Allergeni: gli Stati Uniti li vogliono indicare nelle etichette dei vini
Il governo degli Stati Uniti sta pensando di inserire nelle etichette delle bottiglie di vino informazioni per il consumatore sul contenuto di possibili allergeni alimentari, provenienti da uova, grano e pesce (ad esempio, albumina o colla di pesce usate nella chiarifica e nella stabilizzazione dei vini).
Il Food Allergen Labelling and Consumer Protection Act (legge sull'etichettatura dei cibi allergenici e sulla protezione dei consumatori) afferma che i principali allergeni alimentari dovranno essere etichettati "con linguaggio comune e chiaro" in ogni alimento che possa contenerli. Il governo ha proposto che il grano impiegato nella fabbricazione delle botti, l’albumina delle uova impiegata nell’affinamento dei vini e la gelatina ed il collagene derivati dal pesce e usati nella chiarifica siano indicati nelle etichette dei vini. La bozza attuale di questa legislazione tiene conto, principalmente, delle proteste dei cittadini che dicono di aver subito danni a causa degli allergeni impiegati nella vinificazione.
Wendell Lee, consigliere generale del Wine Institute (una lobby importante negli Stati Uniti) ha detto che questa proposta costituisce “un carico scientifico molto elevato per l’industria dal momento che nessuno dei test attualmente in uso è riconosciuto dai chimici come standard”.
Gli otto allergeni alimentari principali sono: latte, uova, frutta secca (noci, nocciole ecc.), arachidi, soia, pesce, frutti di mare, grano.
Anche l’Unione Europea prevede l’etichettatura obbligatoria degli allergeni alimentari ma prevede alcune eccezioni, almeno in via provvisoria e per certi casi, come quello dei prodotti derivati dalle uova e della gelatina di pesce usati nell’affinamento e nella chiarifica dei vini.
[fonte www.decanter.com]
Quello degli Stati Uniti è un provvedimento potenzialmente molto importante anche per i vini biologici, dal momento che l'albumina dell'uovo e la gelatina di pesce sono ammessi praticamente in tutti i disciplinari privati di vinificazione biologica e sono anche accettati dalle norme europee per la trasformazione degli alimenti biologici (regolamento CEE n.2092/91 sull'agricoltura biologica). Non si sa se nel provvedimento potrebbero rientrare altre sostanze usate in enologia, come ad esempio il lisozima, ottenuto sempre dalle uova.
Per saperne di più su vino e salute.
1 commento:
leggere l'intero blog, pretty good
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