianchi, rosati, rossi, dessert, spumante, vini senza solfiti.


Le lezioni del corso e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, giornalista, enologo ed esperto di vini biologici.

Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei dodici vini in assaggio, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici.
All'iscrizione sarà inviato per email l'e-book “Vino e ambiente”, a cura de “Il Vino Biologico”.

Le aziende biologiche che aderiscono a ProBio sono:

  • Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco (Grottaferrata - Roma); 
  • Casale Mattia (Frascati - Roma); 
  • Donato Giangirolami (Borgo Montello - Latina); 
  • Marco Carpineti (Cori - Latina); 
  • Riserva della Cascina (Ciampino - Roma); 
  • Biosolidale Distribuzione (Guidonia – Roma). 


        Per informazioni e iscrizioni:
        347-1836285
        

        www.probiolazio.it  www.biodegustando.it


        La Casa del Parco

        Via del Casaletto, 400 - Roma 

        Tel. 06-45476909

        www.valledeicasali.com  bistrot@valledeicasali.com


Share/Bookmark

mercoledì 13 giugno 2012

Intimidazioni alle coltivazioni di Libera Terra

I vini biologici di Libera Terra sono un fiore all'occhiello per tutto il movimento del vino bio: sono vini certificati bio ma sono anche vini ad alto valore sociale. 
Non stupisce se, come già avvenuto varie volte in passato, le coltivazioni di Libera Terra siano oggetto di atti di intimidazione mafiosa e di vandalismo.
Un motivo in più per non modificare la legge per l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata. Uno dei rischi, infatti, è quello di permettere la vendita all'asta di questi beni, con la possibilità molto concreta che ville e terreni ripresi alla mafia tornino facilmente alla stessa mafia.
Gli episodi di intimidazione avvenuti il 12 giugno 2012 in Sicilia sono solo l'ultimo anello di una catena di attacchi a uliveti, aranceti e vigneti, coltivati in Sicilia, in Puglia, nella Piana di gioia Tauro in Calabria fino alla provincia di Latina, a Borgo Sabotino. Una risposta possibile è quella di comprare questi prodotti, quando ci è possibile, a partire dalla Botteghe di Libera Terra (qui trovate l'elenco aggiornato).
Per saperne di più sui vini bio di Libera Terra
Per saperne di più sulla legge di confisca dei beni mafiosi vi rimando a questa pagina molto ben fatta sul sito di MicroMega.


Sicilia: incendio su altri due terreni confiscati e affidati a Libera

 Stamattina, 12 giugno 2012, altri due incendi in contemporanea hanno colpito due uliveti confiscati alle mafie e affidati temporaneamente a Libera. Colpite in Sicilia dalle fiamme un uliveto a Castelvetrano, e altro uliveto in località Staglio a Partanna. Ancora fiamme, ancora incendi colpiscono terreni confiscati alle mafie .
"Dieci giorni fa l'incendio di un uliveto- denuncia Libera- a Castelvetrano, poi duemila piante di arance a Belpasso nel catanese, ieri due quintali di grano andati in fumo ieri a Mesagne per non citare le varie intimidazioni subite a Borgo Sabotino e nella piana di Gioia Tauro in Calabria.
Non possiamo piu' pensare a delle coincidenza, sono colpiti beni confiscati restituiti alla collettività, sono un attacco al lavoro quotidiano di chi si impegna quotidianamente contro il potere criminale. Nessuno pensi che con le fiamme di vandalizzare e fermare questo impegno. Contro queste fiamme il "noi" del nostro paese è chiamato in gioco e deve sentire forte questo impegno nella lotta alla criminalità. "

«Non possono lasciare - ha dichiarato Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera - indifferenti i recenti episodi di vandalismo a danno dei beni confiscati alle mafie, dalla Puglia alla Sicilia, dal Lazio alla Calabria. Quei beni non sono solo uno schiaffo alle organizzazioni criminali, uno strumento per indebolirle in ciò che le rende forti: l'accumulazione illecita di capitali. Sono opportunità di lavoro, di economia sana e trasparente e prima ancora di cambiamento culturale.
Proprio in questi giorni 6000 giovani si apprestano a passare parte delle vacanze in quei luoghi, vere palestre di cittadinanza, dove imparano che la democrazia e la giustizia sociale sono concetti vuoti se non si fondano sulla cooperazione e l'impegno di ciascuno di noi.
Libera sente un debito di gratitudine verso chiunque - ha concluso Don Luigi Ciotti- dalle forze dell'ordine alle istituzioni e amministrazioni locali - contribuisce per garantire la sicurezza di quelle realtà, ma alla luce del susseguirsi degli incendi e vandalismi è chiaro che qualcosa nel meccanismo di tutela deve essere rivisto.Cosi come, a monte, va potenziato lo strumento della confisca, e in particolare devono essere sbloccati quei numerosi beni ancora soggetti a ipoteca bancaria, impossibilitati quindi a svolgere la loro preziosa funzione sociale, educativa, culturale, economica».


Share/Bookmark

giovedì 17 maggio 2012

Lambrusco in gara: la terza edizione del concorso enologico "Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco"

Si svolgono il 17 e 18 maggio le prove sensoriali del III Concorso enologico “Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco".

Il concorso è dedicato a segnalare i migliori Lambruschi ai consumatori ed agli operatori nelle varie tipologie di rosso e rosato, secco o semisecco, amabile o dolce, valorizzando i produttori delle quattro province coinvolte (Reggio Emilia, Parma, Modena e Mantova)


Noi del Vino Biologico ci saremo: a presto per maggiori informazioni!


Torna anche quest’anno il Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco” giunto alla sua terza edizione.


In vista delle prove sensoriali, in programma nella Sede Camerale di Mancasale (Reggio Emilia) il 17 e 18 maggio, le Aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio, Parma, Modena e Mantova hanno inviato i loro campioni per prendere parte a quella che è considerata una delle più importanti manifestazioni del settore a livello nazionale.

L’obiettivo del Premio, organizzato dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Reggio Emilia e del Comune di Quattro Castella, e in collaborazione con Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la promozione dei marchi storici dei vini reggiani, Consorzio marchio storico dei lambruschi Modenesi, Consorzio volontario per la tutela dei vini dei colli di Parma e Consorzio volontario del lambrusco mantovano Doc, è infatti quello di far conoscere in Italia e all’estero le varie tipologie e selezioni di Vino lambrusco premiando e stimolando l’attività delle Aziende al continuo miglioramento qualitativo del prodotto.

Lo scopo del Concorso – spiega il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Enrico Bini – è quello di promuovere in Italia e all’estero, le diverse tipologie dei nostri migliori Lambruschi. Anche in virtù del successo delle prime due edizioni sono convinto che per i produttori si tratti di una grande opportunità e di uno stimolo per le aziende vinicole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti in un mercato ancora difficile, ma fortemente competitivo”.

Il concorso si rivolge a tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop). 

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per il 30 giugno nella suggestiva cornice del Castello di Bianello a Quattro Castella (RE).

I vini selezionati saranno poi protagonisti di un’apposita campagna promozionale curata dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia con la partecipazione alle principali manifestazioni fieristiche di settore, in Italia e all'estero, e con la realizzazione della “Guida Terre di Lambrusco 2012”, tradotta in tre lingue.
Per informazioni: www.concorsolambrusco.it


Share/Bookmark

giovedì 3 maggio 2012

Biodegustando, i vini biologici sbarcano ad Albano Laziale

Biodegustando, i vini biologici sbarcano ad Albano Laziale
I vini biologici sbarcano anche ad Albano Laziale, una delle "capitali" dei Castelli Romani, grazie a Biodegustando, il primo corso di conoscenza e degustazione interamente dedicato ai vini bio. Il corso è organizzato da ProBio, Associazione di produttori biologici del Lazio, insieme a Biodegustando.it e al Vino Biologico.
Appuntamento per tutto il mese di maggio al Castello di Avalon di Albano Laziale!

Aggiornamento: il corso Biodegustando di Albano Laziale partirà lunedì 14 maggio 2012 e avrà il seguente calendario:
lunedì 14, 21 e 28 maggio, 4 giugno 2012
Per iscrizioni e informazioni: biodegustando@biodegustando.it


Il nuovo corso Biodegustando partirà lunedì 14 maggio 2012 ad Albano Laziale, nel ristorante Il Castello di Avalon.  Il corso, nato da un’idea del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi, è organizzato dall’associazione di produttori biologici ProBio in collaborazione con Biodegustando.it e con il portale web Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it); il corso ha il patrocinio di FederBio, la Federazione nazionale dell'agricoltura biologica.

Il corso si svolgerà a maggio il lunedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni 14, 21 e 28 maggio, 4 giugno 2012. In una delle domeniche di maggio è prevista la visita a una delle cantine biologiche associate a ProBio.

Il corso ha normalmente il costo di 140 euro; grazie alla collaborazione con ProBio, la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei corsisti previsto è al massimo di 25 persone, per assicurare a tutti una partecipazione efficace.

L’idea è quella di offrire agli appassionati un quadro completo del settore dei vini biologici in Italia; saranno inoltre fornite le nozioni essenziali per la degustazione del vino.
Il corso sarà  incentrato sulla degustazione di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le produzioni delle aziende biologiche associate a ProBio.
Le lezioni e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, giornalista ed enologo, esperto di vini biologici. La scelta dei vini coprirà le diverse tipologie: bianchi, rossi, dessert, spumante, compresi i particolari vini senza solfiti.

Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei vini biologici in assaggio, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici; all'iscrizione sarà inviato per posta elettronica l'e-book “Vino e ambiente”, a cura del Vino Biologico.

Le aziende biologiche che aderiscono a ProBio sono:

  •     Agricoltura Capodarco (Grottaferrata -Roma);
  •     Casale Mattia (Montecompatri - Roma);
  •     Riserva della Cascina (Ciampino - Roma);
  •     Donato Giangirolami (Borgo Montello - Latina);
  •     Marco Carpineti (Cori - Latina);
  •     Biosolidale Distribuzione (Guidonia - Roma).

 
Informazioni ed iscrizioni:
    Tel.  347-1836285
 

Informazioni sul corso:
    www.probiolazio.it        www.biodegustando.it


Il Castello di Avalon

Via della Stella, 4-6
Albano Laziale
Tel. 069322923
www.avalonlegend.it


Share/Bookmark

Alcune precisazioni sulla nuova normativa del vino biologico

Pubblichiamo un articolo sul vino biologico tratto dalla newsletter del CCPB, uno dei più importanti organismi italiani di controllo del biologico.
Nell'articolo vengono evidenziati alcuni aspetti del regolamento comunitario sul vino biologico, con precisazioni che riguardano sia i trattamenti fisici che l'uso di additivi e coadiuvanti. Sono sottolineati anche alcuni dubbi relativi in particolare alla produzione dell'aceto, compreso quello balsamico.

Alcuni dettagli sul vino biologico



La recente pubblicazione del Reg. CE n. 203/2012, avvenuta l'8 marzo scorso, e che va ad integrare le norme attuative per le produzioni biologiche per quanto riguarda il settore vino, è già stata trattata nel numero precedente delle news on line di CCPB. Vediamo con questo breve articolo alcuni dei dettagli principali, focalizzando l'attenzione su ciò che sarà espressamente proibito nella prossima campagna vinicola.

Già dalla lettura dei considerata emerge come il legislatore voglia tutelare il consumatore sulla "vera natura dei prodotti biologici", ed individua pertanto alcune pratiche escluse dal processo di vinificazione.
Si tratta delle pratiche di concentrazione per raffreddamento, dealcolizzazione, eliminazione dell'anidride solforosa tramite processo fisico, elettrodialisi e impiego di scambiatori di cationi; la ragione di tali esclusioni risiede nel fatto che si riconosce che queste pratiche modificano "notevolmente la composizione del prodotto al punto di poter trarre in inganno quanto alla vera natura del vino biologico".

Altre pratiche enologiche risultano soggette a restrizione, in particolare si tratta dei trattamenti termici, per i quali la temperatura non può superare i 70° C, e della filtrazione, per la quale la dimensione dei pori non può essere inferiore a 0,2 micrometri.

Più in generale, la Commissione si assume l'impegno di rivedere l'uso di alcune pratiche allo scopo di limitarle ulteriormente o di eliminarle gradualmente nell'ambito della vinificazione biologica: entro il 1° agosto 2015 saranno soggette a tali valutazioni le pratiche relative ai trattamenti termici, l'impiego di resine scambiatrici di ioni e l'osmosi inversa.

Additivi e coadiuvanti

Le uniche sostanze ammesse come additivi o coadiuvanti tecnologici sono quelle elencate nell'allegato VIII bis del Reg. CE 889/2008.
Tra queste, l'utilizzo di anidride solforosa è ammesso, con limiti inferiori rispetto ai vini convenzionali; come esempio si va da un massimo di 100 mg/litro per vini rossi con residuo zuccherino inferiore a 2 g/litro (nel convenzionale si arriva a 150 mg/litro) ad un massimo di 150 mg/litro per vini bianchi e rosè con residuo zuccherino inferiore a 2 g/litro (nel convenzionale si arriva a 200 mg/litro), altri limiti sono specificati per le altre categorie di vini e sono riportati nel citato allegato VIII bis. Relativamente all'impiego di solforosa è da evidenziare che possono essere concesse deroghe al limite massimo in funzione di condizioni meteorologiche eccezionali che causano il deterioramento delle uve, al fine di ottenere un vino di qualità comparabile a quello che si ottiene in condizioni normali.

La pubblicazione del Reg. CE 203/2012 è sicuramente un importante passo per il settore vino, atteso forse troppo a lungo, ma pone allo stesso tempo alcuni dubbi relativi a settori correlati, ad esempio quello degli aceti, per i quali sono fondamentali alcuni prodotti dell'industria enologica, quali il mosto concentrato, che si ottengono normalmente con pratiche che sono state vietate dal regolamento di cui trattasi (es. eliminazione dell'anidride solforosa tramite procedimenti fisici e uso di trattamenti termici superiori a 70°C). La speranza è che non si debba attendere altri 20 anni per trovare le soluzioni necessarie.

Roberto Setti
Responsabile Ufficio Tecnico e Assicurazione Qualità - CCPB srl


Share/Bookmark

mercoledì 2 maggio 2012

Da Caldirola la nuova linea di vini biologici per la grande distribuzione


Il rinnovato interesse per i vini biologici, spinto dalla nuova normativa europea sul settore, richiama l'attenzione anche di grandi aziende. E' il caso di caldirola, che ha lanciato in grande stile due vini bio, un Montepulciano d'Abruzzo Doc e un Pinot Grigio Veneto Igt, destinati alla grande distribuzione.
In attesa di assaggiare questi nuovi vini bio, salutiamo in ogni caso con favore l'attenzione alla salute e all'ambiente manifestata concretamente con questa operazione.

Da Caldirola la nuova linea bio

Quando anche il vino si fa bio: Caldirola risponde al rinnovato interesse per i vini biologici e lancia due speciali referenze, Pinot Grigio Veneto Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc, pensate per chi vuole accompagnare la propria alimentazione “strizzando l’occhio” alla natura.

In arrivo su tutti gli scaffali di supermercati e ipermercati la nuovissima linea Caldirolabio, attualmente proposta in due referenze: Pinot Grigio Veneto Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc. Un bianco e un rosso per soddisfare i gusti e le esigenze di chi predilige un’alimentazione biologica ma non per questo intende rinunciare ad un buon bicchiere di vino.

Le due nuove proposte a marchio Caldirolabio, nate in concomitanza con la definizione della normativa europea sul vino biologico, sono ottenute da vigneti coltivati secondo i criteri dell'agricoltura biologica, sotto l’attento controllo degli enti certificatori che hanno verificato le condizioni di produzione e di imbottigliamento, garantendo un prodotto che rispetta la natura e l'uomo.

Pinot Grigio Veneto Igt è un vino bianco a indicazione geografica tipica ottenuto da uve Pinot Grigio coltivate in vigneti ad agricoltura biologica nella regione Veneto. Dal colore giallo paglierino, esprime un profumo fruttato fresco ed è la scelta ideale da accompagnare ad antipasti, piatti a base di pesce e risotti.

Montepulciano d’Abruzzo Doc è un vino rosso a denominazione di origine controllata ottenuto da uve Montepulciano coltivate in vigneti ad agricoltura biologica nella regione Abruzzo. Si presenta di colore rosso intenso con riflessi violacei ed è caratterizzato da un profumo fruttato, caratteristico e persistente. Al palato è asciutto, pieno e di buon corpo. È un vino indicato con piatti saporosi, arrosti di carne e selvaggina.

Il rispetto della natura non si esprime solo dalle tecniche di coltivazione adottate.
I due nuovissimi vini bio sono entrambi imbottigliati in vetro alleggerito con tappo rigorosamente di sughero e sono “vestiti” da un’etichetta bikini, giocata sull’alternanza del bianco e del nero, che nella parte inferiore è dedicata al sostegno dei progetti di tutela delle Oasi Boschive del WWF.

Ad impreziosire ulteriormente l’etichetta, realizzata in carta FSC (Forest Stewardship Council), cioè proveniente dalla foreste controllate e gestite in modo ecosostenibile nel rispetto della normativa internazionale, l’affascinante immagine centrale che propone un originale gioco grafico in cui il tema della goccia - chiaro richiamo al vino - si unisce a quello della natura, attraverso un raffinato intreccio di forme sinuose di colore verde brillate, che saranno il filo conduttore di tutta la comunicazione.

Dal contenuto all’etichetta Caldirola esprime così tutta la sensibilità ai temi della sostenibilità. E così, accompagnare al cibo un buon bicchiere di vino nel rispetto dell’ambiente diventa possibile con un solo gesto! E la natura ringrazia.


Share/Bookmark

Un convegno sul vino biologico a Padova il 15 maggio 2012



L’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, BiolItalia, associazione per la promozione dei produttori biologici italiani, e Aiab Veneto organizzano il convegno: “Vino Biologico: cosa cambia dopo l’uscita del nuovo regolamento europeo”, in programma il 15 maggio 2012, alle ore 14, nell’azienda La Costigliola, a Rovolon (PD).



Il convegno si svolgerà in due momenti: una prima parte, di carattere tecnico-formativo, verterà sull’approfondimento del settore vitivinicolo dopo l’entrata in vigore del Regolamento Ue di esecuzione n. 203/2012; nella seconda parte, più conviviale, si procederà all’assaggio dei migliori vini veneti biologici.
Con l’occasione, sarà allestita all’interno della Costigliola la “Mostra dei vini veneti biologici certificati Icea”.




Tra le relazioni previste nella parte tecnica, Pier Francesco Lisi, giornalista ed enologo, parlerà delle evoluzioni del mercato dei vini biologici. I lavori saranno moderati da Lorenzo Tosi, giornalista del Sole 24 Ore.


Il programma dei lavori


14.00  Saluto delle Autorità

  • Assessore all’agricoltura Regione Veneto Regione Veneto - P.L. Perissinotto
  • Brand Manager Vinitaly Verona Fiere - E. Amadini
  • Presidente della Costigliola - L. Barbieri
  • Presidente Icea - G. Paparella
14.30 Introduzione ai lavori. Il percorso normativo: dai disciplinari al Regolamento Europeo
A. PULGA Direttore ICEA

14.45 Tecniche di produzione biologica: la situazione agricola del Triveneto
G. CALLEGARO Tecnico ICEA

15.15 Vino biologico tra realtà di cantina e nuovo regolamento europeo
C. MICHELONI AIAB

16.00 La sostenibilità ambientale nella filiera di produzione del vino biologico
P. FOGLIA Ricerca e Sviluppo ICEA

16.30 Pausa caffè

16.45 Evoluzioni del mercato del vino biologico
P.F. LISI Giornalista enologo


17.15 Esperienze di aziende certificate Icea

17.30 Dibattito

18.00 Assaggio dei vini biologici
P. RASTELLI Autore Guida ai vini bio d’Italia


Scarica programma e scheda di iscrizione (necessaria per partecipare).
Per informazioni: Icea Veneto, tel. 049-8686952; oppure Ilaria Pavan al 338-9341973.


Lo scorso 8 marzo è stato pubblicato il regolamento Ue per il vino biologico, un compromesso tra tutti gli Stati europei che permetterà di etichettare anche il vino come bio, utilizzando pure il logo europeo.

Dalla prossima vendemmia il vino, ottenuto nel rispetto di questo regolamento, potrà riportare in etichetta logo europeo del biologico già previsto per tutti gli atri prodotti. Fino ad oggi, proprio a causa dell’assenza di norme per la vinificazione biologica, le bottiglie erano prive del marchio comunitario identificativo del bio e potevano vantare esclusivamente l’indicazione “uve biologiche”.

L’Italia, già oggi, è leader nel mondo per produzione ed esportazione di vini bio. Riteniamo pertanto che questo invito sia un’opportunità per conoscere da vicino un settore di eccellenza del comparto vitivinicolo veneto.


Share/Bookmark

lunedì 16 aprile 2012

Dalla Spagna un metodo naturale per ridurre le ammine biogene nel vino

Il vino fa bene, a certe condizioni e in quantità comunque moderate, ma può anche creare dei problemi in alcuni gruppi di persone.
E' il caso di sostanze presenti nel vino come i solfiti, sicuramente il prodotto più diffuso, e altre molecole, come le ammine biogene.
Uno studio spagnolo ha sperimentato la possibilità di ridurre le ammine biogene nei vini tramite l'uso di enzimi naturali ottenuti da ceppi fungini provenienti dalla stessa pianta della vite. Un'interessante opportunità per migliorare la salubrità del vino nel rispetto della naturalità dei processi produttivi.

In Spagna si migliora la salubrità del vino
[fonte El Mundo Vino/Agra Press]

Il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche della Spagna (CSIC) è riuscito a migliorare il carattere salutare del vino riducendo, in modo naturale, le ammine biogene nel vino, composti presenti in alimenti e bevande fermentate che, in concentrazioni elevate, possono avere effetti negativi sull'organismo. Le ammine biogene svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo di funzioni metaboliche e fisiologiche in esseri umani, animali e piante, ma in concentrazioni elevate e in soggetti sensibili hanno effetti negativi sulla salute. La ricerca, guidata da un gruppo del CSIC, è stata pubblicata sulla rivista “Journal of Applied Microbiology”.


La procedura, provata in vini rossi e bianchi, si basa sull'impiego di estratti enzimatici del fungo Penicillium citrinum. Nello studio sono state testate anche altre specie fungine che degradano le ammine biogene.

"Questo fungo proviene dalla vite, consentendo che la materia prima che dà il vino sia al tempo stesso la fonte naturale del principio attivo", spiega la ricercatrice Victoria Moreno-Arribas della sezione alimentazione del CSIC.
Il ceppo di Penicillium citrinum è in grado di degradare alte concentrazioni di istamina, tiramina e putrescina, tre delle ammine biogene prevalenti nei vini. Questi composti si formano durante la produzione degli alimenti fermentati ad opera dei batteri lattici, che trasformano gli amminoacidi precursori nelle ammine. Le concentrazioni abituali di ammine biogene non rappresentano un rischio per la salute dei consumatori, perché il corpo dispone di strumenti per rimuoverle in caso di accumulo e quando hanno terminato la loro funzione specifica.

"Tuttavia, in soggetti sensibili, con sistemi di disintossicazione alterati, ci può essere qualche rischio di reazioni allergiche, disturbi digestivi o emicranie" osserva la ricercatrice.

Attualmente, la principale strategia di controllo disponibile per le cantine è quella di impedire la formazione delle ammine biogene mediante l'inoculo di batteri lattici con scarsa capacità di produrre questi composti azotati. Tuttavia, non è sempre possibile implementare questo sistema nelle cantine senza compromettere la composizione e la qualità organolettica del prodotto finale o la tecnologia di elaborazione.
Alcuni paesi, come Austria, Belgio, Finlandia, Olanda e Germania, utilizzano l'istamina come marcatore di sicurezza e qualità dei vini e hanno imposto raccomandazioni sulla concentrazione massima ammissibile nei vini.

"L'importanza di questo studio è che gli estratti fungini potrebbero essere applicati nel processo di vinificazione, prima di immettere sul mercato il vino, evitando così gli effetti negativi sulla popolazione sensibile delle ammine biogene, e riducendo i problemi nel commercio e nelle esportazioni del vino", conclude la ricercatrice.

[foto Stock.xchng]


Share/Bookmark

giovedì 12 aprile 2012

Roma (18 aprile 2012): seminario sulla nuova normativa dei vini biologici e sui vini senza solforosa

FederBio, la Federazione italiana dell'agricoltura biologica e biodinamica, organizza questo seminario che si svolgerà a Roma mercoledì 18 aprile 2012. Il seminario si svolgerà nella Sala Nassiriya del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole ed Alimentari - Via Torino, 44.
Per informazioni: www.federbio.it


Seminario: "I nuovi vini biologici e la vinificazione senza solforosa” - Roma, 18 aprile 2012


Il seminario si svolgerà in due momenti, uno di approfondimento delle nuove norme europee sul vino biologico; il secondo è dedicato ai vini senza l’aggiunta di solfiti, prodotti di altissima qualità per  soddisfare le nuove esigenze di mercato enologico.
Il settore dei vini biologici ha finalmente una normativa chiara a livello europeo. A venti anni dalla regolamentazione del biologico nell’Unione Europea, il vino ha finalmente il riconoscimento che merita, uscendo da una situazione di incertezza normativa che ha penalizzato i produttori anche nei mercati internazionali. Il settore italiano dei vini biologici è leader nel mondo per produzione ed esportazione: non si parla più di una curiosità o di una nicchia ma di un vero e proprio segmento, con dinamiche di sviluppo molto interessanti. Anche con i limiti impliciti nel compromesso che ha portato alla definizione del regolamento europeo sulla vinificazione bio, l'Italia ha tutto l'interesse a valorizzare e sostenere al massimo questo dinamico settore che mostra di reagire positivamente alla generale crisi economica e alla crisi del mercato del vino.
Una nicchia particolare, molto interessante per una fascia rilevante di consumatori con problemi di salute e, più in genere, per tutti i consumatori attenti al proprio benessere, è quella dei vini senza solfiti. Una produzione non esclusiva del mondo del biologico ma che proprio nel biologico sta avendo le esperienze più importanti e significative. È fondamentale che le esperienze concrete di vinificazione senza solfiti vengano divulgate e conosciute per creare un bagaglio di conoscenze e pratiche che permetta ai produttori e alle cantine interessate di intraprendere questa particolare produzione.

Progetto “Sviluppo e trasferimento di sistemi innovativi di produzione per la qualità e salubrità al consumo di vini dei Castelli Romani - Applicazione combinata di prodotti enologici e tecnologie di vinificazione per limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo”

Il Progetto ha perseguito tre finalità principali:
- limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo garantendone qualità e identità sensoriale
- trasferire sistemi innovativi alle imprese perché possano produrre vini di maggiore qualità e salubrità
-  consentire lo sviluppo delle produzioni biologiche e vitivinicole in particolare, anche attraverso la costituzione di associazioni tra i produttori.
Una grande problematica legata alla salubrità dei vini, sia convenzionali che biologici, risulta ancora solo parzialmente risolta e riguarda la presenza indesiderata dell’anidride solforosa e dei suoi sali. I solfiti, infatti, nonostante la loro utilità sul piano pratico, hanno un’azione tossica nell’uomo che pongono limiti d’impiego.
Con questo progetto, quindi, si sono voluti studiare e sperimentare prodotti enologici e tecnologie di produzione e conservazione dei vini alternativi a tale additivo, consapevoli che la riduzione dei solfiti in vinificazione può rappresentare punto di forza per molte cantine, non soltanto biologiche.
Le attività sperimentali hanno già portato alla produzione del Biancodarco, il primo vino Frascati superiore DOC da agricoltura biologica ottenuto completamente senza l’aggiunta di solfiti.
Accanto alle attività tecnico-scientifiche il progetto prevede una serie di azioni divulgative: convegni, seminari e visite guidate in cantina.
Le iniziative di informazione e comunicazione sono rivolte agli operatori del settore e al pubblico specializzato per diffondere e promuovere non solo i risultati dei test di vinificazione (trasferimento di innovazione), ma anche la cultura e le buone pratiche della viticoltura e dell’enologia biologica di qualità e sostenibile.
Seminario: “I nuovi vini biologici e la vinificazione senza solforosa”

ROMA – 18 aprile 2012
Sala Nassiriya del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole ed Alimentari - Via Torino, 44

Ore  9.30 - Registrazione dei partecipanti  e apertura dei lavori
Prima parte: I nuovi vini biologici
Ore  9.45 - Una panoramica del Regolamento di Esecuzione (UE) N. 203/2012 – Pier Francesco Lisi – Giornalista enologo
Ore 10.15 - Intervento delle Istituzioni
- Marco Sbaffi* – Dirigente Area  Politiche Territoriali, di Mercato e Programmazione Integrata – Regione Lazio
- Giuseppe De Righi* – Presidente del Consorzio Ad Maiora
Ore 10.45 - Il nuovo regolamento sui vini bio e la posizione di FederBio: Roberto Pinton -               Segretario della Sezione Trasformatori e Distributori
Ore 11.15 - ProBio – I produttori di vini biologici del Lazio - Salvatore Stingo - Presidente di                  Agricoltura Capodarco

Ore 11.30 - Pausa
               
Seconda parte: I vini senza solfiti, nuovo segmento del mercato enologico
Ore 11.45 - Anidride solforosa e i suoi derivati: quali effetti sulla saluta umana  - Prof.ssa  Laura Di Renzo - Università Tor Vergata, Roma
Ore 12.15 - Metodi e tecniche di vinificazione senza solfiti - Prof. Marco Esti - Università della Tuscia, Viterbo
Ore 12.45 - La parola ad operatori e tecnici: esperienze di vinificazione senza solfiti

Ore 13.30 - Degustazione di vini biologici e senza solforosa.
Moderatore: Pier Francesco Lisi


Share/Bookmark

giovedì 1 marzo 2012

Fanfulla Finest Wine e Critical Wine - Roma (25 marzo 2012)

Fanfulla Finest Wine e Critical Wine - IV mercato dei Contadini Critici 
Domenica 25 marzo 2012
Roma - Quartiere Pigneto

Forte Fanfulla - Via Fanfulla da Lodi, 5


Al Forte Fanfulla di Roma (in via Fanfulla da Lodi, al Pigneto), domenica 25 marzo dalle ore 10.30 alle ore 20 ci sarà una giornata dedicata alla degustazione e alla vendita diretta di vini biologici e biodinamici, alimenti naturali e altamente selezionati, come miele, formaggi, salumi e altri prodotti tipici delle varie regioni d'Italia.

Con una quindicina di aziende agricole presenti, il mercato dei Contadini Critici al Forte Fanfulla proporrà a visitatori e curiosi vino, olio, miele, conserve, nocciole, formaggi, pane e farine. O meglio, saranno gli stessi produttori a presentare agli avventori del Forte Fanfulla i loro prodotti. Un'occasione per conoscere le piccole aziende agricole che rappresentano la spina dorsale del settore primario italiano e per avvicinarsi al vino e al cibo naturali e biologici, senza passare per intermediari.

L'iniziativa è promossa dal movimento dei Contadini Critici, che è in prima linea per la costruzione dell’agricoltura del futuro: sana, naturale, sostenibile. Praticata da contadini che presidiano il territorio, ne difendono le specificità, ne custodiscono la storia e le tradizioni.

Per informazioni e contatti
Forte Fanfulla

Vi ricordiamo che a Forte Fanfulla è attivo anche un Gas (Gruppo di acquisto solidale) specializzato nei prodotti biologici a filiera corta.


Share/Bookmark

giovedì 9 febbraio 2012

Il regolamento UE sui vini biologici: la posizione della Coldiretti

Continuiamo a presentare le varie opinioni e posizioni sul nuovo regolamento europeo che finalmente sancisce la nascita ufficiale dei vini biologici.Coldiretti sottolinea in positivo i numeri in crerscita del settore mentre denuncia una posizione troppo debole sulla riduzione della solforosa e quindi dei solfiti nei vini bio.

Il Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha approvato le nuove norme comunitarie per la produzione di  “vino biologico”, che saranno pubblicate nelle prossime settimane sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea.

Negli ultimi 5 anni, secondo i dati diffusi nell’ambito del progetto europeo Orwine, si registra nel settore dei vini da uve biologiche un aumento medio del fatturato del 18% con punte anche del 90%, mentre la previsione per i prossimi anni è di un incremento medio annuo medio del 13% che potrebbe anche raggiungere il 20%.

Secondo gli studi di mercato, quindi, il vino biologico sta conquistando un numero sempre maggiore sia di professionisti sia di semplici consumatori, in Europa come  negli Stati Uniti. Le stesse cooperative vinicole europee, essendo diventate molto più sensibili al tema ecologico hanno aumentato gli investimenti nei vini da uve biologiche.

Oggi, il numero di imprese agricole che producono vini da uve biologiche  è in aumento. Secondo studi di mercato, nel prossimo futuro, i consumatori considereranno il fattore ecologico come uno dei parametri principali per scegliere un vino, attribuendo al concetto di “rispetto per l’ambiente” un’importanza simile al prezzo, alla varietà o all'origine

Questo parametro può influire sul segmento di consumatori non particolarmente “appassionati esperti” che compra il vino nella Grande Distribuzione Organizzata e che è responsabile della maggior parte dei volumi del settore.

La domanda di vini biologici prodotti in Italia continua a svilupparsi positivamente anche se si registrano due tendenze contrastanti. Per chi vende vini biologici attraverso la ristorazione, la domanda di vini bio da parte dei consumatori non é particolarmente brillante, mentre la situazione del commercio specializzato è, invece, relativamente buona. Inoltre, al nord i vini da uve biologiche sono più richiesti che al sud.

Del resto, nei periodi di crisi, i consumatori frequentano meno i ristoranti e preferiscono concedersi vini di buona qualità da assaporare a casa: fra questi vi sono anche i vini da uve biologiche. Infine, per quanto riguarda i prezzi, questi restano stabili.

Coldiretti ritiene che l’adozione del regolamento comunitario sia un passo importante per garantire uno sviluppo adeguato al settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile grazie all’apposizione in etichetta del logo europeo.

Tuttavia, l’Unione Europea ha, ancora una volta, perso l’occasione di emanare una legislazione che distingua nettamente un alimento ottenuto con il processo di produzione biologico rispetto a quello convenzionale, stabilendo dei limiti di impiego di anidride solforosa che non si discostano in modo significativo da quelli dei vini convenzionali. Infatti, iI tenore massimo stabilito di solfito per il vino rosso è 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé, 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l.

La scelta è stata di fatto “politica” per assecondare le esigenze di quegli Stati europei come la Germania che, pur non essendo vocati alla produzione di vini bio, vogliono comunque essere sul mercato con questa tipologia di prodotto. Sarebbe stato molto più rispettoso e coerente con il metodo di produzione biologico stabilire nel regolamento, l’obiettivo di produrre, entro un certo numero di anni, vini senza ricorrere all’anidride solforosa prevedendo un periodo transitorio di tempo ai produttori europei per adeguarsi.

La nuova normativa delude, quindi, le aspettative di Coldiretti che ha sempre sostenuto, consapevole della qualità delle uve del know how dei produttori di vini da uve biologiche italiani, di differenziare nettamente il vino biologico da quello convenzionale per rispondere alle legittime aspettative di quei consumatori che vogliono acquistare un alimento “il più naturale possibile”.


Share/Bookmark

mercoledì 8 febbraio 2012

Regolamento UE sui vini biologici: la posizione del Copa-Cogeca

Ancora opinioni sul nuovo regolamento della Unione Europeo che segna la nascita ufficiale del "vino biologico" o "vino da agricoltura biologica".In questa notizia di Europa Press si riportano le opinioni del Copa-Cogeca, l'associazione europea degli agricoltori e delle cooperative agricole. Particolari riferimenti anche alla posizione della Spagna, che si è astenuta dal voto finale.

Gli agricoltori europei hanno espresso oggi "soddisfazione" per le nuove regole che prevedono requisiti più severi per i vini biologici, ma sono favorevoli a consentire "deroghe temporanee per un periodo transitorio" nei casi in cui non ci siano alternative ecologiche ai materiali utilizzati normalmente come, per esempio, nel caso di lieviti.


Il segretario generale del Comitato delle organizzazioni e delle cooperative agricole (Copa Cogeca), Pekka Pesonen, ha definito come "cruciale" e "urgente" l'armonizzazione delle normative private attualmente esistenti e ha sottolineato che questo favorisce "lo sviluppo futuro del mercato" del vino biologico, in particolare rispetto all'aumento della domanda e delle importazioni dai paesi terzi.
Tuttavia, Copa-Cogeca avverte che "in certi casi, il mercato del biologico non è sufficientemente sviluppato e non ci sono alternative ecologiche ai prodotti convenzionali o le quantità disponibili non sono sufficienti."

   In questa situazione, il presidente del gruppo di lavoro per il vino del Copa-Cogeca, Thierry Ciste, sostiene che l'Unione Europea deve consentire "eccezioni alle norme per un periodo di transizione" per casi specifici, come quello dei lieviti, e al tempo stesso ha chiesto sostegni alla ricerca di materiali ecologici alternativi.

Sul contenuto massimo di anidride solforosa, che l'UE ha rivisto al ribasso, gli agricoltori europei sostengono la decisione perché la riduzione del contenuto di solfiti "è un obiettivo a medio termine" per tutti i produttori di vino biologico.

L'astensione della Spagna
L'Unione Europea ha approvato questo mercoledì, con l'astensione di Spagna e Austria, le nuove regole (sui vini biologici) a partire dalla vendemmia 2012 e che, tra le altre novità, vieterà l'uso di acido sorbico, usato abitualmente nei vini andalusi “fortificati” come i vini di Jerez, come riportato da fonti europee.

I 27 paesi della UE hanno adottato le nuove norme in una riunione di esperti a Bruxelles in cui la Spagna ha espresso il proprio sostegno "quasi al 99 per cento" su tutti i cambiamenti, ma si è astenuta dal voto finale perché ha un problema con il divieto dell'acido sorbico che colpirà i vini generosi, di alto contenuto alcolico.

Rivisti al ribasso anche i limiti consentiti di solfiti nei vini che saranno commercializzati con il nuovo logo del vino biologico europeo, in quanto, in base al loro tenore di zucchero residuo, i vini dovranno contenere un livello di solfiti inferiore dai 30 ai 50 milligrammi per litro rispetto ai loro omologhi convenzionali.

Viene inoltre vietata la desolforazione, perché (questo processo) viene ritenuto "assolutamente non biologico" e allontana il prodotto da una elaborazione con un metodo naturale, hanno indicato fonti vicine ai negoziati.

Finora l'UE non disponeva di norme specifiche per il vino biologico come quelle che esistono per tutti gli altri prodotti agricoli, anche se c'era un sistema di certificazione per le uve, il che ha permesso finora di commercializzare vini con l'etichetta 'vino da uve da agricoltura biologica'.


Share/Bookmark

Nuove regole vini biologici: l'opinione di Aiab

Continuiamo nella carrellata di opinioni e pareri sull'approvazione del regolamento europeo sui vini biologici.
Ora è la volta dell'Aiab, l'Associazione italiana agricoltura biologica. 



Aiab: "Il testo non è quello proposto dal biologico italiano ma finalmente siamo arrivati al marchio biologico europeo anche sul vino"

E' dal 1991 che si attende il regolamento sulla vinificazione bio e finalmente oggi lo SCOF ha votato la sua approvazione. L'iter non è stato veloce, né agile ed il regolamento non è certo quello che il settore del biologico italiano aveva inizialmente proposto, tuttavia è importante aver finalmente ottenuto un compromesso tra tutti gli Stati europei che permetterà di etichettare anche il vino come bio, impiegando in etichetta anche il logo europeo.

"Come tutti i compromessi politici (di tecnico ormai la discussione non aveva nulla) il risultato non farà felice nessuno, ma tutti saremo un po' meno scontenti - commenta Cristina Micheloni, del comitato scientifico AIAB e già coordinatrice del progetto Orwine -. Oggi è importante poter parlare chiaramente di vino biologico, avendo definito le norme per il vigneto e per la cantina, e da domani si potrà iniziare a lavorare per il miglioramento del regolamento stesso, portando i dati concreti che nel frattempo abbiamo raccolto nelle tante aziende italiane che con Aiab collaborano nella sperimentazione in cantina."

Si ricorda infatti che sino ad oggi era possibile etichettare il vino solamente come "da uva da agricoltura biologica" e non era lecito utilizzare il logo europeo, cosa che dal luglio 2012 non sarebbe nemmeno più stata ammissibile. Il regolamento entrerà in vigore da subito e prevede la possibilità di etichettare come bio anche il vino delle annate precedenti, purchè se ne possa dimostrare la conformità alle norme europee.

"Nei prossimi mesi sarà cura di Aiab divulgare il regolamento e le esperienze tecniche maturate in tutte le regioni italiane - commenta il presidente Alessandro Triantafillidys - in modo da mettere a disposizione degli operatori una potenzialità che il mercato è probabilmente pronto a premiare. Voglio inoltre ricordare l'importante ruolo che Aiab ha avuto, all'interno di IFOAM-EU, nel modificare radicalmente negli ultimi mesi l'approccio alla riduzione della solforosa".


Share/Bookmark

Il regolamento europeo sui vini biologici: l'opinione di Confagricoltura

I vini biologici sono nati ufficialmente in tutta l'Unione Europea e quindi anche in Italia.
Per noi del Vino Biologico è sicuramente una bella soddisfazione!
Iniziamo una serie di commenti e approfondimenti su questo tema, partendo dalla posizione della Confagricoltura.  


Vino bio, Confagricoltura: "Bene lo sdoganamento di Bruxelles, ma sui solfiti i produttori italiani più rigidi della normativa europea"

Il consumatore potrà finalmente riconoscere il vino biologico attraverso l’apposito logo (una foglia disegnata da dodici stelle, tra cui una cometa, su fondo verde), come accade per tutti gli altri prodotti biologici”.
E’ questo il lato positivo, per Confagricoltura, del regolamento che disciplina la vinificazione biologica, approvato oggi a Bruxelles. “Ma sui solfiti avremmo voluto una maggiore rigidità, - spiega l'organizzazione agricola - come chiedevamo da tempo”.

“Il regolamento - continua Confagricoltura - colma l’attuale vuoto normativo, che faceva considerare biologico il vino ottenuto da uve biologiche e non tramite un processo di produzione biologico. Questo consentirà di armonizzare le regole sulla produzione biologica a livello europeo, a partire dai numerosi standard previsti nei singoli stati membri”.

Il regolamento vieta alcune pratiche enologiche invasive, che possono modificare la composizione del prodotto e stabilisce i limiti di utilizzo di alcuni coadiuvanti e additivi. “Su questo aspetto - dice ancora Confagricoltura - avremmo voluto, come avevamo del resto chiesto, una maggiore riduzione dell’uso dei solfiti. Purtroppo si è dovuti scendere ad un compromesso con i Paesi del Nord Europa che, per difficoltà climatiche e tecnologiche, sono costretti ad usare questo composto in grandi quantità”.

I livelli massimi di solfiti indicati nel regolamento sono superiori a quelli utilizzati dalla gran parte dei produttori italiani di vino biologico, che non potranno evidenziare in etichetta questa loro qualità. “Sicuramente - conclude Confagricoltura - una maggiore rigidità avrebbe valorizzato meglio il concetto di vino biologico e sarebbe stata più rispettosa anche verso i prodotti convenzionali, che non godono del vantaggio competitivo del prodotto biologico”.


Share/Bookmark

martedì 31 gennaio 2012

A Roma Senza Trucco, il film sulle donne dei vini naturali

Senza Trucco, il documentario sui vini naturali di Giulia Graglia, arriva venerdì 10 febbraio 2012 a Roma, al Piccolo Apollo.

Dopo la presentazione al Festival Cinemambiente di Torino e il primo Premio al Festival Siciliambiente, il film documentario sulle donne del vino naturale arriva anche a Roma.

L’appuntamento è per venerdì 10 febbraio 2012 alle 20.15, al Piccolo Apollo, in via Conte Verde, 51 (c/o Itis Galilei). Ingresso gratuito con sottoscrizione libera.


La proiezione sarà introdotta da un grande ammiratore di Senza Trucco, Jonathan Nossiter, regista del documentario di culto Mondovino. Saranno presenti in sala la regista Giulia Graglia, il produttore Marco Fiumara e una delle quattro protagoniste, Nicoletta Bocca.
Alla proiezione e al dibattito seguirà una degustazione che aprirà ufficialmente un weekend tutto dedicato al vino biologico e che culminerà nella manifestazione Vini Naturali a Roma (11 e 12 febbraio c/o Hotel Columbus, via della Conciliazione, 33).


Senza Trucco. Il film
Girato fra dicembre 2009 e ottobre 2010, seguendo il ciclo stagionale di crescita, maturazione e vendemmia delle uve, Senza Trucco è un singolare mix di autoproduzione e finanziamento “dal basso”. Dopo le riprese, esaurito il budget per la post produzione, gli autori hanno aperto il blog omonimo attraverso cui amici e sostenitori hanno preacquistato  decine di copie del dvd, permettendo così di terminare la lavorazione del film.

Le protagoniste sono Dora Forsoni (Poderi Sanguineto), Nicoletta Bocca (San Fereolo), Elisabetta Foradori e Arianna Occhipinti, quattro produttrici di vino biologico e biodinamico. Lontano da una visione bucolica e idealizzante del mondo agricolo, Senza Trucco è il ritratto di donne intense e coraggiose, diverse tra loro ma accomunate da una stessa passione e da un legame profondo con il territorio. Senza Trucco perché queste donne si presentano alla telecamera così come sono, al naturale, immerse nella campagna e nel proprio lavoro. Ma soprattutto perché i vini che fanno  assomigliano loro in maniera sorprendente: diretti ed energici, prodotti soltanto con uva non trattata e senza interventi chimici in vigna e in cantina.

Per acquistare il dvd di Senza Trucco: il costo è di 17 euro (comprese le spese di spedizione)
Per vedere il trailer di Senza Trucco su YouTube


Senza Trucco. Il film
regia: Giulia Graglia
fotografia: Tarek Ben Abdallah
montaggio: Enrica Gatto
suono: Marco Fiumara - Marco Saveriano - Andrea Viali
musiche: Andrea Beltrando - Mario Incudine - Renato Morelli - Michael Occhipinti
prodotto da: Marco Fiumara per Effetto Notte - Ilaria Paganelli, Valeria Puddu per Planet Image
Italia 2011 - HD Video  78 minuti


Share/Bookmark

martedì 10 gennaio 2012

Corso di degustazione dei vini biologici

Dopo il grande successo di partecipazione ai primi due corsi Biodegustando, che si sono svolti tra ottobre e novembre 2011 a Grottaferrata e Roma, parte la terza edizione di  Biodegustando, corso di conoscenza e degustazione dei vini biologici.

Il corso partirà giovedì 19 gennaio 2012 a Roma, nella Biosteria di Testaccio, nella Città dell'Altra Economia a Roma (zona Testaccio, ex Mattatoio).  Il corso, nato da un’idea del giornalista ed enologo Pier Francesco Lisi,  è organizzato dall’associazione di produttori biologici Pro.Bio. in collaborazione con il portale web Il Vino Biologico (www.vino-biologico.it).

Il corso si svolgerà il giovedì sera, dalle 20,30 alle 22,30, nei giorni del 19 e 26 gennaio e 2 e 9 febbraio 2012. Domenica 12 febbraio 2012 è prevista la visita a una delle cantine biologiche associate a ProBio.

Il corso ha normalmente il costo di 140 euro; grazie alla collaborazione con ProBio, la quota di partecipazione a carico degli iscritti è di 40 euro, da saldare interamente prima dell'inizio del corso. Il numero dei corsisti previsto è al massimo di 25 persone, per assicurare a tutti una partecipazione efficace.

L’idea è quella di offrire agli appassionati un quadro completo del settore dei vini biologici in Italia; saranno inoltre fornite le nozioni essenziali per la degustazione del vino. Il corso sarà  incentrato sulla degustazione di 12 vini biologici del Lazio (tre per ogni serata), scelti tra le produzioni delle aziende biologiche associate a ProBio. Le lezioni e le degustazioni saranno tenute da Pier Francesco Lisi, esperto di vini biologici. La scelta dei vini coprirà le diverse tipologie: bianchi, rossi, dessert, spumante, vini senza solfiti.

Ai partecipanti saranno distribuite le dispense del corso, le schede di degustazione dei dodici vini biologici degustati, un attestato di partecipazione e altro materiale sui vini biologici; all'iscrizione sarà inviato per posta elettronica l'e-book “Vino e ambiente”, a cura del Vino Biologico.

Le aziende biologiche che aderiscono a ProBio sono:

  •     Agricoltura Capodarco (Grottaferrata -Roma);
  •     Casale Mattia (Frascati - Roma);
  •     Riserva della Cascina (Ciampino - Roma);
  •     Donato Giangirolami (Borgo Montello - Latina);
  •     Marco Carpineti (Cori - Latina);
  •     Biosolidale Distribuzione (Guidonia - Roma).


    Informazioni ed iscrizioni:
    Tel.  347-1836285

   

Informazioni sul corso:
    www.probiolazio.it   www.vino-biologico.blogspot.com 


Share/Bookmark