La carta dei vini della Nazionale italiana
Qualcosa sui Mondiali di calcio tocca pur dirla. E allora, inchiniamoci alla fantasia e alla bravura di Gianni Mura, che su Repubblica ha associato ad ogni azzurro un colore, un vino e, ovviamente, l'accostamento ad un grande calciatore del passato.
Scopriamo allora la "carta dei vini" della Nazionale italiana.
Buffon - Barbera
Vitigno molto versatile che abbraccia sia lo spumeggiare di Buffon, la sua faccia scanzonata, sia la solidità, il volume, la classe, l'impegno profondo che mette tra i pali.
Zambrotta - Cabernet
Tutti i vini hanno richiami vegetali (fiori, frutti) ma già al primo corso da sommelier si impara che tra tutti è il Cabernet (meno internet, più Cabernet) il più erboso ed erbaceo.
Cannavaro - Cannonau
Vino scelto per assonanza, ma non solo. Ho pensato alle statuette nuragiche, ha una forte gradazione unita a una forte personalità. Un vino non facile, che va affrontato col dovuto rispetto.
Materazzi - Nero d'Avola
Anche qui ha inciso l'assonanza. E' un vino di carattere deciso che ha rilanciato le quotazioni della Sicilia in bottiglia. Se non ci stai molto attento, ti stende. Come Materazzi, appunto.
Grosso - Lacrima di Morro d'Alba
Vino rosso marchigiano, purtroppo poco conosciuto, è quello in cui più si sente il profumo di rosa (canina, per l'esattezza). Lo caratterizza l'eleganza fruttata.
Gattuso - Primitivo
Non è un aggettivo, ma un vinone del Sud bello, buono e spesso, di quelli che per anni hanno dato forza e colore a quelli più pallidi del Nord e anche ai francesi.Ancora sangue, metaforicamente.
Pirlo - Erbaluce di Caluso
Bianco, naturalmente. Piemontese, poco noto, può essere spumante, fermo o passito. Elegante, aggraziato. E poi, parlando di uno che deve illuminare, potevo farmi sfuggire l'Erbaluce?
Perrotta - Cacc'e Mmitte
Ovvero, togli e metti. Vedi fare e disfare. E' un rosso pugliese che, in purezza, dà ottimi risultati. Negli anni passati, come molti suoi confratelli, era usato soprattutto come vino da taglio.
Camoranesi - Malvasia Piacentina
Come altri bianchi piacentini (Ortrugo, Trebbiano) tende a perdere briosità quando s'allontana dalla sua zona. Esattamente come Camoranesi quando cerca gloria al centro.
Totti - Franciacorta Rosé
Inevitabile un vino mosso, con la spuma «ch'esce, ricresce, friccica, finisce» per dirla con Trilussa. Ho scelto un rosé da Pinot nero perché Totti è anche corpo, non solo spuma.
Toni - Chianti Classico
Di solo Sangiovese, se possibile. Di quello in cui senti la viola mammola, ma anche l'iris. Vino che può essere ottimo o pessimo, senza vie di mezzo. Come, per i critici, le partite di Toni.
Iaquinta - Tazzelenghe
E' un rosso friulano che Iaquinta avrà conosciuto, a Udine. Tradotto alla lettera, «attaccalingua». E' un po' rasposo e per questo non piace a tutti. Ma questa ruvidità è anche il suo pregio.
Del Piero - Cartizze
Nato a San Vendemmiano, Del Piero è astemio. Gli abbino il Cartizze, cioè il top del Prosecco, altro vino col botto, ma senza eccessi. Delizioso, invitante (glicine, note agrumate) con una venuzza amabile.
Gilardino - Lagrein Dunkel
Vino altoatesino non notissimo, ma lo diventerà, come Gilardino. E' un vino elegante, quasi aristocratico. Ma non costoso. E' sferico come un pallone, senza spigoli. Profondo.
All. Lippi - Raboso del Piave
Raboso è una derivazione di rabbioso e sta a indicare il carattere difficile di questo rosso veneto. Il Piave poi, in questi giorni ci sta bene comunque: colore tricolore.
Mura non ha seguito un criterio geografico, visto che al romano de' Roma Totti è stato associato il Franciacorta della Lombardia e al calabrese Gattuso il Primitivo della Puglia.
Gli altri giocatori mancano, ed è un peccato. Provate a giocare e abbinare qualche vino anche agli altri giocatori, primi fra tutti De Rossi, che ha segnato uno dei rigori decisivi (un Lambrusco per la sua esuberanza e generosità), e Nesta, sontuoso ma sfortunato difensore (potrebbe essere il Tocai friulano, elegante nelle sue migliori interpretazioni ma costretto a cambiare nome e, quindi, un po' sfortunato).
Lasciamo a voi di completare il divertimento iniziato da Gianni Mura.
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