Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

domenica 30 aprile 2006

Il Primo maggio bio nelle masserie della Puglia

C'è anche il vino biologico pugliese della Fattoria Il Noce di Ugo Arnò, a Manduria, nel Primo maggio biologico dell'iniziativa «Anche alle tartarughe piace il bio: le fattorie biologiche aprono le porte ai cittadini». L’iniziativa è organizzata nell’ambito della «Primavera bio» dell'Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) .
La manifestazione si svolgerà nel bosco dell’azienda agricola biologica Lamacoppa piccola di Gianfranco Ciola e Flo Tanzarella, a circa 5 km da Ostuni, raggiungibile dalla S.P. Ostuni-Francavilla Fontana seguendo le indicazioni.
La giornata vuole promuovere l’agricoltura biologica, facendo conoscere e degustare cibi biologici (miele, ortaggi e frutta, olio e vino, formaggi e latticini, pane e prodotti da forno, ecc.) prodotti dalle aziende bio del comprensorio, tutto ciò tra musica e animazione ambientale per bambini.

La giornata bio si svolgerà in concomitanza con la manifestazione ’Cilona day’, giunta alla sua terza edizione e dedicata alla liberazione in natura di tartarughe terrestri (Testudo hermanni), nell’ambito del progetto Cilona. L’obiettivo del progetto è quello di verificare il livello di adattamento in ambiente naturale della Testudo hermanni. La presenza di questo esemplare in tutto il meridione è ormai estremamente rara a causa dell’agricoltura intensiva che fa ricorso alla chimica con fertilizzanti, diserbanti e pesticidi.

Le aziende biologiche partecipanti, oltre alla Fattoria Il Noce, sono:

  • Frutta e ortaggi dell’Azienda agricola Francesco Boldi - Ceglie Messapica
  • Miele e prodotti dell’alveare dell’Azienda apistica Aldo Gallone - Cisternino Olio biologico Oro del Parco della Riserva Naturale di Torre Guaceto della Cooperativa Riforma Fondiaria di Serranova - Carovigno
  • Pane e prodotti da forno del Biscottificio biologico Mora Marco Michele - Altamura
  • Latticini e formaggi dell’Azienda Zootecnica biologica Querceta - Putignano
  • La Piccola Bottega di Naturalia - Brindisi

Rielaborato da La Gazzetta del Mezzogiorno

Visita la Fattoria Il Noce


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sabato 29 aprile 2006

Peregrinus, il nuovo vino bio che celebra Viterbo

Peregrinus è il nuovo vino biologico prodotto dalla Cantina sociale di Montefiascone, che celebra la Via Francigena e Viterbo. Peregrinus è “un vino rosato che nasce da uve Sangiovese da coltivazione biologica, dalle ottime qualità organolettiche - ha spiegato il presidente della Cantina sociale, Fabio Brugnoli - con il quale celebriamo, dopo i tanti siti archeologici e storici del territorio, la città di Viterbo ed il suo essere protagonista della via Francigena”. Il Peregrinus, nato per concretizzare un progetto del consigliere della II circoscrizione di Viterbo, Renato Petroselli, sarà la sorpresa dell’edizione 2006 di San Pellegrino in Fiore (la manifestazione che si svolge fino al 1 maggio nel quartiere medievale di San Pellegrino a Viterbo): sarà possibile assaggiarlo a Piazza Cappella ed in diversi altri punti lungo il percorso. “L’amministrazione comunale ha sposato con entusiasmo questa iniziativa - ha commentato l’assessore Arena - che promuove il nome di Viterbo ad una vastissima platea e costituisce un valore aggiunto per lanciare la nostra città anche sotto il profilo delle specialità enologiche, un settore in cui l’interesse da parte di tutti sta crescendo in continuazione”.
Il rapporto qualità-prezzo del Peregrinus è davvero interessante: circa 4 euro.
Il vino sarà anche offerto come ricordo della Terra di Tuscia alla rappresentanza delle guardie svizzere che saranno a Viterbo, proprio in occasione di San Pellegrino in Fiore.

Rielaborato da TusciaWeb

Per saperne di più sui vini biologici della Cantina sociale di Montefiascone


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venerdì 28 aprile 2006

Un sito sul vino biologico francese

VinBioFrance è il sito di Jean Michel Parault dedicato ai vini biologici francesi.
Il sito (in francese, ovviamente) parla delle varie denominazioni dei vini biologici e biodinamici in Francia e riporta anche alcuni testi di Nicolas Joly, esponente di spicco del movimento del vino biodinamico in Francia.
Interessantissima la carta dei viticoltori di Francia, che riporta per le regioni principali - dalla Valle della Loira a Bordeaux, dal Beaujolais allo Champagne - le pagine delle aziende che fanno vino bio.
Un sito davvero molto interessante!


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mercoledì 26 aprile 2006

Rame in viticoltura biologica: situazione e possibili alternative

Segnaliamo un'interessante relazione presentata nel corso delle giornate fitoiatriche dell'Arsia Toscana, nella giornata dedicata all'agricoltura biologica.
La relazione è di Enzo Mescalchin e Luisa Mattedi, dell'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige (Trento).
Nella pagina della documentazione della giornata, che si è svolta a Siena il 16 marzo scorso, trovate altre relazioni interessanti per la viticoltura biologica; si tratta di alcune sperimentazioni e della presentazione di prodotti antiparassitari ammessi nel biologico, da parte di aziende fitoiatriche.


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martedì 25 aprile 2006

Gli assaggi di vini naturali, biologici, biodinamici

Segnaliamo un articolo di Fabio Cimmino di LaVINIum che presenta le sue degustazioni in occasione delle manifestazioni Villa Mattarana, Villa Favorita e Critical Wine, che si sono svolte in contemporanea al Vinitaly.
Molti vini interessanti!


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lunedì 24 aprile 2006

Vino biologico? Vino da agricoltura biologica?

(immagine tratta da Vinitaliaonline)


... il mistero continua.
Vediamo di fare un po' di chiarezza.

Il regolamento europeo 2092/'91 che regola il metodo di produzione biologica in Europa e, quindi, anche in Italia, esclude in modo esplicito (cioè, non è una dimenticanza!) la vinificazione dal suo ambito di applicazione.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che non si può parlare giuridicamente di "vino biologico" ma di "vino da uve prodotte da agricoltura biologica".
Tutto chiaro fin qui?
Bene, ora le cose si complicano.

Primo:
in Italia la stragrande maggioranza dei vini "da uve prodotte da agricoltura biologica" sono prodotti seguendo un disciplinare di produzione stabilito dall'organismo di certificazione che ha sotto controllo quella azienda.
In altri termini: l'etichetta mi dice solo che le uve vengono dalla produzione biologica ma, in realtà, ci sono norme da rispettare anche durante la vinificazione. Un esempio: le quantità di anidride solforosa usata in vinificazione.

Secondo:
all'estero (sempre in Europa, sia chiaro!) tutti parlano di "vini biologico", anche se in via teorica e - come dire - legale, la cosa è inesatta.
Guardate qui (il Biofach è la più importante fiera del biologico nel mondo)

Terzo:
il regolamento 2092 è in corso di revisione. La cosa più importante, per i nostri discorsi, è che anche la vinificazione biologica verrà regolamentata. Anzi, c'è già al lavoro un gruppo di lavoro (la ripetizione è proprio voluta) europeo che dovrà dare indicazioni per elaborare delle norme comuni sulla vinificazione biologica.

Detto questo, sembra tutto molto chiaro ma non lo è, viste anche le (tante) inesattezze che si leggono in giro.

Alla fine della fiera (non chiedete di quale fiera si tratti, però) noi parliamo e continueremo a parlare di "vino biologico": non si tratta di ingannare nessuno e tanto meno i lettori. Però, ci sembra un'idea più semplice e chiara di un "vino ottenuto da uve ottenute da agricoltura biologica" (nel frattempo che uno legge, la sete è passata e così non si beve più!).

Aspettiamo commenti, richieste di chiarimenti, invettive ecc.
Maggiori notizie, ovviamente, sul fratello maggiore del Blog: Il Vino Biologico.


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Fare spesa nei campi in Emilia Romagna

Visitare un’azienda del vino biologico e comprare le bottiglie direttamente in cantina, conoscendo il produttore, è secondo noi un modo molto valido per entrare in questo mondo. Oggi segnaliamo una guida che presenta 344 fattorie dell’Emilia Romagna che vendono, tra gli altri prodotti, anche il vino. Nella guida viene specificato se l’azienda è biologica. Non appena possibile, pubblicheremo l’elenco delle aziende presenti nella guida in cui è possibile acquistare vino biologico.


La spesa in campagna, direttamente dal contadino, è una tradizione che sta tornando di moda, anche come opportunità per conoscere meglio quello che si mangia ed i metodi di produzione. Ora una guida aiuta il consumatore che vuole comprare direttamente nelle aziende agricole dell’Emilia Romagna. È uscita infatti “La spesa nei campi”, un volume stampato in 15mila copie in cui sono state presentate 344 fattorie dell’Emilia Romagna che vendono direttamente i loro prodotti nel centro aziendale. Per ogni azienda viene spiegata la mappa del luogo e l'elenco dei prodotti in vendita. Viene segnalato anche se l’azienda è biologica. L’iniziativa è della Cia (Confederazione italiana agricoltori) dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Prober (Associazione produttori biologici e biodinamici dell’Emilia Romagna) e con la cooperativa Agricoltura è Vita. “La spesa nei campi” è stata curata da Alessandra Furlani, direttrice del periodico della Cia ‘Agrimpresa’ con la collaborazione di Maurizio del Vecchio, Giorgia Brandoli, Raffaella Figus e dalla direttrice della Cia Mara Biguzzi. Le aziende sono suddivise per provincia mentre un comodo indice facilita la ricerca per prodotto. Oltre alla descrizione dell’impresa e del percorso più comodo per raggiungerla, nella guida sono riportati itinerari naturalistici e le 13 strade dei vini della regione, oltre alle protezioni comunitarie (Dop, Igp ecc.) dei numerosi prodotti del territorio. È attivo anche il sito La spesa nei campi, in via di completamento, in cui saranno presenti tutte le 344 fattorie.


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giovedì 20 aprile 2006

Finalmente !

www.ilvinobiologico.it
Era ora: il sito del Vino Biologico è una realtà.
Si tratta del primo sito Internet interamente dedicato al vino biologico e biodinamico, dal vigneto al bicchiere. Notizie, novità tecniche, cantine, degustazioni di vini biologici, eventi, pubblicazioni.
Il sito, on line da oggi, è alla base del progetto che ha portato, come prima tappa, alla nascita del Blog.
Il Blog, come avevamo già annunciato, continuerà ad esistere
all'indirizzo http://www.vino-biologico.blogspot.com/:
qui continuerete a trovare novità, curiosità e aggiornamenti, giorno dopo giorno.
Nel sito, invece, potete trovare in modo sistematico una mole notevole di materiale interessante sul vino biologico.
Ci sono anche la Vetrina delle aziende del vino bio e, ovviamente, le degustazioni, a cura del sommelier Ricardo Gonzalez.
Queste le sezioni principali del sito:


Venite a trovarci: vi aspettiamo!

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mercoledì 19 aprile 2006

Il vino biologico oltre le mode

RomaOne, quotidiano della Capitale on line, ha dedicato una sezione al Vinitaly 2006. Abbiamo notato un servizio sul vino biologico di Rocco Giurato, che pubblichiamo integralmente.
È anche possibile guardare sul proprio computer la videointervista all'azienda Perrini di Castellaneta, in Puglia.


Il vino biologico,
un fenomeno al di là delle mode
di Rocco Giurato

L'Italia vanta il primato della produzione mondiale e alla voce produttori di vino biologico della guida Vinitaly 2006 il drappello di case vinicole è in netta crescita rispetto al passato. Dalla Sicilia al Trentino, passando per Puglia o Basilicata, molti si cimentano nella produzione che segue il protocollo biologico. Tra questi, ai vertici della produzione nazionale c'è la famiglia Perrini (guarda la videointervista)

L'Italia vanta il primato della produzione mondiale di vino biologico: dei 70.000 ettari coltivati in Europa nello scorso anno, secondo le regole dell'agricoltura biologica, 44.175 erano sul territorio nazionale; ma quale è la frontiera di questo prodotto?
Inaugurando Vinitaly rivolgevamo questa domanda a un esperto del calibro di Luca Maroni che sottolineava come "non è corretto parlare di vino biologico, quanto piuttosto di vino ottenute da uve biologiche, che rispondano ai capitolati biologici per ottenere il frutto - ricordando che - i vini biologici sono quelli le cui uve non sono state trattate chimicamente, nel rispetto dell'ambiente e della qualità; nulla che attesti la qualità del vino quindi ma solo le modalità della sua produzione.
Un'affermazione di Maroni ("Si può tuttavia fare un pessimo vino da meravigliosi frutti biologici, anche perché il processo di trasformazione enologica conferisce al vino per il 50% la sua maggiore o minore nobiltà.") però ci ha colpiti e spinti ad un'analisi più particolareggiata. Alla voce produttori di vino biologico della guida Vinitaly 2006 il drappello di case vinicole è ristretto ma in netta crescita rispetto al passato. Dalla Sicilia al Trentino, passando per Puglia o Basilicata, molti si cimentano nella produzione che segue il protocollo biologico.
Tra questi, ai vertici della produzione nazionale Vito e Mila Perrini che fin dal 1993, anno dopo anno, con sacrificio e passione, seguono il metodo di coltivazione biologica certificato Aiab - Icea - Ifoam - collaborando con i Centri di Ricerca ed Università, avvalendosi di tecnici esperti ed esperienze sul campo, sono arrivati ad essere distribuiti in diversi paesi del mondo.
La pigiatura, la fermentazione sulle vinacce e la decantazione naturale conferiscono una qualità organolettica di classe. Tutti i processi seguono un rigoroso disciplinare Haccp di controllo.
Vitigni autoctoni come il Primitivo o il Negroamaro sono coltivati sia in collina che vicino al mare, per attere bouquet ampio ed elegante. Segnalati dalla maggiori guide di settore come Gambero Rosso 2005, Vini d'Italia dell'Epresso 2005 e Slow Food - Ottimi per qualità-prezzo, accreditati di importanti riconoscimenti internazionali come il prestigioso 'Organic Food Awards 2003', i vini biologici Perrini sono una realtà italiana, come ci spiega Vito Perrini.


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sabato 15 aprile 2006

Ancora sul Vinitaly

Pubblichiamo, anche se con abbondante ritardo, un interessante articolo di Licia Granello su "La Repubblica" che parla della presenza dei vini biologici al Vinitaly e alle altre manifestazioni organizzate nello stesso periodo.
Una sola osservazione: nell'articolo (che abbiamo recuperato grazie a Greenplanet) si parla di circa 100 aziende che producono vini bio presenti al Vinitaly. Da una nostra stima, i produttori al Vinitaly erano sicuramente superiori al centinaio. Una bella pattuglia, senza dubbio. L'occasione è quella giusta per ringraziare tutte le aziende che abbiamo conosciuto e contattato al Vinitaly. Grazie ancora della disponibilità!


Vino Bio. La scommessa del “c’era una volta”
di Licia Granello

È una delle sorprese migliori del prossimo Vinitaly, in calendario a Verona dal 6 al 10 aprile: piccoli produttori biologici crescono e presentano le loro etichette migliori.
Perché le bottiglie di qualità - spesso nate da colture biodinamiche, invecchiate secondo natura e poi certificate - stanno sfatando tutti gli antichi pregiudizi.

C'era una volta il Vinitaly. E c'è ancora, quarant'anni dopo. Mai così grande, articolato, imperdibile.
Con tutti i difetti, i limiti, gli errori che accompagnano fedelmente l'evolversi delle grandi manifestazioni (in programma dal 6 al 10 aprile a Verona), snobbarlo è difficile: che siate produttori o semplici appassionati, che fabbrichiate opinioni o bicchieri, vedere riunite sotto lo stesso tetto - meglio, sotto tetti vicini, per un totale di 80mila metri quadri - oltre quattromila aziende vinicole tra le più gettonate e prestigiose del pianeta, è una tentazione davvero irresistibile.
All'interno, troverete di tutto, dalla mega-enoteca alle degustazioni guidate, dagli abbinamenti con il meglio delle cucine del mondo all'elezione dei quaranta vini del mito italiano, e moltissimo altro ancora.
Ma quest' anno, soprattutto, ci sarà una presenza-record di aziende certificate biologiche: oltre cento, dislocate tra consorzi e associazioni.
Mai come oggi il bio sta dismettendo i panni della cenerentola delle produzioni di qualità, anche tra i vini.
Ci hanno confuso le idee, detto che non era possibile, che per essere sano in vigna e nel bicchiere il vino doveva pagare pegno sul piano della bontà.
E che pegno: vini con un'impronta di terra stampata sul palato o allappanti come limoni spremuti, sgraziati e incompiuti, con un presente mediocre e un futuro impossibile.
Ma piccoli vini crescono.
Insieme a una generazione di giovani vignaioli, molti dei quali formati secondo i cardini dell'agricoltura sostenibile, pronti a lasciarsi alle spalle i bidoni di Mancozeb (l'anticrittogamico cancerogeno tra i più usati in agricoltura) per instaurare un diverso rapporto con la terra e con ciò che la terra produce, senza abdicare ai comandamenti della gola.
L'Italia si sta dimostrando terra di elezione, se è vero che su dieci aziende bio europee, quattro sono nostre.
Quantità e qualità: basta dare un'occhiata alle guide critiche per scoprire che negli ultimi anni, insieme agli ettari di vigna "convertiti", sono cresciuti in maniera esponenziale voti e giudizi tecnici.
Dal Piemonte alla Sicilia, le donne sono tante, tantissime. Quasi tutte votate, più che al biologico, alla biodinamica (che tiene in maggior conto la salute e la naturalità dei terreni). Sarà per il rapporto forte, empatico, con la terra, la fertilità, i cicli della luna e delle maree: una sorta di corrispondenza tra i tempi della natura e quelli del corpo, declinati al femminile da sempre. E siccome le sfide vanno raccolte a tutto tondo, anche le uve utilizzate sono spesso poco conosciute, lasciate a lungo nel limbo dei vitigni di poca resa e temperamento bizzoso.
Così, via libera al Frappato siciliano e al Ciliegiolo toscano: mica facili da domare, ma golosi e riconoscibilissimi nel bicchiere.
Ma non è tutto bio quello che luccica.
La mancanza di una legislazione europea specifica rende il settore ancora molto frammentato e con qualche incertezza di troppo (come per la regolamentazione dell' uso della solforosa): ma i vini da uve biologiche, o realizzati con il metodo biodinamico, godono di controlli seri e sconosciuti alle produzioni "convenzionali".
Poi ci sono i ribelli storici. Quelli che fanno il vino buono, naturale e basta, rifiutando i bollini e mettendo a garanzia le loro facce contadine senza compromessi. Sono i VinoVeristi di Teobaldo Cappellano, i VinNaturisti di Angiolino Maule, gli antagonisti di Critical Wine, il gruppo tanto caro a Luigi Veronelli.
Li ritroverete, figli spuri ma non minori, nei giorni della fiera-madre, a pochi chilometri di distanza, tra Villa La Mattarana (San Michele Extra), Villa Favorita (Monticello di Fara) e il centro sociale veronese Chimica.
Vale la pena di visitarli tutti. Assaggiando, gustando e commentando.
Ma prima, prenotate una camera in zona. Il ritorno dal Vinitaly meglio non farlo al volante.

Repubblica, 26 marzo 2006


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mercoledì 12 aprile 2006

Vinitaly: nasce a Modena il primo vino "salva ambiente"

All'apparenza non sembra ma nel suo piccolo anche il vino "inquina": il suo ciclo produttivo può infatti creare stress alle risorse naturali del terreno mentre il ciclo di coltivazione, vendemmia, pigiatura ed imbottigliamento produce una notevole quantità di rifiuti. C'é chi, tra i produttori italiani, ci ha pensato e è corso ai ripari, presentando i risultati a Vinitaly. Si tratta del Consorzio Interprovinciale Vini, Civ&Civ di Modena, divenuta la prima azienda vitivinicola al mondo a ottenere la convalida della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Environmental Product Declaration - Epd) per una delle sue etichette di punta, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Righi. Quest'ultimo è così l'unico vino al mondo per il quale siano stati monitorati e valutati - nonché verificati da un organismo indipendente - gli effetti sull'ambiente delle diverse attività svolte durante tutto il suo ciclo di vita, dalla coltivazione della vite alla commercializzazione del vino in bottiglia. L'Epd è stata convalidata da Dnv - leader internazionale nella certificazione - che ha verificato la correttezza e veridicità dei dati riportati nella dichiarazione stessa e nello studio del ciclo di vita del prodotto, attraverso il quale vengono individuati e quantificati gli impatti sull'ambiente.
Per ogni fase di lavorazione sono stati calcolati: i kg di anidride carbonica, ossidi di azoto e zolfo emessi in atmosfera; i kWh di energia elettrica, i metri cubi di metano, i litri di gasolio consumati; i kg di rifiuti conferiti in discarica, inceneriti e riciclati; i kg di pesticidi e fertilizzanti scaricati. L'iniziativa dell'EPD ribadisce la particolare sensibilità ambientale che da sempre contraddistingue l'attività del consorzio. Da anni, le aziende associate adottano sistemi di produzione vitivinicola a basso impatto ambientale: il 95% dei 2.300 ettari totali è coltivato seguendo un sistema di produzione integrata (che consente di ridurre drasticamente la quantità di insetticidi chimici dispersi nell'ambiente) e il 3% di agricoltura biologica. Le cantine di Castelvetro (pigiatura e prima vinificazione) e di Modena (seconda vinificazione e imbottigliamento) sono certificate ISO 14001 (Sistemi di Gestione Ambientale), mentre la filiera del Grasparossa Righi è dotata di un sistema di rintracciabilità certificato che assicura al consumatore la massima trasparenza su tutte le fasi di produzione. Costituito nel 1961, il Consorzio Interprovinciale Vini ha sede a Modena. Con 1983 produttori associati, oltre 2.300 ettari di vigneto nelle province di Modena e Bologna e quattro stabilimenti di vinificazione, Civ&Civ è oggi una delle principali aziende vitivinicole nazionali, leader nella produzione di lambrusco e bianchi frizzanti.

(fonte www.praxa.it)


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lunedì 10 aprile 2006

Al Vinitaly bollicine biologiche dalla Franciacorta

Al Vinitaly - che chiuderà lunedì alla Fiera di Verona - ci sono anche le prime «bollicine» di Franciacorta biologiche.
A presentare il nuovo prodotto, un Saten 2002, è stata l'azienda Barone Pizzini. «Le uve - spiega Silvano Brescianini - sono coltivate con prodotti naturali, senza l'uso di diserbanti, concimi e prodotti antimuffe». L'azienda è intenzionata ad ampliare sempre di più la produzione biologica.
Ma anche il francese Lionel Cousin, trapiantato da 12 anni in Toscana, con la sua azienda Cupano da sempre produce soltanto biologico. Il suo prodotto di punta è il Brunello di Montalcino. E sul biologico stanno investendo molte altre aziende.

(fonte: Greenplanet da L'Eco di Bergamo)


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giovedì 6 aprile 2006

"Informatore Agrario": la difesa della vite

Il n.15 del settimanale L'Informatore Agrario dedica uno speciale alla difesa della vite e un supplemento ai prodotti per la difesa della vite.

Nello speciale troviamo questi articoli:
Bilancio fitosanitario 2005
La lotta insetticida contro Scaphoideus titanus è compatibile con l’apicoltura? di C. Frausin
Insetticidi e acaricidi impiegabili in viticoltura
di E. Egger
Nuove acquisizioni su botrite e altri marciumi del grappolo
di A. Vercesi
Rischio ocratossine sulle produzioni vitivinicole
di M. Borgo

Sicuramente è possibile trovare informazioni utili anche per la viticoltura biologica.


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mercoledì 5 aprile 2006

Vinitaly, si parte!

Apre tra poche ore il Vinitaly di Verona. Sempre in questi giorni in Veneto altre due iniziative molto interessanti, soprattutto per il mondo del vino biologico: Villa Favorita e Vino secondo natura.
Tantissimi gli stimoli, le emozioni, gli spunti di riflessione, gli assaggi, i contatti.
Noi del Vino Biologico saremo a Verona mentre non potremo essere alle altre due iniziative: speriamo comunque di parlarne ugualmente in modo approfondito.
Al Vinitaly gli appuntamenti sono tanti, troppi per il poco tempo a disposizione.
Alla fine si cercherà di fare il meglio possibile!
L'elenco delle aziende biologiche a Verona è troppo lungo per essere pubblicato nel Blog: contiamo di riuscire a visitare la maggior parte di questi produttori e di avere materiale per tanti approfondimenti.
Dopo il Vinitaly ci saranno parecchie novità, anche per il Blog, come in parte abbiamo già anticipato.
Tornate a trovarci presto: ne vedrete delle belle!


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Vinitaly, degustazione di vini biologici toscani

Sono 250 le aziende vitivinicole biologiche toscane, per una superficie totale di 900 ettari.
14 i vini selezionati a Verona

(notizia pubblicata da Greenplanet; fonte Verona Fiere)

Una degustazione interessante viene proposta al Vinitaly dall’Arsia, l’Agenzia della Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale.
Una selezione di quattordici vini rossi toscani biologici saranno al centro dell’appuntamento in programma per venerdì 7 aprile, ore 10, presso lo stand della regione Toscana - Toscana Promozione (pad. Toscana - stand C11/12/13). Per partecipare è possibile prenotarsi direttamente allo stand della Regione Toscana da giovedì 6 aprile.
In Toscana ci sono circa 250 aziende vitivinicole biologiche (con una superficie vitata di quasi 900 ettari); di queste, una sessantina sono già sul mercato con prodotti propri. Tra le province più bio Siena, con la più alta concentrazione di aziende che coltivano vite biologica (50, con 10 che imbottigliano); quindi Firenze con 45 (ma 18 imbottigliatrici); Arezzo 43 (7 imbottigliatrici) e Grosseto 40 (13 imbottigliatrici). Tra le tecniche di difesa più utilizzate, circa l’85 per cento delle aziende usa rame e zolfo, solo l’8 per cento usa prodotti alternativi allo zolfo e il 7 per cento anche prodotti sostituitivi del rame.

Sono 14, come detto, i vini ammessi alla degustazione di Verona. Si va dall’annata 2001 al 2004.

  1. Chianti Classico 2003 (Tenuta La Gabbiola) e
  2. Murtas IGT Colline Toscana Centrale 2003 della Fattoria San Michele a Torre;
  3. IGT Maremma 2004 “Pinot Nero” del Podere Riparbella;
  4. Rosso Sovana Superiore Doc “Terre eteree” 2001 (l’unico vino biodinamico presente) dell’Azienda agricola biodinamica La Busattina;
  5. Tuscanio 2002 e
  6. Col di pietre 2002 dell’Azienda agricola Bulichella;
  7. Rosso Maniero 2003 e
  8. Chianti Classico 2003 della Fattoria Casaloste;
  9. Chianti riserva 2003 Mainoni-Guicciardini dell’Azienda Majnoni-Guicciardini;
  10. Ciliegiolo La Selva 2004 e
  11. Morellino di Scansano Doc 2004 Colli dell’Uccellina dell’azienda La Selva;
  12. Chianti Colli Senesi Riserva 2000 della Fattoria Terra d’Arcoiris;
  13. Montecucco Doc 2004 “Trasubie” dell’azienda Schiaccionaia;
  14. San Lorenzo 2001 IGT dell’Azienda Sassotondo.


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sabato 1 aprile 2006

Il fratello maggiore del Blog

Sarà presto on line il fratello maggiore di questo Blog!
Si tratta del Vino Biologico (www.ilvinobiologico.it), il primo sito Internet interamente dedicato al vino biologico, dal vigneto al bicchiere. Notizie, novità tecniche, cantine, degustazioni di vini biologici, eventi, pubblicazioni.
Anche se il sito nascerà, almeno nella Rete, cronologicamente dopo il Blog, nella testa degli ideatori in realtà c'era prima il sito. Beh, comunque sono disquisizioni poco interessanti.
Quello che interessa è che il Blog continuerà ad esistere all'indirizzo http://vino-biologico.blogspot.com/: qui continuerete a trovare le novità e gli aggiornamenti, giorno dopo giorno.
Nel sito, invece, troverete in modo sistematico una mole notevole di materiale (speriamo) interessante sul vino biologico. Ci sarà anche la Vetrina delle aziende del vino bio e, ovviamente, le degustazioni, a cura del sommelier Ricardo Gonzalez.
Vi aspettiamo! Tra qualche giorno daremo l'atteso annuncio.Grazie dell'interesse


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