Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

mercoledì 29 novembre 2006

Il sito del Vino Biologico è di nuovo attivo

Nelle ultime settimane, come forse avrà visto chi di voi lo frequenta, il sito del Vino Biologico - "fratello del Blog" - ha offerto poche novità.
Eravamo in attesa del nuovo sistema di gestione, il Retrobottega 2.0, ideato e realizzato, come il precedente, da Grafopoli.net. Il Retrobottega 2.0 ora c’è e il sito riparte a pieno regime.

Abbiamo in serbo parecchie novità, soprattutto nei contenuti.

Riprenderemo l’introduzione di nuove schede delle cantine biologiche. Non appena possibile, pubblicheremo le schede già pervenute e aggiungeremo anche nuove aziende. Ci scusiamo per le aziende che stanno aspettando ormai da tempo.
Presto offriremo anche la possibilità di inserire la scheda delle aziende direttamente su Internet, compilando un modulo che sarà pubblicato nel sito.


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Vini biodinamici sloveni su Tirebouchon

Oggi vi segnalo un interessante articolo del blog Tirebouchon, anzi per la precisione, Tirebouchon a Cavoretto, che credo sia un quartiere di Torino, visto che l'autore del blog, Vittorio, è torinese.

L'articolo descrive una serata dedicata ai vini biodinamici di un'azienda slovena, Klinec, che si è svolta nell'osteria-vineria Ai Binari, ricavata da una vecchia stazioncina ferroviaria ormai dismessa a Mombarone, sulla strada che collega Asti a Chivasso (Torino).

Si parla ovviamente anche di biologico e biodinamico.

"Dal mare giunge il vento di bora che asciuga l'uva e la rende pulita e sana in modo naturale; la natura è la scelta dei vignaioli che qui incontriamo quasi tutti biodinamici (è il caso di Klinec) o biologici.
(...) In Slovenia non ci sono isterismi nel proporre vini naturali ma una scelta precisa di lavoro che coinvolge non solo la vigna ma anche la cantina: niente filtrazione, nessuna chiarifica, bassissimo uso della solforosa...
Io sono fermamente convinto che questi vini possono avere un grande successo per l'ottimo rapporto qualità e prezzo non solo in Italia ma anche sul mercato americano (immagino il successo che avrebbe una qualsiasi bottiglia di Klinec a New York... fa anche dei rossi, a taglio bordolese, strepitosi...)."


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lunedì 27 novembre 2006

Biodinamica, cristallizzazione sensibile, vino, codice a barre

Dinamolisi di vino Cabernet: (da sinistra)
vino biodinamico, convenzionale, dozzinale
(tratto da www.cristallizzazionesensibile.it)

La biodinamica è sicuramente una materia complessa e, per tanti versi, affascinante. Le applicazioni e le implicazioni con il mondo del vino ovviamente ci interessano molto.

Abbiamo trovato in Rete un contributo interessante sulla cristallizzazione sensibile (una tecnica di analisi legata alla biodinamica) applicata alle bottiglie di vino e, in particolare, al codice a barre.

Prima cerchiamo di capire cos'è la cristallizzazione sensibile.
[rielaborato dai siti www.cristallizzazionesensibile.it e www.agricolturabiodinamica.it]

La cristallizzazione sensibile, insieme alla Dinamolisi Capillare e alla Cromatografia, sono metodi di analisi che rendono visibile l'espressione delle forze vitali.
Tutti gli organismi viventi, infatti, sono caratterizzati da una precisa organizzazione e da una ben precisa morfologia che continuamente e indipendentemente dall’ambiente si forma, nella quale nessun elemento è casuale. Tutte le parti sono correlate e interdipendenti, organizzate in una irrinunciabile gerarchia. Questo sistema di forze ( etere di vita, etere chimico, etere di luce, etere di calore) e di relazioni è il “progetto”, il “corpo eterico” o, nei termini della più recente ricerca in biologia, il “campo morfogenetico” (=generatore di forma), tipico ed esclusivo di ogni essere vivente. La grande scoperta di Rudolf Steiner (e di E. Pfeiffer, che la realizzò nella pratica di laboratorio) è che questo campo di forze che generano la vita sono le stesse forze che si esprimono nella forma vitale e che è resa visibile attraverso la Cristallizzazione Sensibile e gli altri metodi di analisi.

La cristallizzazione sensibile avviene per mezzo di una soluzione predeterminata di cloruro di rame (CuCl2) e acqua, mescolata ad un estratto della sostanza da analizzare. Una porzione standard della miscela così ottenuta viene messa su una piastra di vetro in una camera di cristallizzazione priva di vibrazioni e con ambiente controllato (temperatura e umidità relativa costanti). Dopo diverse ore, si ottiene come risultato un'immagine cristallizzata specifica del campione. Il cloruro di rame cristallizza, quando è puro in un modo tipico del cloruro di rame; quando è unito, per esempio, ad una soluzione contenente latte, in un modo tipico del latte. Grazie all'esperienza di molte cristallizzazioni fatte con il latte, il ricercatore riconosce la forma tipica della cristallizzazione del latte; le differenze che si riscontrano nelle forme che si discostano dalla forma-tipo del latte costituiscono un elemento di giudizio per la qualità di ciascun campione.

Ora vediamo quale è stata l'applicazione della cristallizzazione sensibile al vino ed, in particolare, al codice a barre. [rielaborato dal sito AgriBio]

Nel 2005 Nicolas Joly, leader del movimento del vino biodinamico, durante un seminario tenuto in Italia, nella sede di AgriBio, ha parlato della possibile influenza negativa del codice a barre che oggi viene usato praticamente su tutti i prodotti commercializzati, compresi quelli alimentari.
Secondo Joly, una ricercatrice danese aveva fatto una cristallizzazione sensibile del vino contenuto in una bottiglia con etichetta e relativo codice a barre e poi del vino di una bottiglia dello stesso lotto, ma senza etichetta e quindi senza codice a barra. Stranamente i risultati delle due cristallizzazioni furono diversi: si avevano più forze vitali nella bottiglia senza codice a barre, pur avendo lo stesso vino. Nella presentazione dell'articolo si spiega che, per disattivare le influenze negative del codice a barre, basta rompere lo stesso codice con un coltello o qualche altro oggetto appena acquistato la bottiglia di vino.

È possibile leggere l’articolo della ricercatrice danese, Daniel Holtwiesche, nella traduzione italiana di M. Elena Brunetti, grazie al sito Agri.Bio.

Si ringraziano per le informazioni utilizzate in questo articolo i siti dell'Associazione per la Cristallizzazione Sensibile, www.agricolturabiodinamica.it e AgriBio.


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domenica 26 novembre 2006

Etilcarbammato: l'Efsa vuole saperne di più

L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha lanciato una richiesta di dati agli stati membri della Unione Europea sull'etilcarbammato negli alimenti e nelle bevande, che terminerà il 15 dicembre 2006.
Tra le bevande sotto osservazione c'è anche il vino, come tutte le altre bevande fermentate.

L'etilcarbammato (o carbammato di etile) è genotossico e cancerogeno; nel vino si forma spontaneamente per reazione tra l’urea (un composto azotato) e l’etanolo (cioè, l’alcole etilico).
Sulla base dei dati che verranno raccolti, l'Efsa potrebbe decidere di proporre all'Unione Europea un limite al contenuto di etilcarbammato nelle bevande e negli alimenti.
I punti critici per ridurre la formazione di etilcarbammato, sia nel vigneto che in cantina, sono diversi.

Se vuoi saperne di più sull'etilcarbammato nei vini leggi l'articolo sul sito del Vino Biologico.


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lunedì 20 novembre 2006

Seminario sulla viticoltura biodinamica

Si svolgerà sabato 25 novembre e domenica 26 il seminario “Viticoltura biodinamica: dell’arte di lavorare la terra e osservare la pianta”.
Il seminario è organizzato da Agribio all'interno del IV corso sull'agricoltura biodinamica.
Maggiori informazioni sul corso e sul seminario si trovano qui.

Presentazione del seminario
Per molti decenni anche in Italia l’agricoltura biodinamica non è riuscita ad affermarsi, sovraccarica com’era di compiti “religioso-filosofici” che non competevano alla pratica agricola. Dai primi anni '90 l’avvento del metodo biodinamico moderno ha “slegato” dall’oscurantismo esoterico tale pratica agricola, rendendola accessibile a tutti gli uomini liberi. L’incontro servirà a trasmettere conoscenze pratiche e scientifiche con un linguaggio semplice.
Il seminario sarà tenuto da Leonello Anello, agronomo che vive in Toscana e da oltre 20 anni esercita esclusivamente quale consulente in agricoltura biodinamica. Ha messo a punto e sviluppato la vitivinicoltura biodinamica moderna e l’applica in alcune tra le maggiori aziende viticole italiane. Ricercatore e sperimentatore della Sezione di Scienze Agricole Biodinamiche, ha realizzato e diretto il primo centro pubblico europeo di ricerca olistica in agricoltura biodinamica.

Programma del seminario

Sabato 25 novembre
Ore 9 - 13 Insegnamenti di biodinamica laica: cosa sono gli elementi e gli eteri applicazioni nel lavoro della terra.
Ore 15 - 19 Cosa sono gli elementi e gli eteri: applicazioni nell’osservazione della pianta.

Domenica 26 novembre
Ore 9 -13 Realizzare la vigna biodinamica
Ore 15 - 19 Gestire la vigna biodinamica

Agri.Bio. Onlus
Sede Legale ed Operativa: Loc. S. Sebastiano, 1 - 12050 Cissone (CN)
Tel. 0173-748211 Fax 0173-748728
www.agribionotizie.it
info@agribionotizie.it


[fonte Greenplanet]


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Lo dicevo che i diserbanti fanno male!

Il pene dei nostri ragazzi è sempre più corto. La colpa è degli estrogeni presenti in tanti alimenti e nell'ambiente, che agirebbero in combinazione con altre sostanze, come diserbanti e farmaci veterinari. A dirlo non è un rotocalco o la solita notizia più o meno fasulla trovata in Rete, ma il professor Carlo Foresta dell'Università di Padova. Foresta è direttore del Centro di crioconservazione dei gameti maschili del dipartimento di istologia dell'Università di Padova, presidente della Società Italiana di Fisiopatologia della Riproduzione e presidente della commissione scientifica della Società Italiana di Andrologia Medica: insomma, non è proprio uno sprovveduto.
Confrontando la dimensione media del pene dei giovani di oggi si nota che è inferiore rispetto a quella di una generazione fa, una colpa che gli esperti attribuiscono agli estrogeni. Questi ed altri dati sono emersi da uno studio andrologico, durato tre mesi, intrapreso nel marzo di quest'anno dall'università di Padova e l'ULSS 16 della città veneta. L'indagine ha interessato 504 studenti di 46 istituti superiori di Padova e provincia, che hanno compilato dei questionari; 372 ragazzi hanno accettato di sottoporsi a una visita andrologica che ha consentito una panoramica più dettagliata sulle nuove generazioni.

Il professor Foresta spiega che la riduzione del pene è l'indice più evidente dell'influenza dell'ambiente sui cambiamenti delle strutture gonadiche (cioè dell'apparato riproduttivo). L'esperto ha evidenziato come oggi si viva in un ambiente minato dalla crescente presenza di estrogeni, prodotti antiandrogenici che nel tempo alterano il nostro organismo. Insieme a un aumento della statura rispetto alle generazioni precedenti, è stata rilevata una diminuzione della lunghezza del pene, una situazione che per il momento non crea dei problemi a livello di vita sessuale ma che in ogni modo è un importante campanello d'allarme.

Questo fenomeno di trasformazione del corpo indotto dall'ambiente in cui si vive oggi, con il tempo potrebbe essere causa di gravi patologie genetiche come tumori del testicolo o addirittura la completa infertilità. Gli andrologi italiani evidenziano che questo fenomeno non è presente solo nel nostro paese: studi precedenti condotti in Svezia e Norvegia avevano già rilevato trasformazioni dell'organo sessuale maschile analoghe.

Lo dicevo io che i pesticidi (cioè, insetticidi, diserbanti e antiparassitari in genere) fanno male!
Ora, non è che uno vuole fare dell'allarmismo a tutti i costi, però a forza di non fare allarmismo e di credere che tutto va bene, ci ritroviamo con gli iceberg a largo della Nuova Zelanda e - ahimé - il pene accorciato.
Anche se ancora non c'è un disciplinare di produzione sulla vinificazione biologica ecc. ecc., almeno il vino (ed il vigneto) biologico servono, già adesso, a non mettere in circolazione tante porcherie.
Attenzione: alla obiezione che tutti i viticoltori sono nei fatti biologici, che tutti sono attenti a non usare prodotti dannosi per la salute e per l'ambiente ecc., rispondo consigliando di dare un'occhiata ai dati di Legambiente. I pesticidi, purtroppo, sono anche nei nostri bicchieri.
Vino biologico: fa bene anche all'amore?


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domenica 19 novembre 2006

Vini biologici e biodinamici: se ne parla nella Rete

Grande fermento sulla rete per quanto riguarda i vini biologici e biodinamici.

Vi segnalo due articoli comparsi in due blog sul vino molto seguiti:
Vino al Vino di Franco Ziliani
e
Vino Pigro, il blog di Lizzy, giornalista del vino

Gli articoli (che vi consiglio di leggere integralmente) sono questi:

Bio&dinamica: o dello scetticismo che circonda ancora il vino bio

Vino biologico: pausa di riflessione?

Franco Ziliani pubblica un intervento di Luciano Ramella, che è andato a Bio&Dinamica a Merano e che apre una riflessione sullo scetticismo che ancora circonda i vini biologici e biodinamici.

Nel suo articolo, invece, Lizzy parte dalla sua esperienza di partecipazione a una commissione di degustazione del 12° Concorso internazionale di vini da agricoltura biologica.
Francamente non sono molto d'accordo sulla mancata crescita di qualità dei vini biologici negli ultimi anni. Anzi, penso proprio l'opposto. I viticoltori biologici, anche quelli più "integralisti" (il termine è abusatissimo, lo so, ma perdonatemi!), si sono convinti che il vino bisogna farlo buono: nessuno, o quasi, è disposto a bere qualunque cosa solo perchè "è biologica".

Lo stesso fenomeno, del resto, è accaduto e sta accadendo anche per i prodotti biologici in generale. Se qualche anno fa l'etichetta del biologico bastava per far vendere mele di scarto o pasta che diventava una colla immangiabile una volta arrivata in pentola, oggi se compro biologico mi aspetto (e pretendo) qualcosa in più, non qualcosa in meno.

Proprio a Merano, come abbiamo segnalato in un articolo precedente del blog, due dei tre vini laziali premiati erano biologici. Quindi qualche segnale (e non è il solo) sul fronte della qualità c'è.

In tutti e due gli articoli, e soprattutto nei commenti dei lettori, tornano alcuni temi di fondo mai risolti su questo tema. Tanto per capirci: la normativa, cosa vuole dire biologico, biodinamico ecc, l'assenza di certificazione delle cantine ecc.

Stessi temi di discussione che tornano in un recente dibattito sul gruppo it.hobby.vino: un dibattito vissuto con molto interesse e partecipazione, anche aprendo, come normale, nuovi filoni di riflessione e discussione.

Mi permetto di non partecipare direttamente al dibattito (anche se ho partecipato alla discussione su it.hobby.vino) ma di rimandare soprattutto ai contributi presenti nel sito del Vino Biologico e anche in questo Blog.

In attesa che l'Unione Europea, per altre cose molto sollecita, si decida a chiarire quand'è che un vino si può definire biologico (e andare sul mercato con questa definizione), non sarebbe male che il nostro paese, visto che possiede la più importante viticoltura bio del mondo, pensasse a una soluzione sul tipo di quella francese con la Charte Vin Bio.
L'interesse dei consumatori, del mercato, degli appassionati e anche del mondo della Rete (che non guasta) c'è, su questo non mi sembra ci siano dubbi.


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giovedì 16 novembre 2006

Trucioli o chips?

Ho scritto per Greenplanet.net un articolo in cui si parla di trucioli, vino biologico, solfiti, ocratossine ed etilcarbammato, Gambero Rosso, Charte Vin Bio e FederBio.

Vi è venuta almeno un po' di curiosità?

E allora leggete l'articolo su
L'articolo è stato pubblicato come "Punto di vista" nel Bollettino Bio n.270 del 5 novembre.
Bollettino Bio è la newsletter settimanale che dedica ampio spazio alle informazioni sul mondo del biologico e dell'agroalimentare, con appuntamenti, documenti, notizie dalle imprese, dal mercato, dalle agenzie di stampa. Potete abbonarvi, se volete: è gratuita!


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Grazie a Equonomia.it

Parlare di un altro sito perchè parla di te o linka il tuo sito può sembrare un po' - come dire - stucchevole e anche poco elegante.

Equonomia.it , però, si merita una bella segnalazione, non perchè riporta tra i suoi link il sito del Vino Biologico, ma perchè è un progetto davvero interessante.
Grazie e buon lavoro!


Equonomia.it è…

Fornire informazioni sempre più dettagliate e spunti di approfondimento nel campo del commercio equo, del consumo critico, della finanza etica nonchè di tutto ciò che può rappresentare una risposta al bisogno di creare un modello di società più attento e rispettoso dei diritti delle persone, è la missione di Equonomia.it. Una rinnovata veste grafica, nuove aree tematiche, il forum, l'aggiornamento costante e la possibilità per ciascuno di contribuire per allargare contenuti ed orizzonti, fanno di Equonomia,it un sito perennemente "under costruction", dove le voci e le opinioni si incontrano e si scontrano nel tentativo di costruire un mondo diverso.
Poche idee di base, giustizia, rispetto per gli altri, solidarietà, ma in compenso fisse.


Equonomia.it è…

Gente comune, studenti ed ex-studenti, volontari, Individui che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo, e le proprie esperienze per approfondire, incentivare e diffondere l’idea di un’economia diversa, solidale e rispettosa degli uomini e dell’ambiente.


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mercoledì 15 novembre 2006

Il vino (anche quello biologico) sul Web 2.0

La velocità di Internet a volte mi lascia perplesso. Non fai in tempo a capire una cosa nuova che ne arriva un'altra, ancora più nuova. Per chi usa Internet come strumento (come me e gran parte dei blogger) e non è uno specialista del settore, c'è da perderci la testa e molto, molto tempo.
Per questo segnalo Vino 2.0 che può essere utile - a me come ad altri - per capire qualcosa in più delle novità del Web, declinate nel tema a noi caro del vino.
Grazie a Vino 2.0 per la presenza del Blog del Vino Biologico nell'elenco dei blog "sotto controllo".

Vino 2.0 è un aggregatore di feed rss e una raccolta di risorse Web2.0 dedicate al vino.

Tutto il Vino in 1 Feed è un feed aggregato ottenuto mixando diversi feeds relativi a blog, siti e forum della vinosfera: in un unico digest, a colpo d'occhio e in tempo reale hai la panoramica dei post più recenti. Per il momento, dentro Tutto il Vino in un Feed trovi i seguenti blog:

Lifestyle - Cibo e Vino, Diario Enotecario, Wino, Imbottigliato all'origine, Aristide - Blog di viaggio nel vino, Il Blog dei Ristoratori, Il blog dei Produttori di Vino, TigullioVino.it Weblog (Beta), Luciano Pignataro Wineblog, Appunti di Viaggio, Di Vino & Cibo, Di Vino & Cibo - Commenti, I Numeri del Vino, LavBlog, Marketing del Vino, Simplicissimus, Mondosapore / Terry Hughes, Poggioargentiera's Blog, Sensory Blog, Sensory Blog - Commenti, TheWineBlog.net, Tirebouchon, Vino al Vino, Bereilvino.it - Blog, Winelovers, Winelovers - Commenti, Maisazi, Wineblog.it - il vino si racconta, Wineblog.it - commenti, Acquabblog, Blog CastellariBergaglio, News dal mondo del Vino e dell'enogastronomia - Bortone Vivai, WBA - Wine Blog Association, Alice e il vino - il punto di vista femminile, Donne e vino, Il Vino Biologico, Nuvole e Pane, Pecoranera Blog .

Puoi consultare Tutto il Vino in 1 feed in vari modi:
  • sottoscrivendo il Feed Rss
  • sottoscrivendo la Feed Letter, che aggiorna sulle novità come una normale newsletter
  • leggendo le notizie direttamente dal blog

Su Vino 2.0 ci sono poi tanti altri servizi e curiosità (alcuni per me ancora incomprensibili o misteriosi, ndB), come Google Vino, motore di ricerca dedicato al vino; my del.icio.us tags; Radio Simplicissimus e tanti altri.


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martedì 14 novembre 2006

Il vino del Lazio parla biologico. Due etichette bio premiate al Merano Wine Festival

Il vino del Lazio parla biologico. Alla XV edizione del Merano Wine Festival, su tre etichette del Lazio comprese nell'elenco dei premiati, due vini sono biologici. Nell'appuntamento della cittadina dell'Alto Adige i vini regionali sono stati anche selezionati per accompagnare le ricette presentate nell'ambito dell'appuntamento gastronomico “Cooking for Wine”.

L'International Wine Academy di Roma ha premiato nel Lazio l'azienda Castel de Paolis di Grottaferrata (Roma) per il Vigna Adriana '05 (un uvaggio di Malvasia Puntinata Bianca, Viogner e Sauvignon Blanc); l'azienda Sergio Mottura di Civitella d'Agliano (VT) con il Latour a Civitella '04; l'azienda Casale della Ioria con il Cesanese del Piglio Torre del Piano '04. I primi due vini vengono da aziende biologiche.
L'affermazione laziale è stata completata poi con uno dei migliori dodici vini italiani per il rapporto qualità/prezzo, il Siren 2005 dell'azienda Isabella Mottura.

Ulteriore riconoscimento è andato al titolare della Castel De Paolis, Fabrizio Santarelli, la cui azienda è stata tra le 17 aziende vinicole italiane che hanno avuto ben due vini con punteggi superiori a 90/100. ''Il riconoscimento vuole segnalare - hanno detto i curatori Ian D'Agata e Massimo Comparini - quelli che a giudizio di importanti esperti esteri rappresentano i migliori cento vini prodotti in Italia. E alla luce del ristretto novero dei vini premiati, sui diecimila esaminati in commissione, la percentuale di affermazione dei vini del Lazio assume connotati clamorosi''.

''È sicuramente un'inversione di tendenza ed un segnale importantissimo che il Lazio dà all'Italia del vino - ha commentato il titolare di Castel De Paolis, Fabrizio Santarelli - a dimostrazione che le aziende vinicole del Lazio possono fare quanto e forse meglio del resto dell'Italia del vino. Ringrazio l'Academy che ha avuto il coraggio di riconoscere questo stato di fatto che molte guide si ostinano invece a negare''.


Leggi la scheda del Vigna Adriana di Castel de Paolis

Leggi la scheda del Latour a Civitella di Sergio Mottura


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venerdì 3 novembre 2006

I vini biologici in fiera/1 - Roma








Tempo di fiere per i prodotti bio e, quindi, anche per i vini biologici.
Questo fine settimana offre due interessanti possibilità. Vediamo la prima.

A Roma (Parco della Resistenza - zona Piramide) si svolge dal 3 al 5 novembre la prima edizione della Biofiera - Le giornate del biologico di qualità, organizzata dalla regione Lazio. Circa cento aziende biologiche del Lazio, 700 cestini picnic per i bambini delle scuole elementari, stand espositivi e spazi per incontri e dibattiti; varietà gastronomiche e distributori automatici, tutti rigorosamente biologici.

Tra le aziende presenti, alcune tra le più importanti del vino biologico laziale (molte erano presenti anche al convegno “Il Vino Biologico nel Lazio” di Santa Marinella):

Azienda Marco Carpineti - Cori (LT)
Cantina Cardone Donati - Colonna (RM)
Cantina sociale di Montefiascone - Montefiascone (VT)
Casale Mattia - Frascati (RM)
Riserva della Cascina - Ciampino (RM)
Sergio Mottura - Civitella d'Agliano (VT)

(è probabile che ci siano altri produttori di vino biologico alla Biofiera: li segnaleremo nei prossimi giorni)

''Una fiera che per la prima volta mette in campo l'intero mondo del biologico, dal consumatore alla grande distribuzione - ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini - contribuendo così a valorizzare i prodotti biologici della nostra regione e le circa 3000 mila aziende che operano nel settore. Per fare uscire il settore del biologico dall'ambiente di nicchia, seppur nicchia importante, in cui è ancora confinato''. Tra le iniziative in programma alla Biofiera, attività per bambini e ragazzi, incontri tra studiosi ed esperti del settore con i produttori e tante novità, come ad esempio i primi distributori automatici di frutta biologica e di latte crudo, il Biobar con 150 varietà di caramelle, snack e dolciumi, tutti biologici, e una libreria interamente dedicato al settore agroalimentare. Ci sarà anche il Bioristorante con menù completamente biologici, mentre sabato 4 novembre si brinda con il novello (speriamo bio!).
Il Lazio è la regione che vanta il maggior consumo di prodotti biologici a livello nazionale con 2736 aziende e 70 mila ettari di superficie coltivata, pari al 10% della superficie agricola regionale. Il settore del biologico è in crescita: nel 1998 gli operatori erano circa 2000, mentre nel 2005 erano 2.736, la maggior parte dei quali a Viterbo (1026), poi a Roma (806), Rieti (485), Latina (304) e Frosinone (115).


Scarica il programma della BioFiera


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giovedì 2 novembre 2006

Quanto costa all'ambiente produrre vino?

I ricercatori dell'Università di Palermo hanno analizzato il costo ambientale della produzione di una bottiglia di vino rosso.
I ricercatori hanno visto che per produrre una bottiglia di Terre della Baronia 2004, dell'azienda agricola Milazzo di Campobello di Licata (AG), è stato necessario generare oltre mezzo chilo di rifiuti ed immettere nell'aria 16 grammi di anidride solforosa. In totale la produzione 2004 di centomila bottiglie ha generato 10 tonnellate di rifiuti di plastica, 5 tonnellate di carta e ha consumato una grande quantità d'acqua.
In risposta alle scoperte dei ricercatori, la cantina ha cambiato la tecnica di stampa delle etichette. Inoltre, è stato avviato il riciclaggio della plastica ed è stato installato un sistema di riutilizzazione delle acque per l'irrigazione.

[fonte Decanter.com ]


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