Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

sabato 28 febbraio 2009

Quattro vini biologici dell'Emilia Romagna premiati al BioFach 2009

Soddisfazione di Prober, l'Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia Romagna, all'ultimo BioFach per il successo di tre aziende associate nel Concorso internazionale dei vini biologici.


Le tre aziende hanno ricevuto il riconoscimento Argento per quattro vini.


Le aziende premiate sono:

  • la Società agricola Bedogni di Quattro Castella (Reggio Emilia) che ha ricevuto il premio per il vino L’Orlando metodo classico millesimato del 2005;
  • le Cantine Sgarzi Luigi di Castel San Pietro Terme (Bologna) premiate per il Ciao-Sangiovese IGT Terme di Chieti;
  • la Società agricola Venturini Baldini di Quattro Castella (Reggio Emilia) che ha vinto con la Malvasia secca DOC Colli di Scandiano e di Canossa e con il Reggiano Lambrusco Rosso Secco DOC.
Per le aziende premiate - spiega Prober - si tratta di un importante riconoscimento del valore di un impegno costante nello svolgimento di un’attività sostenibile e senza impatto ambientale, finalizzata ad ottenere vini biologici di alta qualità perché ottenuti nel totale rispetto dei disciplinari di produzione biologica e sottoposti a controlli accurati che coinvolgono ogni fase del processo produttivo.

È stata una partecipazione di rilievo quella di Prober alla ventesima edizione del BioFach di Norimberga, il Salone mondiale dei prodotti biologici che dal 19 al 22 febbraio 2009 ha chiamato a raccolta oltre 2.700 espositori con la presenza di 46 mila visitatori professionali.

Con due aree espositive collettive allestite nei padiglioni 4 e 4A, ed insieme agli stand individuali, per una presenza in totale di 32 aziende socie, Prober ha posto in evidenza complessivamente una ricca e molteplice rappresentanza di prodotti biologici: il vino, innanzitutto, e poi la pasta, l’ortofrutta, i prodotti lattiero-caseari e il Parmigiano-Reggiano, i prodotti da forno, i cereali e le farine, l’olio e l’aceto, il miele, i mangimi.


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venerdì 27 febbraio 2009

Minicorso on line: aggiornamenti

Alcuni aggiornamenti sul minicorso on line sui vini biologici che partirà la prossima settimana.
1. Il corso è gratuito (cioè gratis).

2. Per un problema tecnico rimasto ignoto, la newsletter con cui abbiamo annunciato il minicorso è arrivata solo a una parte dei nostri abbonati. Per questo motivo, la prossima settimana rimanderemo una newsletter di annuncio dell'iniziativa che però conterrà una sorpresa: la lezione introduttiva "numero zero" del minicorso.
In pratica, il corso sarà di cinque lezioni.


3. Il corso sarà articolato su lezioni costituite da file PDF scaricabili solo dagli abbonati a VB, la newsletter del Vino Biologico.
Non dimenticate: per leggere i file PDF c'è bisogno di Acrobat Reader!

4. Su Facebook abbiamo creato l'evento Minicorso on line sui vini biologici: gli orari sono solo virtuali perché era indispensabile inserirli.

5. Grazie a Ban - Bioagricoltura Notizie, la newsletter di Aiab, che ha pubblicato la notizia del nostro corso.

6. Se avete domande, dubbi, incertezze ed esitazioni sul corso, scriveteci e vi spiegheremo tutto (ma non c'è molto altro da spiegare)!


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giovedì 26 febbraio 2009

La viticoltura biodinamica in Emilia Romagna

Abbiamo dato nei giorni la notizia di una visita guidata sulla gestione del vigneto in agricoltura biologica e biodinamica, che si è svolta lunedì 23 febbraio 2009 a Tebano (Faenza), in Emilia Romagna.
Dal sito del Crpv, che ha organizzato l'incontro, pubblichiamo un articolo informativo sulla giornata.

La viticoltura biodinamica sulle colline di Tebano

Lunedì 23 febbraio 2009, presso campi sperimentali del Polo Sperimentale di Tebano e gestiti dall’Università di Bologna, si è svolto un incontro tecnico dedicato all’Agricoltura Biodinamica, tecnica di gestione tra passato e futuro, che ha suscitato grande interesse e curiosità da parte di un vasto pubblico.

Alla manifestazione, organizzata dalla Filiera Vitivinicola del Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV) in collaborazione con l’Associazione dei Produttori Biologici Biodinamici dell’Emilia-Romagna (PROBER), la Società Terre Naldi e il Dipartimento di Colture Arboree (DCA) dell’Università di Bologna, hanno partecipato agricoltori, tecnici ed appassionati di viticoltura.

Giovanni Nigro del CRPV e Carla Cavara del DCA hanno illustrato ai numerosi partecipanti, giunti da diverse regioni italiane ed estere, le attività previste nell’ambito del progetto Sviluppo di tecniche colturali in viticoltura biologica e biodinamica, finanziato con il contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito della L. R. 28/98.

Luca Pedrini, esperto di agricoltura biodinamica, ha spiegato i criteri fondamentali di questo metodo di coltivazione che si basa su di una concezione olistica dell’azienda agricola, intesa come un organismo non separabile in singole parti.
E’ passato poi a trattare l’argomento riguardante i preparati biodinamici coi quali si riesce a migliorare la fertilità del suolo ed evitare il ricorso ai concimi chimici di sintesi, soffermandosi in particolare sulla difesa dell’ecosistema e di come la natura possieda un fragile equilibrio ma allo stesso tempo sia dotata di una grande forza di rinnovamento.

Molto interessante è risultata la visita al vigneto sperimentale, effettuata insieme a docenti, studenti italiani e stranieri. In un contesto ambientale molto suggestivo, sono state spiegate in loco tutte le tecniche colturali praticate e le relative tempistiche di intervento.

In un’epoca di grande confusione come la nostra, il ritorno a valori etici è molto sentito. Il cibo come fonte vitale di nutrimento è uno di questi, l’uomo moderno sente di doverlo rivalutare, di metterlo alla testa di alcune priorità, di costruire una base da cui ripartire. Così anche le sedi scientifiche di punta come l’Università di Bologna hanno avuto la sensibilità di cogliere queste istanze di cambiamento e, attraverso il rigore scientifico che la contraddistinguono, hanno scelto di studiare ciò che questa tecnica può dare e di valutare i risultati ottenuti, dal campo fino al prodotto finale. Il vino, prodotto antico e simbolico per eccellenza, è uno di questi ed appartiene ad una sfera culturale che ci accompagna fin dai tempi antichi: è infatti, messaggero di storia, cultura e tradizioni.

[fonte www.crpv.it]


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mercoledì 25 febbraio 2009

Ser Balduzio 2004, un Montepulciano delle Marche premiato al BioFach

Volete bere un buon vino biologico? Che ne direste di un uvaggio Montepulciano 100% prodotto nelle Marche e per di più premiato?

Dal blog dell'azienda Fiorano di Cossignano (Ascoli Piceno) che trovate anche nel BlogRoll del Vino Biologico, nella colonna qui a sinistra, riprendo questa notizia.

Complimenti agli amici di Fiorano!

Il vino "Ser Balduzio" vince il riconoscimento come "vino di qualità" tra tutti i vini bio presenti al BioFach 2009 di Norimberga

Il nostro vino "Ser Balduzio" 2004 (dall'antico nome del feudatario di Cossignano, marito di Donna Orgilla), Riserva di Montepulciano 100%, è stato insignito del Riconoscimento di Qualità tra i molti vini biologici provenienti da tutto il mondo e presenti al Biofach 2009 di Norimberga.
Il comitato internazionale degustatori vini del Biofach (la più importante manifestazione del settore biologico nel mondo) ha proceduto nei mesi scorsi a degustare i molti vini inviati al concorso. Nella giornata di ieri ci è stata data notizia di aver vinto questo importante riconoscimento!
Siamo molto contenti di questo riconoscimento che premia il nostro lavoro e l'alta selezione di qualità delle nostre uve.
[20 febbraio 2009]


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Mini-corso on line sui vini biologici

Continuano le adesioni al primo mini corso on line (gratuito!) sui vini biologici.

Per aderire, lo ricordiamo, basta iscriversi a VB, la newsletter del Vino Biologico.

Per avere maggiori informazioni, potete rileggere il post di presentazione dell'iniziativa.

Potete anche trovare maggiori informazioni nella pagina del Vino Biologico.

Infine, un grazie di cuore a Enoiche Illusioni che ha parlato del nostro corso.


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martedì 24 febbraio 2009

Spigolature: ristoranti e vini biologici a Copenaghen

Spigolatura [dal De Mauro-Paravia on line]
lo spigolare; raccolta delle spighe rimaste sul campo dopo la mietitura: la s. del grano | insieme di spighe raccolte


Spigolando in rete oggi ho trovato questo.

Da Editing & Comunicazione vi segnalo alcuni ristoranti biologici o con ingredienti biologici della Danimarca dove si trovano anche vini biologici.

La Danimarca è una delle punte del consumo biologico in Europa: non a caso, è stata scelta come nazione dell'anno all'ultima edizione del BioFach, il salone mondiale dei prodotti biologici, che si è concluso domenica 22 febbraio 2009.

A Copenhagen ci segnalano questi locali:

BioM, un piccolo locale nel quartiere di Østerbro
L’unico ristorante biologico danese certificato. Cibo, bevande (tra cui i vini) e perfino i dipinti sui muri sono rigorosamente biologici. Gli ideatori di BioM sono partiti da una semplice domanda: “Perché mangiare cibo fatto con ingredienti pieni di pesticidi quando si va al ristorante, mentre per noi a casa acquistiamo prodotti bio?” La risposta dei tre proprietari, Brian Johansen, Heinz Lodahl e Søren Hansen, è un ristorante di qualità con prezzi moderati.

Geranium, all’interno di Kongens Have, il “giardino del Re”
E' gestito da due dei migliori chef danesi, Rasmus Kofoed e Søren Ledet. Usano prodotti biologici e ingredienti biodinamici, compresi i vini che provengono da ogni parte del globo, anche dall'Italia (nel sito trovate la sezione Wine con la carta dei vini).

Cap Horn, sul pittoresco canale Nyhavn (nella foto)
Sono i pionieri del movimento del biologico. Atmosfera e storia particolari; è stato uno dei primi ristoranti con una filosofia bio. Tutti i prodotti di base, come uova, latte e burro, sono biologici; per gli altri ingredienti si cerca il più possibile l'origine bio. Vini, soft drink e birra sono biologici e lo stesso vale per il caffè. La carta dei vini è meno ricca di quella del Geranium; l'unico vino italiano (almeno stando alla carta on line) è un Moscato d'Asti.

Altre notizie sui locali dove mangiare e comprare prodotti bio a Copenhagen (come Café Chill Out, BioMio, Huks Fluks) li trovate nell'articolo segnalato o su VisitCopenhagen.com.

Anche in altre città della Danimarca, come ad esempio Århus e Aalborg, è possibile trovare ristoranti e bar biologici, come Gyngen e Kaffé Fair.


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lunedì 23 febbraio 2009

Il Vino Biologico arriva anche su Facebook

Il Vino Biologico ora è anche su Facebook.

E' stata infatti creata la pagina che raccoglie le notizie del sito e del Blog.

Nella pagina di Facebook potete trovare foto e altri materiali, interagire, fare domande, iscrivervi a VB, la newsletter del Vino Biologico, partecipare a discussioni ecc.

Per trovare la pagina dovete andare qui

oppure cercare su Facebook "vino biologico".

Aspettiamo i vostri suggerimenti!


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Le vostre domande: comprare vini biologici a Perugia e dintorni

Ci scrive Antonella:

Vorrei sapere dove acquistare vino biologico (o meglio dire biodinamico ?) in Umbria, meglio ancora se nei dintorni di Perugia.
Ringrazio per la vostra cortese risposta e vi saluto cordialmente.
Cara Antonella,
ti segnalo senza dubbio queste due aziende che producono ottimi vini biologici; al momento non mi risultano invece aziende biodinamiche.

DI FILIPPO AZIENDA AGRICOLA
Via Conversino, 153 - 06033 CANNARA (PG)
Tel. 0742 731242 - Fax 0039 0742 72310
www.vinidifilippo.com - info@vinidifilippo.com

MORETTI OMERO (leggi qui la degustazione del Sagrantino Docg)
Via S. Sabino, 19 - 06030 GIANO DELL’UMBRIA (PG)
Tel. 0742 90433 - 348 0458656- Fax 0742 90426
www.morettiomero.it - info@morettiomero.it
Se avrai modo di conoscere altri validi produttori di vini biologici in provincia di Perugia, ti invito a segnalarceli.

Grazie dell'attenzione, Antonella, e continua a seguirci.


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BioFach 2009: grande successo per il vino biologico

BioFach 2009: sostenibilità e responsabilità sociale anche nel vino biologico

Nel 2009 al BioFach il segmento del vino ha registrato 304 espositori
Anche nel vino biologico sempre più importanti sostenibilità e fair trade
Vini dal Nuovo Mondo: offensiva bio dalla California


Si è svolto dal 19 al 22 febbraio 2009, a Norimeberga, in Germania, BioFach, il salone mondiale dei prodotti biologici, con oltre 2.700 espositori e 46.000 visitatori specializzati.

Anche nel 2009 BioFach si è distinto soprattutto nel segmento in crescita del vino. Ben 304 espositori di 23 paesi hanno presentato al pubblico di esperti vini di altissimo livello da coltivazione biologica controllata.

Già il 22 e il 23 novembre 2008, nel quadro del Concorso internazionale del vino biologico, i viticoltori di tutto il globo hanno potuto mettere in lizza i propri nobili nettari alla conquista di uno degli ambiti premi. Una giuria composta da 39 esperti ha quindi degustato i 521 vini iscritti provenienti da 13 paesi ed ha infine conferito il premio Grande Oro a 11 vini, a 60 vini l’Oro e l’Argento a 129 vini.

Nel comparto dei vini biologici sono i prodotti sud europei a vendere meglio nel commercio tedesco. I grandi paesi produttori come l’Italia, la Francia e la Spagna continuano a dominare i fatturati in questo segmento; il trend rispecchia le preferenze dei consumatori per quanto concerne i vini prodotti in modo convenzionale. Tuttavia nel settore trovano sempre più sostenitori anche i vini del Nuovo Mondo, ad esempio dal Sud America e dal Sudafrica. Particolarmente positiva, rispetto ad altri canali di vendita, è la risonanza nella distribuzione convenzionale e nei discount.

Nei negozi di alimenti naturali e nelle vinerie classiche, invece, perdurano le riserve nei confronti dei vini da oltreoceano, tra l’altro a causa dei lunghi percorsi di trasporto.

Eco e fair: vento in poppa per i vini da oltreoceano
La domanda di vini biologici del commercio equo e solidale è in aumento, specialmente nel caso dei prodotti dal Sudafrica e dall’Argentina. Attualmente queste due nazioni registrano, nel complesso, il maggiore sviluppo delle vendite per quanto riguarda i vini del Nuovo Mondo. La California e l’Australia si evolvono in modo positivo, mentre il Cile è leggermente in calo rispetto agli anni precedenti. I vini bio della Nuova Zelanda si vendono bene, specialmente nei paesi di lingua inglese.

Considerando gli sviluppi nei singoli stati d’oltreoceano si nota che in Cile e in Argentina, con circa 2.000 ettari ciascuno, risulta coltivato ecologicamente poco meno del 2% della superficie agricola. In Cile molte aree sono ancora in fase di conversione, tuttavia tra i grossi produttori si sta delineando un vero e proprio boom del bio. Si potrà comunque contare su una commercializzazione più massiccia soltanto all’inizio del nuovo decennio. Una situazione simile si riscontra anche per l’Argentina, dove è invece in salita il numero dei piccoli viticoltori.

Nonostante in Sudafrica cresca il numero di aziende che hanno attuato la conversione alla viticoltura biologica, finora risulta già essere coltivato in biologico meno dell’1% della superficie coltivata a vitigno. “Sono soprattutto la salvaguardia dell’ambiente e la difesa della biodiversità a giocare un ruolo di rilievo. Tuttavia questi aspetti, uniti alle conseguenze del nostro agire sugli spazi vitali naturali dell’uomo e sull’agricoltura, sono tematiche complesse, spesso ancora difficilmente comunicabili al commercio e ai consumatori”, spiega Petra Mayer dell’ufficio tedesco di informazioni sui vini sudafricani. “Il senso di responsabilità, il commercio sostenibile, l’impegno sociale e la tutela dell’ambiente sono principi che acquisiscono sempre più importanza”.

Bio-vino nello Stato del Sole, la California
Attualmente in California sta avendo luogo un’offensiva bio degna di nota. Sono sempre di più le aziende vinicole puntano su tetti solari, turbine eoliche e materiali costruttivi ecologici. Oltre a ciò ci si serve spesso di pecore, capre e galline per concimare i vigneti nel rispetto dell’ambiente e tenere sotto controllo la crescita indesiderata della vegetazione. “Per i viticoltori californiani il mantenere un rapporto responsabile con la natura è un impegno serio, professato e vissuto, non un semplice strumento di marketing. Aziende vitivinicole come, ad esempio, Fetzer, Bonterra e Parducci (la prima impresa negli Stati Uniti gestita a emissioni zero di CO2) nonché la Quivira, un’azienda che lavora secondo i principi biodinamici, perseguono la loro filosofia già da molti anni in modo assolutamente indipendente dall’attuale boom del biologico”, sostiene in merito Christine Berthold dell’ufficio tedesco del California Wine Institute. Al momento oltre 4.000 ettari, cioè circa il 2% della superficie californiana trattata a vigneto, vengono coltivati secondo le direttive biologiche, con una crescita particolarmente forte per quanto concerne la quota biodinamica.

Un tema importante, oltre a quello dell’energia verde, è il problema delle emissioni di anidride carbonica. Per questa ragione il California Wine Institute, in collaborazione con associazioni vinicole australiane, neozelandesi e sudafricane, ha elaborato un Greenhouse Gas Accounting Protocol internazionale che permette a ogni viticoltore del mondo di calcolare la “impronta ecologica” della sua azienda. Nonostante in viticoltura le emissioni di anidride carbonica siano contenute, anche in questo settore il tema acquisisce sempre più importanza. Con questo passo si sostengono inoltre gli obiettivi fissati dallo stato californiano per ridurre le emissioni di gas serra, riportandole entro l’anno 2020 al livello del 1990.

[fonte e foto: BioFach]


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domenica 22 febbraio 2009

Gestione del vigneto in agricoltura biologica e biodinamica

Vi segnaliamo questo evento:

Il Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali dell'Emilia Romagna), Settore vitivinicolo,
in collaborazione con Terre Naldi
Dipartimento Colture Arboree - Università di Bologna
Pro.B.E.R.

organizza la visita guidata

"LA GESTIONE DEL VIGNETO IN AGRICOLTURA BIOLOGICA E BIODINAMICA"

Lunedì 23 febbraio 2009 - ore 14
TEBANO - Via Tebano, 45 - Faenza

Commenti a cura di:
Luca Pedrini - Esperto in viticoltura biodinamica
Adamo Rombolà - Docente di Viticoltura dell’ Università di Bologna

Per informazioni:
C.R.P.V. soc. coop. Tebano (tel. 0546/47039)
www.crpv.it
Qui trovate il programma completo.



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Vini biologici in vendita su ParmaGnam


Vi segnalo il sito di vendita on line di prodotti tipici Parma Gnam, dove potete trovare, oltre a tante altre ghiottonerie, parecchi vini biologici.

Tra le ghiottonerie, Parmigiano, salumi tipici come il Culatello, Aceto Balsamico, vari tipi di patè e confetture ecc..

Vi segnalo in particolare i vini delle aziende biologiche:

  • Punset di Neive (Cuneo - Piemonte) con Barbera d'Alba, Dolcetto e Barbaresco docg
  • Tenute Loacker dell'Alto Adige con Pinot Nero, Merlot, Cabernet, Chardonnay e Gewurztraminer
  • Corte Pavone di Montalcino (Siena - Toscana) con il Rosso di Montalcino doc
  • Valdifalco di Scansano (Grosseto - Toscana) con il Morellino di Scansano doc
  • La Bulichella di Suvereto (Livorno - Toscana) con Rubino, Tuscanio Rosso e Coldipietrerosse


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venerdì 20 febbraio 2009

Primo minicorso on line sui vini biologici

Cari amici del Vino Biologico,

voglio segnalarvi una importante novità:

il primo minicorso on line sui vini biologici, completamente gratuito.

Esatto: avete letto bene. Il corso è gratuito.

A cosa serve il corso?
Serve a farsi un'idea più precisa di cosa sono i vini biologici.
Nel corso vi spiegheremo in modo semplice e chiaro (speriamo!) che cosa è l'agricoltura biologica, come si coltiva un vigneto biologico, come si fa un vino biologico, cosa cercare sulle etichette, come funziona il mercato dei vini bio in Italia e nel mondo ...
Vi daremo anche alcuni utili consigli per comprare e consumare nel modo migliore i vini biologici.

Partecipare al minicorso è facile: l'unica cosa da fare è quella di essere iscritti a VB, la newsletter del Vino Biologico. Automaticamente gli iscritti a VB potranno partecipare al corso.
Puoi iscriverti a VB direttamente da qui (l'iscrizione alla newsletter è GRATUITA).

Lo svolgimento del corso sarà semplicissimo.

La prima lezione, dedicata a spiegare che cosa è l'agricoltura biologica e come si coltiva un vigneto biologico, sarà inviata tramite una prossima newsletter.

Per seguire le altre tre lezioni che completano il minicorso, basterà attendere i numeri successivi della newsletter.

Se hai un'amica o un amico che pensi siano interessati al primo minicorso on line sui vini biologici, falli abbonare a VB, la newsletter del Vino Biologico.


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giovedì 19 febbraio 2009

Svezia: un'opportunità per i produttori di vini biologici italiani

Ci è arrivata dalla Svezia la richiesta di un importatore di vini biologici e biodinamici che vorrebbe potenziare l'offerta di vini italiani.

L'importatore ci ha chiesto di segnalare produttori italiani di vini bio interessati al mercato svedese.

I viticoltori e le cantine interessate possono contattarmi direttamente; invierò agli interessati i riferimenti per entrare i contatto con gli amici svedesi.


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mercoledì 18 febbraio 2009

I vini bio di Barone Pizzini si consolidano sul mercato

Crisi economica, crisi dei consumi, insomma: crisi. La discesa dei consumi non risparmia il mondo del vino: eppure, sembra proprio che gli amanti del vino prediligano la qualità garantita dalla viticoltura biologica.

I vini biologici di Barone Pizzini, la storica azienda vitivinicola pioniera del bio in Franciacorta, hanno avuto nel 2008 una serie di risultati positivi:
fatturato 2008 a +2%;
mantenimento della quota di mercato all’estero;
+36% la penetrazione sul territorio nazionale.

Barone Pizzini, storica azienda vitivinicola della Franciacorta, la prima realtà a produrre Spumante Docg da viticoltura biologica, chiude il 2008 con un incremento del 2% nel fatturato che arriva a quota 3.700.000 euro.

Risultato soddisfacente, seppur al di sotto delle aspettative, in un anno che ha visto uno scenario di mercato non facile, con la contrazione nei consumi, generali e di vino (-10/15% secondo i dati dichiarati dal Gruppo Italiano Vini), calo della produzione, crisi economica mondiale.

Risultato che suggerisce anche un nuovo atteggiamento di consumo, etico e consapevole, che premia i prodotti di grande qualità, come i vini bio, in grado di coniugare la ricercatezza con una rinnovata attenzione all’ambiente.

Nella costante ricerca della qualità del prodotto intesa come qualità della vita, rispetto per l’ambiente e per l’uomo, Barone Pizzini ha proseguito nel proprio piano di crescita, potenziando ulteriormente la rete commerciale: la forza vendita è passata da 50 a 65 agenti, con un incremento del 36% nella penetrazione sul territorio nazionale.

Buona la riposta di alcune regioni come Marche, Liguria, Emilia Romagna, Puglia e consolidate le vendite nel Nord Est Italia.

Commentando i risultati 2008 e il costante impegno per distinguersi nel panorama italiano delle piccole e medie imprese come azienda di grande qualità, Giovanni Pagnoni, presidente e amministratore delegato di Barone Pizzini ha sottolineato:

“Il nostro progetto imprenditoriale è nato ben prima che si delineasse un trend mondiale verso la viticoltura biologica, come precisa scelta di un’azienda che vuole essere etica e porre al centro del proprio impegno le persone, il prodotto di qualità e biologico. Abbiamo lavorato fin dall’inizio investendo sulla tutela e rispetto del territorio, nell’ottica della sostenibilità produttiva e con la ferma convinzione che i metodi della viticoltura biologica siano garanzia per un prodotto di qualità superiore, che rispetta la genuinità e l’integrità della materia prima e del terroir. Il riconoscimento che ci arriva del mercato, in un momento di seria congiuntura economica che tocca tutti, rappresenta uno stimolo ulteriore nel portare avanti la nostra visione aziendale ed è un segnale importante di cambiamento nei consumi e nella sensibilità del consumatore. Il vino ottenuta dalla coltivazione “bio” va non solo nella direzione di un consumo responsabile verso l’ambiente ma anche in quella di un ritrovato gusto per una qualità sana e vera, che trascende ogni moda”.
La tenuta del fatturato è riferita sia al marchio Barone Pizzini in Franciacorta, sia ai vini prodotti nelle piccole ma qualificate tenute di Toscana, Marche e Puglia: bollicine, bianchi e rossi, tutti rigorosamente biologici (biodinamici nella tenuta marchigiana di Pievalta), ottimi risultati per il Bagnadore, la riserva di prestigio dell’azienda franciacortina che proprio quest’anno è entrato nella top five di The World of Fine Wine, rivista di culto inglese fra le più colte e raffinate nel mondo del vino.

E proprio sul fronte internazionale Barone Pizzini ha difeso la propria quota di fatturato di poco inferiore al 10% del fatturato complessivo, nonostante l’aumento della concorrenza, con ottimi risultati in Stati Uniti, Germania, Danimarca e Svezia e l’esplorazione di nuovi mercati all’Est, come Russia e Romania.

Negli Stati Uniti, in modo particolare, Barone Pizzini ha conquistato nuovi spazi, con una crescente penetrazione nella ristorazione di alto profilo e stellata da Michelin o dal New York Times come il Blue Hill.

Il 2008 ha visto anche proseguire gli investimenti di Barone Pizzini sul fronte della sostenibilità produttiva e dell’utilizzo di energie rinnovabili: dopo la realizzazione della nuova cantina in Franciacorta, eseguita secondo criteri di architettura eco-compatibile, è in fase di completamento l’impianto fotovoltaico da 55 kWp che completerà il quadro di un luogo nato nel rispetto dell’efficacia ambientale, al servizio del vino di qualità.


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