Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

giovedì 17 giugno 2010

Le vostre domande: autocertificare il vino ed il vigneto

Ci scrive Federico:

Buonasera,
posso dichiarare con autocertificazione che il mio vino è biologico, i trattamenti in vigna sono rame (poltiglia), zolfo in polvere e calce.
Non mi va di spendere circa 3000 euro l'anno per una certificazione puramente cartacea.
Grazie
Grazie a te per la domanda, Federico, perché ci permette di rispondere a una richiesta che abbiamo ricevuto più volte.

Sicuramente non puoi autocertificare che il tuo vino è biologico e neanche che il tuo vigneto è biologico: infatti esiste una normativa europea e nazionale in materia che occorre rispettare in tutti i vari aspetti, compresi quelli relativi alla certificazione e all'etichettatura.

Quello che puoi fare è autocertificare (o meglio, dichiarare, ad esempio nel tuo sito o nel tuo depliant) le pratiche che utilizzi nel tuo vigneto, senza però riferimenti alla produzione biologica. Puoi quindi dire che segui dei metodi naturali e che utilizzi per i trattamenti esclusivamente determinati prodotti (es. zolfo o rame). Puoi anche dichiarare i processi che segui in cantina o pubblicare i risultati delle analisi dei tuoi vini, per mettere in evidenza ad esempio un basso contenuto in solfiti o anche l'assenza di residui di pesticidi (come fanno questi tuoi colleghi vignaioli).

In sintesi, il mio consiglio è questo.
Se la tua azienda è di tipo professionale, se punti al mercato nazionale e anche ai mercati esteri, se vuoi richiedere contributi per cui è indispensabile avere la certificazione biologica, se vuoi arrivare su negozi, fiere e mercati riservati al biologico certificato, allora conviene fare la certificazione biologica della tua azienda agricola. Chiedi il preventivo per la certificazione a più organismi di controllo per trovare la condizione più favorevole.
Se invece hai una piccola azienda, con una produzione limitata, magari orientata alla vendita diretta e al mercato locale (agriturismo, mercatini ecc.), con un certo numero di consumatori che ti conoscono già, puoi provare a seguire la strada da te ipotizzata, sempre evitando i riferimenti alla produzione biologica per non incorrere in sanzioni e multe.

Grazie, Federico: il tuo quesito sarà di sicuro molto interessante per i lettori del Blog.
Continua a seguirci!


Per fare la tua domanda al Vino Biologico, basta scrivere.
Cercheremo di rispondere sempre a tutti.
I quesiti di interesse generale saranno pubblicati nel Blog e/o nel sito, rispettando sempre la vostra privacy.


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2 commenti:

carlo sitzia ha detto...

Grazie Federico per l'interessante spunto di riflessione pratica.
E' ora che il Consumatore RICHIEDA LA PRODUTTORE SEMPRE le analisi del vino che acquista per verificare il livello dell'anidride solforosa presente. Anche il rame residuo è da notare in quanto è cancerogeno !!
..Perchè tribolare per la salute quando le magagne sono indotte da quello che mangiamo e beviamo?..
p.s. noi dalla vendemmia 2004 abbiamo introdotto questo sistema di comunicazione del salutismo nel quale ci riconosciamo.
SALUTE!CArlo Sitzia

Anonimo ha detto...

Grazie della tua testimonianza, Carlo. Ci sembra utile comunicare una serie di informazioni utili ai consumatori: poi è chiaro che solo una fascia è interessata ma comunque i consumatori consapevoli sono sempre più numerosi. La medicina è sempre più impegnata a riparare i danni della cattiva alimentazione, dell'inquinamento, degli inceneritori, dei pesticidi. Vedi anche la recente notizia che abbiamo pubblicato sui rapporti tra pesticidi e sindrome ADHD.
La Redazione del Vino Biologico