Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

giovedì 26 marzo 2009

Un Prosecco biologico all'Ikea

Tutti quanti, più o meno, conoscono Ikea: nel bene (economica, attenta all'ambiente, organizzata ecc.) e anche nel male.

Un elemento che caratterizza da alcuni anni l'immagine Ikea è la presenza di alimenti e menù biologici nel ristorante interno al grande magazzino che sta diventando una parte sempre più importante del business dell'azienda svedese.
All'Ikea trovate, tra l'altro, pane e latte bio, il Menù bio per i bambini e anche piatti vegetariani e vegani.

Ieri al bar dell'Ikea di Roma Anagnina ho notato con piacere e sorpresa il cartello "Prosecco biologico".
Ho chiesto notizie a un gentile barista (era assediato da persone perché era il momento del caffè ma mi ha dato ugualmente retta). Si tratta del Prosecco frizzante biologico della Savian Vini nella bottiglia da 0,20 litri. Non l'ho assaggiato perché avevo appena preso il caffè ma mi riprometto di farlo. Voglio anche vedere se nel reparto vini del ristorante ci sono altri vini biologici. In ogni caso, è un bello spot promozionale per i nostri vini biologici, visto anche il grande numero di visitatori che ogni anno passano per questi magazzini del mobile.

Qualcuno di voi ha assaggiato il Prosecco all'Ikea e vuole darci la sua opinione?


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mercoledì 25 marzo 2009

I vini biologici di Alce Nero e Mielizia

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questa notizia che non può che essere accolta con grande favore ed interesse dal mondo del vino biologico.

Alce Nero & Mielizia SpA entra nella produzione e commercializzazione di vini biologici con una Divisione specialistica.

Sarà Vinitaly la cornice dell'avvio del primo progetto italiano di ampio respiro in questo settore.

Dopo anni in cui il vino da uve biologiche ha subito critiche, fino quasi a far nascondere in comunicazione questa sua caratteristica, lo scenario sta progressivamente cambiando. Le spinte verso alimenti più naturali stanno coinvolgendo anche il vino e sempre di più si torna a parlare di agricoltura biologica anche in vigna; un fenomeno importante anche in altri paesi produttori, come Francia e Stati Uniti. Con queste premesse il gruppo Alce Nero & Mielizia entra oggi nella produzione e commercializzazione del vino da uve biologiche. Forte della sua esperienza, della sua immagine e delle sue relazioni commerciali, apre Alce Nero Divisione Vino, gestita da esperti del settore con un’elevatissima conoscenza specifica del mondo del vino.

Il primo progetto italiano di ampio respiro per quel che riguarda la commercializzazione di vino da uve biologiche avrà la sua prima “uscita” ufficiale a Vinitaly 2009, a Verona dal 2 al 6 aprile, dove Alce Nero Divisione Vino sarà presente al padiglione 9, stand G4.

Alle spalle di questa sfida, la lunghissima esperienza di Alce Nero & Mielizia nell’ambito della produzione e commercializzazione di prodotti biologici in Italia e nel mondo. Un cammino iniziato nella seconda metà degli anni settanta con la produzione di miele biologico e continuato aprendosi a confetture, conserve di pomodoro, olio, riso, prodotti equosolidali e delle cooperative che gestiscono i terreni confiscati alle mafie. Fino a divenire uno degli operatori specializzati nel biologico più importanti in assoluto, con un fatturato complessivo di 28 milioni di euro nell'anno 2008.

Le 35 etichette attualmente commercializzate da Alce Nero Divisione Vino sono state scelte e saranno proposte primariamente per le loro caratteristiche qualitative, non solo per la loro natura biologica, che consideriamo un prerequisito fondamentale per l’ingresso nella nostra selezione. Saranno pur sempre il territorio, i vitigni e le figure dei produttori a caratterizzare il vino e le aziende” afferma Paolo Marchionni, brand manager Alce Nero Divisione Vino.

Il gruppo infatti commercializzerà solo vini di alta qualità, con la garanzia in più derivante dalla naturalità dei prodotti. L’obiettivo è di entrare con forza nella distribuzione moderna e nei canali specializzati bio, in crescita esplosiva, sia in Italia che sui mercati internazionali. Il canale tradizionale ho.re.ca. sarà invece affrontato in partnership con il consorzio di produttori biologici Vintesa, che raggruppa produttori provenienti dalle più rappresentative regioni vitivinicole italiane e che ha condiviso fin dall’inizio la filosofia e l’approccio di Alce Nero Divisione Vino.

Parte integrante del progetto sono poi i vini che fanno riferimento al circuito Libera Terra, ovvero quelli delle aziende Centopassi in Sicilia e Libera Terra Puglia in Puglia, provenienti dalla coltivazione dei vigneti confiscati alle mafie, ovviamente a conduzione biologica. Alce Nero & Mielizia infatti si occupa fin dagli inizi della commercializzazione di tutti i prodotti di questa straordinaria esperienza di recupero di legalità e liberazione dall’oppressione mafiosa.


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mercoledì 11 marzo 2009

Vini biologici e biodinamici a Vinissage 2009 di Asti

Il 16 e 17 maggio torna ad Asti la quarta edizione di Vinissage, salone di vini da agricoltura biologica e biodinamica, organizzato dal Comune di Asti in collaborazione con l'associazione milanese Officina Enoica.

Quest'anno protagonisti, tra gli altri:

  • i vini e le storie di solidarietà delle suore del Sacro Cuore Evaristiane della Sardegna;
  • la riconversione di un'azienda floricola alla produzione biodinamica di uve con la Tenuta Selvadolce di Bordighera;
  • i produttori piemontesi e toscani del Consorzio Trimillii;
  • i cavalli al lavoro nei vigneti della Fattoria Castellina, in provincia di Firenze;
  • i vini bio dell'azienda La Piana, l'unica azienda vinicola della selvaggia isola di Capraia.

VINISSAGE
Salone di vini naturali da agricoltura biologica e biodinamica
Asti , 16 e 17 Maggio 2009
Palazzo del Michelerio - Corso Alfieri 381

PROGRAMMA
Sabato 16 maggio 2009
Apertura Salone dalle ore 16,30 alle ore 20,30
Dalle ore 19,30 “ Musica e vini nel chiostro”
Banco di assaggio dei vini di Vinissage e prodotti del territorio

Domenica 17 maggio 2009
Ingresso dalle ore 10,30 alle ore 19,00
Giochi ed intrattenimenti per i più piccoli nel pomeriggio di domenica

Ingresso al salone euro 5,00
Pubblichiamo alcune notizie su Vinissage 2009 a cura di Officina Enoica.

Nella fine settimana del 16 e 17 maggio 2009 ad Asti sarà possibile assaggiare e acquistare vini di aziende provenienti dalle migliore zone viticole italiane, ma soprattutto sarà possibile dialogare con i vignaioli e capire perché si fanno così tenacemente promotori di vini che sono un tutt'uno sia con le loro scelte di vita sia con la loro terra.

Vinissage è una voce fuori dal coro in una città come Asti, indissolubilmente legata, già dal nome, al mondo del vino, la cui vocazione vitivinicola ha origine antiche e da cui origina il nome di una importante Docg. A maggior ragione in questa città è giusto dare voce anche ad un altro lato del mondo del vino, quello che “sfida la chimica”, per offrire agli appassionati ed esperti del settore una panoramica il più completa possibile della produzione enologica di qualità.

La naturalità adottata in vigna da questi vignaioli è poi perseguita tenacemente anche in cantina, rifiutando eccessive pratiche “interventiste”. Il loro è un lavoro di rispetto e valorizzazione dell'uva, senza alcuna forzatura. In cantina si impegnano per non distruggere quello che l'annata ha prodotto, vinificando secondo i criteri più tradizionali del posto.
Per questi motivi i loro vini sono poco convenzionali e così strettamente legati al territorio di appartenenza. Conoscendoli più da vicino ci si rende che il loro non è un semplice lavoro, è un modus vivendi, per vivere in simbiosi con la Natura e condividere il ciclo annuale della vite, assaporando l'alternarsi delle stagioni.

Si potrà così scoprire cosa ha spinto in Sardegna le suore del Sacro Cuore Evaristiane ad impiantare un'azienda agricola biologica e unire il lavoro dei campi e della vigna agli alti ideali sociali e religiosi a cui si dedicano.
Si potranno apprezzare i vini ma anche il valore sociale della Tenuta Selvadolce di Bordighera, scoprendo come, grazie alla passione per la propria terra, è stato possibile salvare decine di posti di lavoro convertendo un'azienda di floricoltura ormai a rischio in un'azienda vitivinicola biodinamica che produce nel massimo rispetto dell'ambiente.
Comprendere cosa unisce fin dal 1995 i produttori piemontesi e toscani del Consorzio Trimillii, il cui nome evoca il primo viticoltore di origini italiche di cui si abbia notizia storica.
Chiedere perché nei vigneti della Fattoria Castellina, in provincia di Firenze, le lavorazioni siano ancora effettuate, dove possibile, con l'ausilio dei cavalli oppure perché i discendenti del primo cameraman di Hitchcock si siano dedicati al vino nel cuore della Maremma. Ancora, scoprire le bellezza naturali dell'isola di Capraia assaggiando i vini dell'azienda La Piana, unica azienda vinicola dell'isola.

Asti e Vinissage hanno scelto di condividere e promuovere l'esperienza di questi produttori che hanno fatto propria una filosofia che si ispira alla valorizzazione della cultura del territorio, alla difesa dell'ambiente e dei vitigni autoctoni.
A questi stessi principi si ispira l'Associazione Officina Enoica, il cui supporto è fondamentale per la selezione delle aziende partecipanti. L'associazione, con sede a Milano, promuove la vitivinicoltura attraverso l'impegno reciproco di produttore e consumatore, al fine di sviluppare e rafforzare le piccole economie locali mediante un sistema di produzione che coinvolga attivamente il consumatore.


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lunedì 9 marzo 2009

La tua azienda biologica o biodinamica sarà al Vinitaly 2009?

Stiamo preparando, come ogni anno, l'elenco delle aziende vitivinicole e delle cantine che producono vini biologici e biodinamici e che saranno al Vinitaly 2009.

Se la tua azienda sarà presente al 43° Vinitaly dal 2 al 6 aprile a Verona, segnalacelo: abbiamo già avuto richieste anche dall'estero per conoscere l'elenco dei produttori biologici.

Per segnalarci la tua presenza, segui questo link.

N.B. se sei presente nel catalogo on line del Vinitaly (puoi verificarlo qui) è sufficiente indicarlo nella tua segnalazione al Vino Biologico ("sono già nel catalogo Vinitaly 2009").

Grazie della collaborazione e arrivederci a Verona.


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martedì 3 marzo 2009

Tio Mateo, un vino Jerez senza istamina

Si chiama Tio Mateo, è un Jerez ed è il primo vino senza istamina. Lo produce la cantina Estevez in Spagna. Dopo una disputa giuridica, il Tribunale superiore dell'Andalusia ha riconosciuto la legittimità della dicitura inserita nell'etichetta del vino “praticamente senza contenuto di istamina”. Secondo il tribunale, questa espressione non inganna il consumatore perché si limita a comunicare un'informazione reale su quel vino.
Il Tio Mateo è prodotto grazie a una proceduta di vinificazione, detta metodo Estevez, che permette - su basi scientifiche - di rispettare le pratiche tradizionali di preparazione del vino Jerez e, al tempo stesso, di ridurre praticamente a zero il contenuto di istamina.
L'istamina è un'ammina biologica che si trova nel vino e in altri prodotti alimentari ottenuti da processi di fermentazione; questa sostanza colpisce in modo diverso ogni persona. In alcuni casi, un eccessivo assorbimento di istamina (causato dalla mancanza di attività di un enzima che si trova nell'intestino) può provocare cefalee e altri sintomi.

Per avere maggiori informazioni sull'istamina e sulle tecniche da seguire per ridurre la sua presenza nei vini biologici, potete leggere questo articolo.

Se avete quesiti ed esperienze sulle intolleranze al vino ed in particolare sull'intolleranza all'istamina, lasciate un vostro commento o scriveteci.

È legale il vino Tio Mateo “senza istamina”
25 febbraio 2009
[fonte El Mundo Vino/Agra Press]

Il gruppo Estevez ha reso noto che il Tribunale supremo si è espresso a suo favore, annullando la sentenza del Tribunale superiore di giustizia dell'Andalusia dell'8 giugno 2006 che aveva impedito alla cantina di includere nell'etichetta del suo vino Tio Mateo la dicitura “praticamente senza contenuto di istamina”. Secondo il gruppo Estevez, la sentenza del Tribunale supremo ha detto che “l'espressione 'praticamente senza contenuto di istamina non induce in errore, perché si limita a descrivere un'informazione assolutamente reale e veritiera in relazione al prodotto”, che in nessun momento è stata negata, anche dallo stesso Tribunale che aveva impedito la sua utilizzazione.

“Il riferimento all'istamina che appariva nell'etichetta e nel libretto che la accompagnava descrive una caratteristica in più del prodotto e non si associa ad effetti preventivi né a benefici rispetto a una malattia” dice ancora la sentenza.

La sentenza aggiunge che “(la dicitura) non può essere proibita perché la sua veridicità è constatata da analisi condotte in laboratori ufficiali” e anche perché “la difesa del consumatore non è messa in discussione perché l'indicazione 'praticamente senza istamina è un'affermazione veritiera”.

Secondo il gruppo Estevez, il tribunale ha tenuto conto che la cantina ha fatto importanti investimenti sia nelle attrezzature che nella ricerca e sviluppo con l'obiettivo di migliorare la qualità dei suoi prodotti e di mettere a disposizione dei consumatori sensibili all'istamina un vino di cui possono godere. Da queste ricerche è nato il cosiddetto “Metodo Estevez”, un processo che, pur rispettando il sistema tradizionale di elaborazione del vino Jerez, riesce ad abbassare al minimo la quantità di istamina.

Il direttore della cantina, Josè Ramon Estevez, ha detto che “la sentenza riconosce che le ricerche portate avanti da mio padre sono state legittime, non solo perché il metodo applicato è scientificamente corretto ma anche perché riconosce il diritto a far conoscere i vantaggi per le persone sensibili all'istamina che, anche volendo, non possono consumare un buon vino”.

Josè Estevez ha anche spiegato che il contenuto di istamina nei vini di Jerez “non è in assoluto allarmante ed è minore rispetto ad altri vini e prodotti alimentari, però esiste una percentuale di popolazione molto sensibile ai prodotti che contengono istamina e questo ci ha spinto a studiare e ricercare un nostro metodo di vinificazione che abbiamo messo in pratica ottenendo il Tio Mateo”.


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lunedì 2 marzo 2009

Vino Veloce, la mia rubrica su Ricette-Veloci.it


Il Vino Veloce è una rubrica che curo per il conosciutissimo sito Ricette Veloci, dove trovate davvero tantissimi spunti per risolvere in modo rapido ed efficace tanti problemi in cucina.

Il Vino Veloce sono pillole sul vino, frutto di esperienze, letture, osservazioni, riflessioni. Gli articoli non sono destinati a super esperti ma a tutti quelli che amano il vino e vogliono conoscerlo meglio.

Vi elenco i titoli degli articoli finora pubblicati:

Di prossima pubblicazione:
  • Vino e solfiti
  • Il Marsala
Vi riporto, come esempio, il primo articolo che, paradossalmente, si intitola "Il Vino Lento":
Il vino lento
Piaciuto il paradosso?

Il primo articolo della rubrica si chiama proprio così, “Il vino lento”.
Che cosa intendo? Il vino non corre, ha i suoi tempi, e noi dobbiamo adeguarci.
Bere con la giusta lentezza, con attenzione, con curiosità, con rispetto per quello che ho nel bicchiere, è la prima regola per bere in modo consapevole, cioè consumare il vino con attenzione, visto che il (troppo) vino fa male.
Senza esagerare, senza che diventi per voi un modo di farvi notare o di atteggiarvi a grandi esperti: annusate, guardate, rimirate e poi assaggiate, con calma e devozione.
Il gusto sarà molto maggiore, e avrete il massimo piacere da ogni sorso bevuto.
Il risultato? Bere il giusto con più gusto (lo slogan è mio: se qualcuno lo ruba, mi paga i diritti!).
E voi, quali argomenti mi consigliate di trattare sul Vino Veloce?


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domenica 1 marzo 2009

No al rotenone in agricoltura biologica

Il rotenone è un insetticida e acaricida di origine naturale, a largo spettro d’azione, estratto dalle radici di piante tropicali della famiglia delle Leguminose.
Sugli insetti ha un’azione simile a quella del piretro ma più energica: agisce soprattutto per contatto e, secondariamente, per ingestione e manifesta inoltre marcate proprietà insettifughe persistenti.
Per la sua origine naturale e per la sua utilità nella difesa delle piante coltivate il rotenone era finora ammesso in agricoltura biologica.

C'è però un problema. Il rotenone, infatti, ha un forte impatto ambientale. Essendo privo di selettività, è dannoso agli insetti utili (come le api) ed è molto tossico per i pesci, mentre è solo moderatamente tossico per i mammiferi.

Per questi motivi, l'impiego dei prodotti a base di rotenone è stato revocato dall'Unione Europea. Lo smaltimento delle scorte sarà possibile fino al 10-10-2009. Lo smaltimento delle scorte potrà essere fatto solo su alcune colture a cui sono stati concessi gli usi essenziali e che hanno presentato un dossier, o su colture per cui non è previsto un residuo massimo ammissibile.
Nel caso delle colture che hanno ottenuto gli usi essenziali, come la vite (e anche melo, pero, pesco e patata), sarà possibile continuare l'impiego fino al 30 aprile 2012.

A partire dal 1 settembre 2008, infatti, sono entrati in vigore il Regolamento europeo n. 396/2005 ed il collegato Regolamento n.149/2008 che definiscono i nuovi residui massimi ammissibili nelle colture (MLR). Pertanto, a partire da tale data, non sono più validi gli MRL nazionali perché sostituiti dagli MLR armonizzati per tutta la Unione Europea. In virtù di questo regolamento, è possibile impiegare il rotenone esclusivamente sulle colture che hanno dimostrato di avere un residuo massimo inferiore a quanto previsto o sulle colture per cui non è previsto il residuo.

Il Ministero della Salute con un decreto del 2 dicembre 2008 ha approvato i prodotti:
ROTENA (Reg. n. 7945 del 6-2-1991)
ROTENA 43 (Reg. n. 11371 del 18-6-2002)
SHOW TOP (Reg. n. 13347 del 7-7-2006).
I tempi di carenza sono di 14 giorni per tutte le colture. Per le colture per cui non è previsto un residuo massimo ammissibile (tabacco, floreali, ornamentali, vivai e foraggere leguminose), lo smaltimento sarà possibile solamente fino al 10-10-2009.

[fonte: rielaborato da Sinab/Suolo e Salute News]


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