Corsi di degustazione dei vini biologici

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Marzo 2015 a Roma

giovedì 22 novembre 2007

Dalla Spagna il tappo di sughero certificato per la gestione forestale

Il gruppo Oret Subericoltura, che opera nell'estrazione del sughero e nella preparazione di tappi per il settore enologico, ha ottenuto per primo in Spagna il marchio Fsc (Forest Stewardship Council) per la gestione forestale sostenibile per le sue sugherete, cioè i boschi di quercia da sughero.

Per questo motivo il gruppo ha ricevuto i complimenti di Wwf/Adena che, nel quadro della sua campagna “Sughero sì. Sugherete vive”, sottolinea che il tappo di sughero deve poter essere identificato dai consumatori come un prodotto ecologico di origine sostenibile, rispetto ai tappi sintetici.
Il marchio Fsc, spiegano ancora al Wwf, è la miglior garanzia, per la sua riconoscibilità a livello mondiale e per le garanzie di coltivazioni responsabili sul piano sociale e ambientale.

Da parte sua la Oret Subericoltura spiega che la sua impresa di produzione di tappi di sughero, Espadan Corks, sta già lavorando sulla tracciabilità della materia prima e tra breve lancerà sul mercato i primi tappi provenienti dai boschi certificati che l'azienda possiede nella Comunità di Valencia (mille ettari di sugherete nella Sierra di Calderona e di Espadan).

Questa misura dovrebbe sostenere l'economia del sughero, importante per queste zone e messa in crisi dall'avvento dei tappi sintetici.


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Idea interessante, ma in alcune circostanze i tappi sintetici restano comunque una buona soluzione, dipende... Per i vini pregiati e a invecchiamento più lungo il sughero è una soluzione migliore. Per i vini "giovani" i tappi per vino a fungo sintetici sono un'ottima soluzione. Considerate che i materiali e i prodotti per enologia hanno fatto grandi passi avanti in termini qualitativi.

Anonimo ha detto...

Sono tendenzialmente contraria al tappo di plastica... Leggevo che nel 2015 solo il 5% dei tappi saranno di sughero, con la perdita di 62.500 posti di lavoro specializzato.
Inoltre non sfruttando le sugherete, che oggi nel mondo hanno una superficie pari a quella della svizzera, si rischia di eliminarle definitivamente, con i dovuti rischi per la biodiversità.
Quindi dico sì al tappo di sughero, anche se, vista la prospettiva, direi che il riciclo può anche non essere l'obiettivo primario. Io proporrei iniziative per stimolare la progettazione di oggetti in sughero, anche eventualmente riciclato, per non fare estinguere questa preziosa risorsa naturale, rinnovabile e con grandissime potenzialità.

Saluti da una studentessa di design che si è improvvisamente interessata alle proprietà incredibili di questo materiale.