Vini biologici e biodinamici: se ne parla nella Rete
Grande fermento sulla rete per quanto riguarda i vini biologici e biodinamici.
Vi segnalo due articoli comparsi in due blog sul vino molto seguiti:
Vino al Vino di Franco Ziliani
e
Vino Pigro, il blog di Lizzy, giornalista del vino
Gli articoli (che vi consiglio di leggere integralmente) sono questi:
Bio&dinamica: o dello scetticismo che circonda ancora il vino bio
Vino biologico: pausa di riflessione?Franco Ziliani pubblica un intervento di Luciano Ramella, che è andato a Bio&Dinamica a Merano e che apre una riflessione sullo scetticismo che ancora circonda i vini biologici e biodinamici.
Nel suo articolo, invece, Lizzy parte dalla sua esperienza di partecipazione a una commissione di degustazione del 12° Concorso internazionale di vini da agricoltura biologica.
Francamente non sono molto d'accordo sulla mancata crescita di qualità dei vini biologici negli ultimi anni. Anzi, penso proprio l'opposto. I viticoltori biologici, anche quelli più "integralisti" (il termine è abusatissimo, lo so, ma perdonatemi!), si sono convinti che il vino bisogna farlo buono: nessuno, o quasi, è disposto a bere qualunque cosa solo perchè "è biologica".
Lo stesso fenomeno, del resto, è accaduto e sta accadendo anche per i prodotti biologici in generale. Se qualche anno fa l'etichetta del biologico bastava per far vendere mele di scarto o pasta che diventava una colla immangiabile una volta arrivata in pentola, oggi se compro biologico mi aspetto (e pretendo) qualcosa in più, non qualcosa in meno.
Proprio a Merano, come abbiamo segnalato in un articolo precedente del blog, due dei tre vini laziali premiati erano biologici. Quindi qualche segnale (e non è il solo) sul fronte della qualità c'è.
In tutti e due gli articoli, e soprattutto nei commenti dei lettori, tornano alcuni temi di fondo mai risolti su questo tema. Tanto per capirci: la normativa, cosa vuole dire biologico, biodinamico ecc, l'assenza di certificazione delle cantine ecc.
Stessi temi di discussione che tornano in un recente dibattito sul gruppo it.hobby.vino: un dibattito vissuto con molto interesse e partecipazione, anche aprendo, come normale, nuovi filoni di riflessione e discussione.
Mi permetto di non partecipare direttamente al dibattito (anche se ho partecipato alla discussione su it.hobby.vino) ma di rimandare soprattutto ai contributi presenti nel sito del Vino Biologico e anche in questo Blog.
In attesa che l'Unione Europea, per altre cose molto sollecita, si decida a chiarire quand'è che un vino si può definire biologico (e andare sul mercato con questa definizione), non sarebbe male che il nostro paese, visto che possiede la più importante viticoltura bio del mondo, pensasse a una soluzione sul tipo di quella francese con la Charte Vin Bio.
L'interesse dei consumatori, del mercato, degli appassionati e anche del mondo della Rete (che non guasta) c'è, su questo non mi sembra ci siano dubbi.
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