Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

domenica 30 luglio 2006

Comprare vini bio in Gran Bretagna

Vinceremos Organic Wine è la più antica azienda di vendita di vino biologico in Gran Bretagna. La sua offerta spazia dai vini quotidiani ai grandi vini e agli champagne, passando anche per birra, sidro, distillati, bevande di frutta.

L'attività, nata nel 1985, comprende oggi vini provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Gran Bretagna, Argentina, Cile, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa e Stati Uniti. Ci sono anche vini bio dal Marocco e dal Libano, che però non sono certificati. Vinceremos presenta molti vini adatti a vegetariani e vegani (prodotti senza uso di preparati enologici di origine animale, come ad esempio l'albumina), come pure una scelta di vini biodinamici.

Il vino e le altre bevande biologiche vengono consegnate in tutto il territorio britannico.
Tra i prodotti di Vinceremos Organic Wine, segnaliamo alcune chicche, come un Porto e un Cognac, tutti rigorosamente biologici.
Tra i vini italiani, segnaliamo tra le altre le aziende Perlage, Casale Mattia, Fasoli Gino, Cantine Volpi, Erbaluna, Otto Marzo.


Share/Bookmark

venerdì 28 luglio 2006

Un interessante articolo sulla solforosa

Il problema dell’uso della anidride solforosa in enologia, soprattutto in quella biologica, e la possibilità di produrre vini senza aggiunta di SO2 sono sempre in primo piano.

Gian Antonio Posocco, enotecnico di Assiria Vini, ha scritto su questo argomento un interessante articolo che potete leggere qui.

Ricordiamo che al prossimo Sana 2006 Assiria Vini organizzerà la manifestazione "Per Bacco ...è Bio", interamente dedicata ai vini bio.


Share/Bookmark

martedì 25 luglio 2006

AAA Cercasi letame Doc

Per fare un vino di qualità ci vuole un'ottima terra, che per essere mantenuta tale deve essere concimata in maniera naturale: ecco perchè i produttori dei migliori vini del mondo si mettono in cerca di letame "doc".
A Valcasotto si sono riuniti alcuni tra i migliori produttori della Langa albese per discutere di letame biologico, come soluzione ai terreni che, dopo anni di sfruttamento intensivo, presentano eccessive quantità di metalli che derivano dall’uso di prodotti antiparassitari a base di rame e devono essere demineralizzati.
Le Langhe guardano quindi alla montagna dove le vacche si nutrono in modo naturale. L’idea dei produttori è di costruire un centro comune di produzione di letame biologico, capace di inserire anche la potatura secca, lo sfalcio, il secco delle piante, insomma ciò che i contadini facevano marcire nel terreno rendendo il letame davvero produttivo.
La proverbiale quadratura del cerchio: la collina pagherà il letame naturale ai produttori d'alpeggio e integrerà il "prodotto" per le specificità del proprio terreno, assorbendo i costi di trasformazione.

[fonte Grandain.com]


Share/Bookmark

lunedì 24 luglio 2006

Il Verdicchio biologico sceglie l'anfora

E’ una sperimentazione che sa di buono quella messa in atto dall’azienda “Pievalta” della Barone Pizzini, che si occupa di agricoltura biologica nella sua tenuta a Maiolati Spontini. Si tratta della vinificazione in anfora: un processo che non richiede l’utilizzo di solforosa e di altri prodotti enologici, ma che si basa sulla conservazione del mosto nella terracotta. Il tentativo è stato applicato con il Verdicchio, e il risultato è un’autentica eccellenza, un vino passito di Verdicchio che gli enologi della Pievalta hanno chiamato “Curina”.
La novità è stata presentata all’Enoteca Regionale delle Marche. Sono intervenuti come ospiti del direttore dell’Enoteca Giancarlo Rossi: il responsabile dell’azienda agricola Pievalta, Alessandro Fenino; il rappresentante Slowfood, Francesco Quercetti; il responsabile della Cooperativa Alce Nero (storica realtà del biologico italiano e marchigiano, ndr), Gino Girolomoni.
“Per tentare questa sperimentazione - spiega Fenino - abbiamo avviato una collaborazione con l’Università degli studi di Milano. Abbiamo acquistato due anfore da 270 litri da un artigiano di Deruta, in Umbria, e una è stata rivestita di cera d’api. Le anfore sono state interrate, lasciando fuori solo il tappo. Alla prova abbiamo destinato le migliori uve del vigneto San Paolo. La fermentazione è partita immediatamente...”.

[fonte: Greenplanet da Corriere Adriatico, 20 luglio 2006]



L'azienda Pievalta: la scheda

Pievalta nasce dalla volontà della Barone Pizzini, antica cantina della Franciacorta, di uscire dagli stretti confini bresciani e di andare a confrontarsi con alcuni dei più importanti territori viticoli italiani e coi loro vitigni autoctoni; ecco quindi, a partire dal 2000, svilupparsi il progetto “Meteore”, costituito da Poderi di Ghiaccioforte (Maremma; vitigno Sangiovese), Tenuta il Barco (Salento; vitigno Negroamaro) e, appunto, Pievalta a Maiolati Spontini, nel cuore delle terre del Verdicchio.
L’azienda è costituita da due vigneti coltivati a verdicchio e posti su due terreni dalle differenti caratteristiche pedologiche: quello di Maiolati in località Monteschiavo collocato sulla sinistra del fiume Esino e caratterizzato da bianche argille calcaree e quello di San Paolo di Jesi in contrada Follonica posto a 400 metri slm dove l’argilla e la sabbia poggiano su un fondo di tufo. Sul vigneto di Monteschiavo, che ha una superficie di 22 ha e un’età di quasi trenta anni, stiamo intervenendo rinnovando 3,5ha e restaurando gli altri con un lavoro di rimpiazzo e infittimento delle viti, in modo da non perdere il prezioso apporto delle piante più vecchie ed espressive del territorio.
Dai 5 ettari del vigneto di San Paolo che per le sue caratteristiche pedoclimatiche rappresenta un vero “Grand Cru” della zona, produciamo il San Paolo, Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore, un vino dai profumi complessi e di grande persistenza e mineralità, che dall’annata 2004 sarà prodotto nella tipologia “riserva”.
Tutti i nostri vigneti sono coltivati col metodo dell’agricoltura biologica, metodo praticato in tutte la aziende del gruppo, in quanto, secondo noi, è l’unica pratica che permette alle uve e quindi ai vini di essere vera espressione del territorio da cui provengono.
Il Dominà è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore dai profumi accattivanti e dal sapore ampio e sapido e il Curina è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Passito, vinificato in parte in anfore di terracotta e in parte in barrique.

[fonte http://www.assivip.it/aziende/pievalta.htm]

Pievalta
Via Monteschiavo, 18 - 60030 Maiolati Spontini (AN)
Tel. 0731-889033 Fax 0731-889033
www.baronepizzini.it
pievalta@baronepizzini.it


Share/Bookmark

sabato 22 luglio 2006

Sondaggio Orwine sulla produzione del vino biologico

Il progetto di ricerca ORWINE, cofinanziato dall'Unione Europea, coinvolge 11 partner dai principali paesi europei produttori di vino ed è coordinato dall' Aiab, l'Associazione Italiana di Agricoltura Biologica.
Lo scopo principale del progetto è definire, con solide basi scientifiche e attraverso la discussione con i produttori ed i consumatori, i contenuti del futuro regolamento europeo sulla vinificazione biologica. Questo “pezzo mancante” dell'attuale normativa del settore biologico sta creando una competizione iniqua tra produttori e rende debole la comunicazione verso i mercati potenzialmente interessati al “vino biologico”.
Il progetto ORWINE è iniziato nel febbraio 2006 e si concluderà nel 2009, potendo così condurre attività sperimentale su tre vendemmie. Nel frattempo sono stati avviati studi di mercato e analisi delle richieste dei consumatori, così come è iniziata la fase di confronto con gli operatori.
Proprio per questo motivo Orwine chiede la collaborazione dei produttori di vino biologico per conoscere quale sia la reale situazione (attrezzature, pratiche, filosofie di produzione...) in cui avviene la vinificazione delle uve biologiche che domani vorranno diventare “vino biologico”.
Per partecipare al sondaggio e, in questo modo, anche al progetto Orwine, basta rispondere alle domande del sondaggio che trovate qui:
http://sondaggio.vinidea.net/sondaggi/sondaggio.php?id=773

Per maggiori informazioni

Fonte: rielaborato da Orwine

Non appena possibile, pubblicheremo il testo completo del questionario alla base del sondaggio.


Share/Bookmark

mercoledì 19 luglio 2006

Ad Arcidosso (GR) il prossimo 5 agosto “Scrittori da bere”

Si terrà il 5 agosto 2006, nella suggestiva Corte del Castello Aldobrandesco di Arcidosso (Grosseto), la prima edizione del percorso enogastronomico e letterario organizzato dalla Provincia di Grosseto, dall’Associazione Terre Preziose e dal Comune di Arcidosso.

“Scrittori da bere”, una maratona all’insegna della letteratura, della musica e dell’enogastronomia, rappresenta un importante momento di incontro tra il mondo del vino e la scrittura, attraverso l’allestimento di un Salotto Letterario nella bella corte del Castello Aldobrandesco di Arcidosso.

L’appuntamento è per le 19: protagoniste della serata quattro scrittrici - casualmente tutte donne - i prodotti tipici del territorio che va dal mare alle pendici del Monte Amiata e la musica.

Scrittori da bere non è un incontro come tanti, ma produrrà un legame più profondo fra letteratura e vino, in particolare il Montecucco Doc, espressione recente di un territorio a grande vocazione vitivinicola. Dopo aver presentato a un pubblico selezionato le loro opere, le scrittrici Tiziana Ferrario, Silvia Tortora, Fioretta Mari e Serena Grandi, creeranno una dedica speciale che resterà negli annali della manifestazione e dell’etichetta.

Un’atmosfera polisensoriale sarà creata dalla fusione dei sapori dei libri, dei cibi, delle note. La platea inizialmente sarà guidata da Marcella Turziani, presidente dell'Associazione Terre Preziose, alla scoperta e degustazione dei prodotti tipici. Subito dopo la giornalista Daniela Brancati coinvolgerà il pubblico nella presentazione degli scrittori e dei libri, e della musica, grazie al cantautore Edoardo De Angelis, storico punto di riferimento della cosiddetta “scuola romana”, e al cantautore Bungaro.

Al momento del dolce saranno ‘servite’ le dediche che entreranno a far parte del grande libro firma della Doc del Montecucco.

Per informazioni Scrittori da bere

Per le prenotazioni mandare una email a:
prenotazioni@scrittoridabere.it

Organizzazione, grafica, immagine coordinata: Videocom srl

Per l’ufficio stampa: Gessica Giglio
gessicagiglio@libero.it

Informazioni per i soli produttori enogastronomici
scrittoridabere@yahoo.it


Share/Bookmark

lunedì 17 luglio 2006

Toscana: corso-stage a Bordeaux sulle tecniche di degustazione dei vini

Le preiscrizioni entro il 30 luglio


Prosegue la collaborazione dell'Arsia Toscana con la Facoltà di Enologia dell'Università Victor Segalen di Bordeaux, già avviata negli anni scorsi, per la realizzazione di corsi di approfondimento per tecnici ed operatori del settore vitivinicolo.
Il nuovo corso, in programma da 1 al 15 dicembre 2006, ha per tema "Qualità e valorizzazione delle produzioni viticole" ed è destinato a 20 tecnici che svolgano la propria attività in Toscana. Trattandosi di una partecipazione a numero chiuso, le preiscrizioni devono essere effettuate entro il 30 luglio.
Gli interessati possono trovare il modulo di preiscrizione sul sito della formazione oppure contattare l'Arsia al numero 0583-980204 * formazione@arsia.toscana.it


Share/Bookmark

lunedì 10 luglio 2006

La carta dei vini della Nazionale italiana

Qualcosa sui Mondiali di calcio tocca pur dirla. E allora, inchiniamoci alla fantasia e alla bravura di Gianni Mura, che su Repubblica ha associato ad ogni azzurro un colore, un vino e, ovviamente, l'accostamento ad un grande calciatore del passato.

Scopriamo allora la "carta dei vini" della Nazionale italiana.

Buffon - Barbera
Vitigno molto versatile che abbraccia sia lo spumeggiare di Buffon, la sua faccia scanzonata, sia la solidità, il volume, la classe, l'impegno profondo che mette tra i pali.

Zambrotta - Cabernet
Tutti i vini hanno richiami vegetali (fiori, frutti) ma già al primo corso da sommelier si impara che tra tutti è il Cabernet (meno internet, più Cabernet) il più erboso ed erbaceo.

Cannavaro - Cannonau
Vino scelto per assonanza, ma non solo. Ho pensato alle statuette nuragiche, ha una forte gradazione unita a una forte personalità. Un vino non facile, che va affrontato col dovuto rispetto.

Materazzi - Nero d'Avola
Anche qui ha inciso l'assonanza. E' un vino di carattere deciso che ha rilanciato le quotazioni della Sicilia in bottiglia. Se non ci stai molto attento, ti stende. Come Materazzi, appunto.

Grosso - Lacrima di Morro d'Alba
Vino rosso marchigiano, purtroppo poco conosciuto, è quello in cui più si sente il profumo di rosa (canina, per l'esattezza). Lo caratterizza l'eleganza fruttata.

Gattuso - Primitivo
Non è un aggettivo, ma un vinone del Sud bello, buono e spesso, di quelli che per anni hanno dato forza e colore a quelli più pallidi del Nord e anche ai francesi.Ancora sangue, metaforicamente.

Pirlo - Erbaluce di Caluso
Bianco, naturalmente. Piemontese, poco noto, può essere spumante, fermo o passito. Elegante, aggraziato. E poi, parlando di uno che deve illuminare, potevo farmi sfuggire l'Erbaluce?

Perrotta - Cacc'e Mmitte
Ovvero, togli e metti. Vedi fare e disfare. E' un rosso pugliese che, in purezza, dà ottimi risultati. Negli anni passati, come molti suoi confratelli, era usato soprattutto come vino da taglio.

Camoranesi - Malvasia Piacentina
Come altri bianchi piacentini (Ortrugo, Trebbiano) tende a perdere briosità quando s'allontana dalla sua zona. Esattamente come Camoranesi quando cerca gloria al centro.

Totti - Franciacorta Rosé
Inevitabile un vino mosso, con la spuma «ch'esce, ricresce, friccica, finisce» per dirla con Trilussa. Ho scelto un rosé da Pinot nero perché Totti è anche corpo, non solo spuma.

Toni - Chianti Classico
Di solo Sangiovese, se possibile. Di quello in cui senti la viola mammola, ma anche l'iris. Vino che può essere ottimo o pessimo, senza vie di mezzo. Come, per i critici, le partite di Toni.

Iaquinta - Tazzelenghe
E' un rosso friulano che Iaquinta avrà conosciuto, a Udine. Tradotto alla lettera, «attaccalingua». E' un po' rasposo e per questo non piace a tutti. Ma questa ruvidità è anche il suo pregio.

Del Piero - Cartizze
Nato a San Vendemmiano, Del Piero è astemio. Gli abbino il Cartizze, cioè il top del Prosecco, altro vino col botto, ma senza eccessi. Delizioso, invitante (glicine, note agrumate) con una venuzza amabile.

Gilardino - Lagrein Dunkel
Vino altoatesino non notissimo, ma lo diventerà, come Gilardino. E' un vino elegante, quasi aristocratico. Ma non costoso. E' sferico come un pallone, senza spigoli. Profondo.

All. Lippi - Raboso del Piave
Raboso è una derivazione di rabbioso e sta a indicare il carattere difficile di questo rosso veneto. Il Piave poi, in questi giorni ci sta bene comunque: colore tricolore.

Mura non ha seguito un criterio geografico, visto che al romano de' Roma Totti è stato associato il Franciacorta della Lombardia e al calabrese Gattuso il Primitivo della Puglia.

Gli altri giocatori mancano, ed è un peccato. Provate a giocare e abbinare qualche vino anche agli altri giocatori, primi fra tutti De Rossi, che ha segnato uno dei rigori decisivi (un Lambrusco per la sua esuberanza e generosità), e Nesta, sontuoso ma sfortunato difensore (potrebbe essere il Tocai friulano, elegante nelle sue migliori interpretazioni ma costretto a cambiare nome e, quindi, un po' sfortunato).
Lasciamo a voi di completare il divertimento iniziato da Gianni Mura.


Share/Bookmark

Anche il Prosecco biodinamico dalla Perlage di Soligo

Siamo felici di occuparci nuovamente della Perlage, una delle aziende di punta del vino biologico italiano, di cui avevamo già parlato in uno dei primi articoli del Blog.
Questo interessante articolo di Greenplanet ci presenta la filosofia dell'azienda.
Ivo Nardi, titolare della Perlage insieme ai suoi fratelli, parla anche del Prosecco di Valdobbiadene DOC Extra Dry Col di Manza, un prosecco ottenuto con uve da agricoltura biodinamica, il primo al mondo ad aver ottenuto una certificazione Demeter, il marchio internazionale che garantisce la qualità del metodo dell'agricoltura biodinamica.


Si chiama Perlage ed è un'azienda con una tradizione lunga oltre un secolo che ormai da venticinque anni ha adottato esclusivamente tecniche di agricoltura biologica e biodinamica per le proprie produzioni. Una miscela equilibrata di esperienza, tradizione, evoluzione tecnico-scientifica e rispetto per l'ambiente.
E proprio grazie al suo patrimonio di esperienze e professionalità Perlage si è particolarmente distinta negli ultimi anni ottenendo riconoscimenti nel corso delle più importanti fiere del settore, come Vinitaly e Biofach. [...]

Continua a leggere l'articolo di Greenplanet.


Share/Bookmark

giovedì 6 luglio 2006

Vini biologici da primato al BiodiVino

Prevalgono i vini rossi nella III rassegna BiodiVino, che si è conclusa domenica 2 luglio con la premiazione al Castello di Trisobbio (nella foto).
Sono rossi, infatti, i primi quattro vini classificati che hanno ricevuto la medaglia d’oro.

Si tratta in particolare delle aziende:

Sono state assegnate altre 4 medaglie d’oro per le categorie “Vini Rossi”, “Vini Rosati”, “Vini Bianchi” e “Vini Passiti”, 20 medaglie d’argento e 68 “Gran Menzione BiodiVino”, che completano il quadro delle premiazioni 2006 (pubblicheremo l'elenco completo di tutti i vini premiati non appena possibile).

Le altre medaglie d’oro sono state così assegnate:

  • Miglior Rosso
    Valpolicella superiore Doc "Terre del Cereolo" 2002 dell’Azienda agricola Trabucchi (Veneto)
  • Miglior Bianco
    Orvieto Doc "Vigna Tragugnano" 2005 dell’azienda Sergio Mottura (Umbria)
  • Miglior Rosato
    Montepulciano d'Abruzzo Doc Cerasuolo 2005 dell’azienda Torre dei Beati (Abruzzo)
  • Miglior Passito
    Greco di Bianco Doc 2004 dell’azienda La Cantina di Stelitano Francesco & C. (Calabria)

Anche nelle medaglie d’argento la prevalenza è andata a vini rossi (16 premiati), mentre ai bianchi sono andate 4 medaglie. Erano rappresentate tutte le regioni italiane e sono stati 205 i vini ammessi alla Rassegna. Quattro le Commissioni di valutazione, coordinate da Roberto Zironi, professore di Enologia all’Università di Udine, che si sono riunite nei giorni scorsi all’Enoteca Regionale del Monferrato a Vignale.

Il Sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, On. Stefano Boco, gli Assessori della Provincia di Alessandria all’Agricoltura ed ai Prodotti Tipici Davide Sandalo, al Bilancio ed alle Finanze Gian Franco Comaschi ed il Sindaco di Trisobbio Antonio Facchino hanno consegnato le medaglie e gli attestati alle aziende classificate. Sono intervenuti alla cerimonia di premiazione i Sindaci dei Comuni dell’Unione Collinare “Unione dei Castelli tra l’Orba e la Bormida”, il Prefetto ed il Questore di Alessandria

Per il mondo del vino è un momento di riflessione e non solo nel nostro paese.
Se le esportazioni di vino italiano all'estero hanno registrato un incremento del 9% nel valore, con i Paesi emergenti che stanno dando grandi soddisfazioni, risultano stagnanti le vendite nei Paesi dell'Unione Europea (-2%). Si ricercano nuovi sbocchi commerciali, ma si deve sostenere anche la concorrenza dei nuovi paesi produttori, che possono permettersi di offrire prezzi competitivi.

L’indirizzo per l’Italia appare obbligato: un deciso orientamento alla qualità, valorizzando il patrimonio di vitigni autoctoni di cui l’Italia dispone, stretto legame con il territorio, esaltando le caratteristiche di ogni terroir. Ma la qualità deve essere rispettosa della salute dell’ambiente e dei consumatori e deve essere attenta ai valori sociali.

Per questo l’agricoltura biologica è un’esperienza positiva e concreta, un riferimento utile per promuovere il rinnovamento di tutto il nostro comparto agroalimentare. L’Italia è leader in Europa per le produzioni da agricoltura biologica (ed è terzo produttore mondiale): questa terza edizione di Biodivino ci conferma che il vino bio può a tutti gli effetti ben rappresentare la qualità italiana ed essere autorevole ambasciatore del nostro paese nel mondo.

Rielaborato dal comunicato BiodiVino


Share/Bookmark