Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

venerdì 29 ottobre 2010

I vigneti biologici in Italia

Il fallimento del progetto di una normativa europea sulla vinificazione biologica ha rinviato a data da destinare la nascita, almeno sul piano giuridico-normativo, del "vino biologico" o "vino da agricoltura biologica".

Visto che bisogna accontentarsi, quindi, del "vino da uve prodotte da agricoltura biologica", è bene ripartire dalle certezze, cioè dei vigneti certificati e coltivati secondo le tecniche dell'agricoltura biologica.

Con 43.614 ettari di vigneti bio (dati Sinab 2009), la vite è per estensione la quinta coltura biologica  in Italia, dopo cereali, foraggere, prati/pascoli e olivo. È bene ricordare che nel dato sono riunite sia l'uva da vino che quella da tavola. La presenza di quest'ultima, comunque, è limitata e significativa solo per alcune regioni, come la Puglia.

Sul totale, gli ettari di vigneti già in biologico sono 27.408, mentre altri 16.206 ettari sono in conversione (ricordiamo che per una coltura arborea come la vite la conversione dalla coltivazione convenzionale/chimica a quella biologica dura di norma tre anni).

Rispetto a una superficie biologica totale sostanzialmente stabile, intorno al milione di ettari, i vigneti biologici sono in crescita. Nel 2007 la superficie era di 36.684 ettari e nel 2008 di 40.480 ettari: un aumento di +15,9% in soli tre anni.

Infine, per quanto riguarda la distribuzione regionale, l'ordine resta invariato rispetto al 2008: ai primi cinque posti troviamo Sicilia (10.337 ettari), Puglia (7.477), Toscana (5.335), Marche (3.393) e Abruzzo (3.262). Seguono poi Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Veneto e Basilicata, tutte al di sopra dei mille ettari.

* Tutti i dati sono elaborazioni del Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica ) sui dati forniti dagli organismi di controllo aggiornati al 31-12-2009.


Share/Bookmark

venerdì 24 settembre 2010

Il Vino Biologico sul settimanale "In Europa"

Si è parlato di vini biologici su "Lombardia In Europa", il settimanale dell'associazione Milano Metropoli, distribuito in oltre 200mila copie in Lombardia e nel Nord Italia.

Nel numero 37 del 13 settembre 2010, interamente dedicato al mondo del vino, trovate a pagina 7 un'intervista che ho dato alla brava collega Giordana Talamona.

Potete trovare l'intervista on line qui.

L'intervista nasce dal grande interesse dei viticoltori e dei consumatori della Lombardia per il biologico, che ha spinto il settimanale a dedicare un approfondimento a questo tema.

Grazie quindi a "Lombardia In Europa" e a Giordana Talamona per l'attenzione dedicata ai vini biologici e al nostro sito www.vino-biologico.it.



IL PARERE DEL GIORNALISTA ED ENOLOGO PIER FRANCESCO LISI
MA PER QUELLO BIO MANCA IL REGOLAMENTO

Santo Bio che paradosso! Il vino biologico è una realtà  che, nei fatti, si è affermata in questi ultimi anni ma che, ad oggi, non ha una normativa che ne disciplini la produzione. Da qui la contraddizione tra un mercato che è andato avanti lo stesso, dandosi normative private di autoregolamentazione, e una burocrazia che non sa disciplinare una realtà  già  apprezzata. Ne parliamo con Pier Francesco Lisi , giornalista, enologo e fondatore del sito www.vino-biologico.it.

Perché l'Unione europea non riesce a creare una normativa per il vino biologico?
La questione è lunga e complessa. Quando nel 1991 l'Ue varò il primo regolamento sull'agricoltura biologica, nel capitolo sui prodotti trasformati, il vino venne escluso. Per questo, ad oggi, si può parlare di "vino ottenuto (o prodotto) da uve da agricoltura biologica" e non di "vino biologico", perché il processo di vinificazione non ha ancora una normativa. Poi nel 2005 venne iniziato un progetto di ricerca, l'Orwine, che avrebbe dovuto dare alla Commissione europea le basi per creare un regolamento condiviso. Tutto lavoro sprecato perché nel giugno scorso la bozza è stata rigettata. ...

(continua a leggere sul sito di In Europa)


Share/Bookmark

giovedì 23 settembre 2010

Naturalmente Bio - Festa del biologico trentino (2-3 ottobre 2010)

Il 2 e 3 ottobre a Rovereto (Trento) torna Naturalmente Bio, la Festa del biologico trentino, organizzata da Atabio.

Tanti appuntamenti nei due giorni di festa. Vi segnaliamo, in particolare, le varie attività per bambine e bambini; il mercatino dei produttori biologici di domenica 3 ottobre; i piatti della cucina biologica a cura di Strada del vino e dei sapori della Vallagarina e ATABio, all'ora di pranzo di domenica 3 ottobre 2010.

Di seguito trovate il programma (qui nel sito di Atabio è disponibile anche la locandina) e tutte le informazioni utili per la festa.



Naturalmente Bio
Festa del biologico trentino


ROVERETO
SABATO 2 OTTOBRE 2010
alle 17.00 e alle 20.30
Museo civico | Largo Santa Caterina
DOMENICA 3 OTTOBRE 2010
dalle 10.00 alle 18.00
Azienda agricola sperimentale Navesel | Località Navicello


Programma

Sabato 2 ottobre 2010 - Rovereto, Museo civico
Ore 17:00
FOOD, INC. NON GUARDERAI PIÙ AL CIBO ALLO STESSO MODO
- Proiezione del docu-film di Robert Kenner (USA, 2009)
- Puntata speciale di DOC - Denominazione di Origine Cinematografica
- A seguire: degustazione di prodotti gastronomici bio trentini a cura di Strada del vino e dei sapori della Vallagarina

Ore 20:30
BEN-ESSERE IN TAVOLA
- La dieta antiossidante a base di prodotti bio: vantaggi per salute e ambiente a cura di Fondazione Edmund Mach e ATABio, nell’ambito di www.filieracortabio.it

Domenica 3 ottobre 2010 - Rovereto, località Navicello
Ore 10:00
LA BIO-FESTA APRE
Ore 10:00 - 18:00
BIO-SAPORI
Mercato con i produttori del biologico trentino

Ore 10:00 - 18:00
BIO-SAPERI
Punto informativo enti e associazioni

Ore 10:00 - 18:00
ASINAMENTE: SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO, SE FACCIO IMPARO
Incontro con la fattoria didattica a cura di Asineria Le Driadi e Associazione asinaMente

Ore 10:30 - 17:00
LE VIE DEL TE’. TRA SUONI, SENSI E PICCOLI SORSI
Spettacolo musicale-sensoriale a cura di NaturalMente ArtEventi

Ore 10:30
YOGA & ALIMENTAZIONE COI CEREALI
Dimostrazione pratica a cura di Azienda agrituristica Malacarne e ASD Libertas “Yoga Integrale Garda”

Ore 10:30
INFANGHIAMOCI
Laboratorio alla scoperta della “terra” a cura di Laboratorio Territoriale Vallagarina

Ore 12:00
BIO-RISTORO
A tavola con i piatti della cucina biologica a cura di Strada del vino e dei sapori della Vallagarina e ATABio

Ore 14:00
DAI CEREALI INTEGRALI AL PANE
Laboratorio interattivo per bambini e adulti a cura di Azienda agrituristica Malacarne e ASD Libertas “Yoga Integrale Garda”

Ore 14:30
DOLCI TENTAZIONI
Laboratorio di cucina sui dolci equo solidali a cura di Mandacarù

Ore 15:00
ECO-DANZE DAL MONDO
Suoni e balli popolari a cura di Associazione Danzare la Pace

Ore 15:30
BANANE SCATENATE
Percorso didattico per bambini a cura di Mandacarù

Ore 16:30
BIO ED EQUO PER TUTTI
Testimonianza di Ruth Saldidos, direttrice di PFTC Filippine a cura di Mandacarù

Ore 16:30
BIO-MERENDA
La merenda biologica offerta a tutti i bambini a cura di ATABio

Ore 18:00
LA BIO-FESTA CHIUDE

Informazioni utili
BUS-NAVETTA gratuito per l’intera giornata con partenza dalle 9.30 e ogni ora successiva dalla stazione
delle corriere di corso Rosmini, con fermate intermedie ai parcheggi ex-ASM in via Manzoni ed ex Manifattura tabacchi in piazza Manifattura.

NATURALMENTE BIO! 2010
Rovereto (Trento)
2-3 ottobre 2010
Ingresso: libero e gratuito
Organizzazione:
ATABio - Associazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica
Via G. Giusti 40 - 38122 TRENTO
Telefono: 0461-915575  -  fax: 0461 990929
cell: 328 7839815 (Lorenza Tomasi)
e-mail: atabio.trentino@gmail.com
web: www.atabio.eu


Share/Bookmark

martedì 21 settembre 2010

La Carta europea del vino biologico

Abbiamo già spiegato nel blog come sia finita (male) la storia del regolamento europeo sulla vinificazione bio, che avrebbe dovuto sancire ufficialmente la nascita normativa del "vino biologico".


In attesa che la Commissione Europea ci riprovi, i produttori biologici europei puntano sull'autoregolamentazione. Non sarà la soluzione ottimale ma l'adozione di regole comuni in tutti gli Stati dell'Unione Europea dovrebbe essere una garanzia seria per i consumatori e una base solida per i viticoltori.


Su questo argomento pubblichiamo una nota di FederBio, la Federazione italiana del biologico.

European Organic Wine Carta: la Carta del vino biologico europeo.

I produttori biologici europei di vino propongono regole precise per definire
il processo di produzione di vino da uve biologiche da applicare entro il 2010

Ci si aspettava che la vendemmia 2010 si sarebbe svolta con l’applicazione delle nuove regole EU per la produzione e l’etichettatura del vino e dei derivati; purtroppo, a causa del mancato accordo a livello politico, così non è stato e lo scorso giugno la commissione Europea si è vista costretta a ritirare la proposta di regolamento comunitario sul vino biologico.
La definizione ufficiale rimane quindi “vino prodotto da uva biologica”, e sulle bottiglie non è consentito applicare il logo biologico europeo.
Per superare la paradossale situazione, le organizzazioni biologiche di diversi Paesi europei hanno deciso di lanciare un’iniziativa privata: la Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio), che si basa sulla bozza del regolamento EU (migliorandola) e sui risultati del progetto internazionale di ricerca ORWINE.
La Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio),  consentirà ai produttori biologici di vino di valorizzare al meglio  il proprio rispetto dell’etica di produzione biologica non solo nei campi, ma anche in cantina e fino al bicchiere del consumatore.
Il loro vino non potrà che essere etichettato con la definizione legale di “prodotto da uve di origine biologica”, ma potrà recare informazioni sulle pratiche virtuose di trasformazione (abbattimento dei solfiti ecc.).

I partecipanti all’iniziativa sono organismi impegnati nella definizione di standard tecnici, enti di certificazione e organismi di controllo, organizzazioni di produttori, istituti di ricerca scientifica, operatori del mercato e altre organizzazioni di Italia, Francia e Spagna.

“L’Italia è il principale produttore e esportatore di vino biologico in Europa, dunque l’adesione di FederBio a questa iniziativa - commenta il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla -  ha l’obiettivo di rilanciare sia a livello europeo che nazionale l’esigenza di regolamentare quanto prima questo comparto e consentire alle nostre imprese di valorizzare al meglio gli sforzi fatti in questi anni per lavorare secondo i principi del metodo biologico non solo nella vigna ma anche in cantina. Siamo già in forte ritardo rispetto alla concorrenza dei vini biologici del resto del mondo, chiediamo a Governo e Regioni di affiancarci in questa battaglia.”

Aggiunge Antonio Compagnoni, Rappresentante Italiano in IFOAM EU, International Federation of Organic Agriculture, che raggruppa circa 30 associazioni, tra le quali anche AIAB: “La Carta Europea è un forte segnale dalle maggiori organizzazioni biologiche europee, associate alla Federazione Mondiale del Biologico (IFOAM), rivolto alle istituzioni, al mercato e ai consumatori. E’ una dimostrazione concreta di totale adesione ai principi IFOAM del biologico che includono anche quello della Salute, nel rispetto delle giuste aspettative dei consumatori biologici, per creare una comune base di regole condivise dai e per i  produttori. Sono ancor più soddisfatto rilevando il ruolo da protagonisti dell'iniziativa svolto dai soci Ifoam Italiani.”


L’iniziativa Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio) intende mandare un segnale forte ai consumatori e agli operatori della produzione e del mercato convinti che si possa e debba andare oltre la semplice produzione biologica dell’uva, e che il vino ottenuto rispettando lo spirito biologico anche nella fase di trasformazione possa e debba essere chiaramente identificato.
La Carta è anche un richiamo alla politica per ripartire prima possibile con il dialogo per la definizione di un regolamento EU sulla produzione di vino biologico.
La Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio), è aperta all’adesione, basata su un Memorandum di intesa, di tutti gli operatori coinvolti nella catena di produzione di vino biologico che si impegnano a rispettarne i requisiti tecnici: tanti più attori saranno coinvolti nel progetto, tanto più esso potrà avere successo nello stabilire e assicurare i criteri di alta qualità del vino delle aziende biologiche e nello stimolare l’Unione europea a impegnarsi per riprendere in mano il dossier.
Maggiori informazioni sull’iniziativa (modalità di partecipazione, lista completa degli organismi aderenti, lista dei produttori, ecc..) saranno disponibili a breve sul sito web.
La segreteria della Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio) è affidata all’Istituto tecnico per l’agricoltura biologica di Parigi.

Per informazioni e adesioni, contattare:
ITAB – Institut Technique de l’Agriculture Biologique,
149, rue de Bercy, 75 595 Paris cedex 12, France
Mrs. Monique Jonis. E-mail : monique.jonis@itab.asso.fr.
Tel. +33 (0)467 06 23 93
In Italia: FederBio, tel. 051.4210272, info@federbio.it


Share/Bookmark

venerdì 6 agosto 2010

Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia

Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.

Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano
43.614 (dati Sinab, 2009).

Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.

La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.

La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna,  Castiglia y Leon ed Estremadura.


Share/Bookmark

giovedì 24 giugno 2010

Le vostre domande: il vigneto del vicino è sempre più verde?

Ci scrive Dealma:

Vorrei sapere se è vero che ci sono dei trattamenti obbligatori per la vigna.
Ho una piccola vigna nel terreno di casa a cui non faccio nessun trattamento e che sta benissimo. Il mio vicino, che ha una vigna confinante con la mia, insiste perché dia il verderame e lo zolfo perché teme che la sua vigna possa ammalarsi, se si ammala la mia. Vorrei sapere se per legge sono tenuta a farlo.
Grazie
Cara Dealma, grazie per la domanda, davvero curiosa.

Per quanto ne sappiamo, non ci sono trattamenti obbligatori per il vigneto, tranne casi specifici di particolari situazioni fitosanitarie, in cui la Regione può dare indicazioni per fare dei trattamenti. Si tratta ad esempio di malattie particolari, come il mal dell'esca.
Pertanto, non credo proprio che il tuo vicino possa "obbligarti" a trattare il vigneto.

Trattare con prodotti di rame e/o zolfo è comunque un tipo di pratica ammessa nel biologico, perché si tratta di prodotti chimici non di sintesi, peraltro usati da secoli. Usati seguendo le prescrizioni non creano problemi alle piante e alla nostra salute.

I problemi di vicinato in campagna sono sempre complessi: puoi far vedere al tuo vicino che la tua vigna è effettivamente sana ed eventualmente, anche per garantire il tuo prodotto, decidere di trattare il tuo vigneto in condizioni che ritieni a rischio.

Grazie, Dealma: il tuo quesito mi sembra molto interessante per i nostri lettori. Continua a seguirci!

Per fare la tua domanda al Vino Biologico, basta scrivere. Cercheremo di rispondere sempre a tutti. I quesiti di interesse generale saranno pubblicati nel Blog e/o nel sito, rispettando sempre la vostra privacy.


Share/Bookmark

martedì 22 giugno 2010

I vini biologici di Palazzetto Ardi nei mercatini di Vicenza

L'amico Carlo Sitzia dell'agriturismo Palazzetto Ardi ci segnala due mercatini agricoli in cui è presente l'azienda con i suoi prodotti, tra cui i vini biologici.

"Vorrei segnalare due Mercati Contadini dove siamo presenti con i nostri prodotti (verdure, frutta e vini da agricoltura biologica)"

Vicenza
Viale Roma (di fronte al Pam)
Ogni martedi mattina dalle ore 8 alle ore 13

Valdagno (Vicenza)
Piazza Verdi
Sabato mattina, a partire da fine giugno 2010


Grazie della segnalazione, Carlo, e continua a seguirci!


Share/Bookmark

venerdì 18 giugno 2010

Unione Europea: rinviate le norme sul vino biologico

Il vino biologico c'è ma non si vede. Ancora una volta, infatti, è saltata la nuova normativa sulla vinificazione biologica che avrebbe dovuto creare in modo ufficiale in Europa il "vino biologico" o "vino da agricoltura biologica".

La vicenda è davvero lunga e complessa, visto che è iniziata almeno cinque anni fa con  un progetto di ricerca europeo, Orwine, che avrebbe dovuto fornire una base scientifica alla Commissione Europea per creare le nuove norme sul vino bio.

Invece, a causa di una spaccatura tra i vari paesi, il vino biologico è rimandato a data da destinarsi. Poco importa che il mercato ed i consumatori parlino ormai da anni di "vini biologici", con guide, concorsi, fiere, enoteche e locali specializzate, siti internet (come il nostro Vino Biologico!).


La cosa paradossale è che il blocco della normativa viene dall'opposizione di alcuni paesi del Nord Europa che, per difendere gli interessi di uno sparuto gruppo di viticoltori bio (ma probabilmente interessi commerciali rilevanti ) vogliono norme meno restrittive sulla vinificazione bio, in particolare con limiti più elevati di solfiti ammessi. Una cosa strana, se si pensa che sono paesi dove l'interesse e l'attenzione dei consumatori per questi vini sono maggiori rispetto all'Italia. Paesi come l'Olanda, dove molte aziende italiane del vino biologico esportano ottimi prodotti e dove c'è un (1) viticoltore biologico in tutto il paese!


Forse sarebbe stato meglio che l'Italia qualche anno fa avesse deciso di tutelare i suoi viticoltori biologici con una legge nazionale che regolamentasse il settore, in modo da mettere le "mani avanti" rispetto agli altri partner europei.


Non ci dimentichiamo che, nonostante la grande crescita spagnola, l'Italia è tuttora leader mondiale per superficie di vigneti bio, per vini biologici (o, per essere più precisi, da "uve da agricoltura biologica") prodotti e per vini bio esportati. Leader nella produzione e nel mercato ma Cenerentola quando si tratta di far valere i nostri interessi?


Torneremo su questo argomento: intanto ecco il comunicato della Commissione UE e una nota dell'Aiab.

Niente regolamento europeo sul vino biologico:  il biologico perde ancora!
[fonte Aiab]

È di oggi la notizia ufficiale: la Commissione europea ritira la proposta di regolamento sulla vinificazione biologica che avrebbe dovuto andare al voto ieri, 16 giugno. Il Commento del Commissario Ciolos è lapidario: le mediazioni proposte dagli stati membri avrebbero portato troppo lontano dal concetto di biologico, quindi se ne riparlerà quando la ricerca potrà mettere a tacere tutte queste discussioni.

Un risultato che è una sconfitta netta per il movimento del biologico che dimostra ancora una volta come l'unità del settore non solo non esista, ma anche che interessi di pura bottega continuano ad attraversarlo impedendogli di imporsi come modello di produzione e consumo di riferimento, nonostante una richiesta consistente e qualificata da parte dei consumatori.

"Il fallimento di questo processo pesa quasi esclusivamente sulla miopia di alcune potenti lobby del biologico tedesco, la cui lungimiranza anche questa volta, come in occasione del dibattito sulla contaminazione accidentale da Ogm, si dimostra pari a zero" dichiara Andrea Ferrante, presidente di AIAB.

Cristina Micheloni del Comitato Scientifico AIAB e coordinatrice generale del progetto europeo di ricerca ORWINE, aggiunge: "Nessun regolamento del settore biologico può poggiarsi su solidi dati scientifici quanto quello del vino, non solo in relazione al progetto ORWINE ma alla miriade di dati disponibili. Quindi le posizioni delle lobby nazionali (tedesca ed austriaca in primis) e trasversali (ad esempio la ricca e potente lobby degli imbottigliatori) non sono espressione di reali esigenze o problematiche. A questo punto non so quali risultati scientifici potranno mai dimostrare che il vino biologico buono c'è già e non necessita di tutti gli additivi di cui si reclamo ora l'utilizzo."


La Commissione Europea ritira la proposta di regolamento sul vino biologico
[fonte Commissione UE]

Il Commissario UE per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, ha ritirato oggi la proposta di introduzione di norme per la produzione di vino biologico.

Il vino biologico doveva essere inteso come un nuovo concetto, dato che il vino è stato finora escluso dal regolamento biologico UE. Il vino ottenuto da uve biologiche è commercializzato attualmente come 'Vino da uve da agricoltura biologica'.

Il progetto è stato oggetto di discussione per diversi mesi in seno al comitato permanente dei prodotti alimentari biologici - e in una serie di incontri bilaterali - ma non è stato possibile trovare un compromesso credibile, che rispetti gli standard biologici.

Parlando questa mattina, il Commissario Ciolos ha dichiarato: "E' chiaro che le condizioni di queste nuove regole non sono giuste per la maggioranza degli Stati membri. Io non sono disposto ad accettare compromessi sugli standard biologici perché questo manderebbe un segnale sbagliato ai consumatori sull'importanza che attribuiamo alla politica della qualità. La nostra speranza è che l'industria e la ricerca possono fare progressi, e la Commissione possa tornare a valutare queste proposte in futuro ".

Sulla base di uno studio indipendente (Orwine), sono state chieste una serie di modifiche, tra cui:
  • Un limite inferiore rispetto al vino convenzionale per i solfiti ;
  • Un elenco minore di additivi e coadiuvanti tecnologici rispetto al vino convenzionale;
  • Non permettere 5 pratiche enologiche, e limitare l'uso di altre 3.
N.B. Le regole per il "vino ottenuto da uve biologiche" continuano a essere applicate.


Share/Bookmark

Vini biologici all'Altradomenica di Roma

Vi segnaliamo l'appuntamento di Roma con l'Altradomenica ed il Biomercato, che come di consueto si svolgono nella terza domenica del mese; oltre a tante attività per piccoli e grandi, nel mercatino biologico trovate sicuramente qualche produttore di vino biologico, in particolare del Lazio.
Buona domenica!



L'altradomenica e Biomercato

DOMENICA 20 GIUGNO 2010
DALLE ORE 10 FINO AL TRAMONTO
ROMA

CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA
INGRESSO DA LARGO DINO FRISULLO E LUNGOTEVERE TESTACCIO CAMPO BOARIO - EX MATTATOIO TESTACCIO



Come arrivare

A.I.A.B (Associazione italiana agricoltura biologica)
e
CONSORZIO CITTA' DELL'ALTRA ECONOMIA
con il contributo di A.I.Li.Co.S.

presentano

“ALTRADOMENICA e BIOMERCATO 2010”
www.altradomenica.org

Il “Consorzio Città dell’Altra Economia” e “A.I.A.B.” presentano il quinto appuntamento per il 2010 di “ALTRADOMENICA e BIOMERCATO”, l'evento mensile a Roma sui temi dell’altra economia; un insieme di iniziative che coinvolgono molte realtà della Provincia di Roma e della regione Lazio, un appuntamento che ha lo scopo di avvicinare quanti più cittadini possibili ai temi da queste promossi e praticati (finanza etica, turismo responsabile, agricoltura e cucina biologica, commercio equo e solidale, riuso e riciclo, energie rinnovabili, software libero, comunicazione aperta).

UN APPUNTAMENTO FISSO E MOLTO ATTESO E' QUELLO CON I PRODUTTORI DI AGRICOLTURA BIOLOGICA che porteranno in piazza i propri prodotti esclusivamente di stagione per genuine degustazioni prive di pesticidi. E poi saranno oltre 50 gli stand di associazioni, cooperative e artigiani che dialogheranno direttamente con i visitatori.

DOMENICA 20 giugno 2010 una particolare presenza amica: i volontari del WWF Lazio organizzeranno per bambini e adulti particolari iniziative dedicate alla tutela della biodiversità anche all'interno della Capitale d'Italia. Ma molte altre saranno le iniziative che si snoderanno tra laboratori, musica, mostre, incontri e degustazioni biologiche.

Nell'ambito di questa manifestazione saranno anche raccolte per tutta la giornata le firme per la presentazione del referendum per l'acqua pubblica a cura del WWF Lazio

Inoltre per tutto il giorno giochi all'aperto per bambini di grande impatto ludico e ricreativo.

3.500 metri quadrati al coperto di esposizione, uffici e vendita, il Tevere che scorre accanto e davanti una delle più grandi piazze pubbliche della Capitale chiusa al traffico delle automobili fanno della Città dell'Altra Economia una delle più interessanti oasi di tranquillità romane, con molteplici spunti e iniziative per tutte le curiosità possibili.


ALTRADOMENICA E BIOMERCATO
20 giugno 2010
Le iniziative


  • Presenza dalle ore 10.00 al tramonto del MERCATO BIOLOGICO CONTADINO con la presenza di oltre 20 produttori di agricoltura biologica del Lazio con degustazione dei prodotti, informazioni sulle metodologie praticate per ottenerli mediante agricoltura biologica e per qualsiasi riferimento e informazione sulla vendita diretta e sulla filiera corta
  • Presenza dalle ora 10.00 alle ore 18.00 di punti di raccolta firme a sostegno della presentazione del referendum per l'acqua pubblica organizzati dal WWF Lazio con varie postazioni di contatto
  • Presenza dalle ore 10.00 al tramonto di 50 tra ASSOCIAZIONI E COOPERATIVE che lavorano abitualmente alla promozione dei temi dell'Altra Economia con stand e materiali informativi utili a chiarire qualsiasi dubbio e ad avere qualsiasi tipo di informazione e indicazione
  • Ore 11.00 – TAM TAM in bici visita guidata attraverso il quartiere di Testaccio
  • Ore 10.00 – ESCURSIONE LUNGO IL TEVERE TRA STORIA E NATURA organizzata dal WWF Lazio con appuntamento a Piazza dell’Emporio presso la Fontana delle Anfore alle ore 10.00 Durata: 2h e 30m circa Arrivo: presso la Città dell’Altra Economia in Testaccio
  • PER PRENOTARE: lazio@wwf.it
  • Ore 11.00 - LABORATORIO DI STUDIO DELL’ECOSISTEMA FLUVIALE NATURALMENTE TEVERE dalle ore 11.00 alle ore 13.00 presso Città dell’Altra Economia ingresso lungotevere: attività per bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni Prenotazione: invia sms al 347-5540409
  • G.A.S. - Per tutta la giornata, a cura dei Gruppi di Acquisto Solidali di Roma vendita di patate della campagna “Io non assumo in nero” e a cura del Gruppo di Acquisto solidale Gasper vendita di frutta bio ed equo solidale per favorire l'apertura di una Bottega del Commercio equo a Monterotondo Per info ed ordini: equobiofrutta@gmail.com  - 347/2806803 (Donatella) - 06/916504927 (lascia un messaggio)
  • Dalle ore 16.00 – Trasmissione in diretta della partita dei Mondiali di Calcio ITALIA – PARAGUAY

Per tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione:

E-mail: segreteriaconsorzio@cittadellaltraeconomia.org  - Tel: 347 1217942

Per informazioni stampa e per le iniziative:
E-mail: cesare .budoni@gmail.com oppure ufficiostampa@cittadellaltraeconomia.org
Tel: 349 6040937


Share/Bookmark

giovedì 17 giugno 2010

Le vostre domande: autocertificare il vino ed il vigneto

Ci scrive Federico:

Buonasera,
posso dichiarare con autocertificazione che il mio vino è biologico, i trattamenti in vigna sono rame (poltiglia), zolfo in polvere e calce.
Non mi va di spendere circa 3000 euro l'anno per una certificazione puramente cartacea.
Grazie
Grazie a te per la domanda, Federico, perché ci permette di rispondere a una richiesta che abbiamo ricevuto più volte.

Sicuramente non puoi autocertificare che il tuo vino è biologico e neanche che il tuo vigneto è biologico: infatti esiste una normativa europea e nazionale in materia che occorre rispettare in tutti i vari aspetti, compresi quelli relativi alla certificazione e all'etichettatura.

Quello che puoi fare è autocertificare (o meglio, dichiarare, ad esempio nel tuo sito o nel tuo depliant) le pratiche che utilizzi nel tuo vigneto, senza però riferimenti alla produzione biologica. Puoi quindi dire che segui dei metodi naturali e che utilizzi per i trattamenti esclusivamente determinati prodotti (es. zolfo o rame). Puoi anche dichiarare i processi che segui in cantina o pubblicare i risultati delle analisi dei tuoi vini, per mettere in evidenza ad esempio un basso contenuto in solfiti o anche l'assenza di residui di pesticidi (come fanno questi tuoi colleghi vignaioli).

In sintesi, il mio consiglio è questo.
Se la tua azienda è di tipo professionale, se punti al mercato nazionale e anche ai mercati esteri, se vuoi richiedere contributi per cui è indispensabile avere la certificazione biologica, se vuoi arrivare su negozi, fiere e mercati riservati al biologico certificato, allora conviene fare la certificazione biologica della tua azienda agricola. Chiedi il preventivo per la certificazione a più organismi di controllo per trovare la condizione più favorevole.
Se invece hai una piccola azienda, con una produzione limitata, magari orientata alla vendita diretta e al mercato locale (agriturismo, mercatini ecc.), con un certo numero di consumatori che ti conoscono già, puoi provare a seguire la strada da te ipotizzata, sempre evitando i riferimenti alla produzione biologica per non incorrere in sanzioni e multe.

Grazie, Federico: il tuo quesito sarà di sicuro molto interessante per i lettori del Blog.
Continua a seguirci!


Per fare la tua domanda al Vino Biologico, basta scrivere.
Cercheremo di rispondere sempre a tutti.
I quesiti di interesse generale saranno pubblicati nel Blog e/o nel sito, rispettando sempre la vostra privacy.


Share/Bookmark