Corsi di degustazione dei vini biologici

Corsi di degustazione dei vini biologici
Marzo 2015 a Roma

venerdì 18 giugno 2010

Unione Europea: rinviate le norme sul vino biologico

Il vino biologico c'è ma non si vede. Ancora una volta, infatti, è saltata la nuova normativa sulla vinificazione biologica che avrebbe dovuto creare in modo ufficiale in Europa il "vino biologico" o "vino da agricoltura biologica".

La vicenda è davvero lunga e complessa, visto che è iniziata almeno cinque anni fa con  un progetto di ricerca europeo, Orwine, che avrebbe dovuto fornire una base scientifica alla Commissione Europea per creare le nuove norme sul vino bio.

Invece, a causa di una spaccatura tra i vari paesi, il vino biologico è rimandato a data da destinarsi. Poco importa che il mercato ed i consumatori parlino ormai da anni di "vini biologici", con guide, concorsi, fiere, enoteche e locali specializzate, siti internet (come il nostro Vino Biologico!).


La cosa paradossale è che il blocco della normativa viene dall'opposizione di alcuni paesi del Nord Europa che, per difendere gli interessi di uno sparuto gruppo di viticoltori bio (ma probabilmente interessi commerciali rilevanti ) vogliono norme meno restrittive sulla vinificazione bio, in particolare con limiti più elevati di solfiti ammessi. Una cosa strana, se si pensa che sono paesi dove l'interesse e l'attenzione dei consumatori per questi vini sono maggiori rispetto all'Italia. Paesi come l'Olanda, dove molte aziende italiane del vino biologico esportano ottimi prodotti e dove c'è un (1) viticoltore biologico in tutto il paese!


Forse sarebbe stato meglio che l'Italia qualche anno fa avesse deciso di tutelare i suoi viticoltori biologici con una legge nazionale che regolamentasse il settore, in modo da mettere le "mani avanti" rispetto agli altri partner europei.


Non ci dimentichiamo che, nonostante la grande crescita spagnola, l'Italia è tuttora leader mondiale per superficie di vigneti bio, per vini biologici (o, per essere più precisi, da "uve da agricoltura biologica") prodotti e per vini bio esportati. Leader nella produzione e nel mercato ma Cenerentola quando si tratta di far valere i nostri interessi?


Torneremo su questo argomento: intanto ecco il comunicato della Commissione UE e una nota dell'Aiab.

Niente regolamento europeo sul vino biologico:  il biologico perde ancora!
[fonte Aiab]

È di oggi la notizia ufficiale: la Commissione europea ritira la proposta di regolamento sulla vinificazione biologica che avrebbe dovuto andare al voto ieri, 16 giugno. Il Commento del Commissario Ciolos è lapidario: le mediazioni proposte dagli stati membri avrebbero portato troppo lontano dal concetto di biologico, quindi se ne riparlerà quando la ricerca potrà mettere a tacere tutte queste discussioni.

Un risultato che è una sconfitta netta per il movimento del biologico che dimostra ancora una volta come l'unità del settore non solo non esista, ma anche che interessi di pura bottega continuano ad attraversarlo impedendogli di imporsi come modello di produzione e consumo di riferimento, nonostante una richiesta consistente e qualificata da parte dei consumatori.

"Il fallimento di questo processo pesa quasi esclusivamente sulla miopia di alcune potenti lobby del biologico tedesco, la cui lungimiranza anche questa volta, come in occasione del dibattito sulla contaminazione accidentale da Ogm, si dimostra pari a zero" dichiara Andrea Ferrante, presidente di AIAB.

Cristina Micheloni del Comitato Scientifico AIAB e coordinatrice generale del progetto europeo di ricerca ORWINE, aggiunge: "Nessun regolamento del settore biologico può poggiarsi su solidi dati scientifici quanto quello del vino, non solo in relazione al progetto ORWINE ma alla miriade di dati disponibili. Quindi le posizioni delle lobby nazionali (tedesca ed austriaca in primis) e trasversali (ad esempio la ricca e potente lobby degli imbottigliatori) non sono espressione di reali esigenze o problematiche. A questo punto non so quali risultati scientifici potranno mai dimostrare che il vino biologico buono c'è già e non necessita di tutti gli additivi di cui si reclamo ora l'utilizzo."


La Commissione Europea ritira la proposta di regolamento sul vino biologico
[fonte Commissione UE]

Il Commissario UE per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, ha ritirato oggi la proposta di introduzione di norme per la produzione di vino biologico.

Il vino biologico doveva essere inteso come un nuovo concetto, dato che il vino è stato finora escluso dal regolamento biologico UE. Il vino ottenuto da uve biologiche è commercializzato attualmente come 'Vino da uve da agricoltura biologica'.

Il progetto è stato oggetto di discussione per diversi mesi in seno al comitato permanente dei prodotti alimentari biologici - e in una serie di incontri bilaterali - ma non è stato possibile trovare un compromesso credibile, che rispetti gli standard biologici.

Parlando questa mattina, il Commissario Ciolos ha dichiarato: "E' chiaro che le condizioni di queste nuove regole non sono giuste per la maggioranza degli Stati membri. Io non sono disposto ad accettare compromessi sugli standard biologici perché questo manderebbe un segnale sbagliato ai consumatori sull'importanza che attribuiamo alla politica della qualità. La nostra speranza è che l'industria e la ricerca possono fare progressi, e la Commissione possa tornare a valutare queste proposte in futuro ".

Sulla base di uno studio indipendente (Orwine), sono state chieste una serie di modifiche, tra cui:
  • Un limite inferiore rispetto al vino convenzionale per i solfiti ;
  • Un elenco minore di additivi e coadiuvanti tecnologici rispetto al vino convenzionale;
  • Non permettere 5 pratiche enologiche, e limitare l'uso di altre 3.
N.B. Le regole per il "vino ottenuto da uve biologiche" continuano a essere applicate.


Share/Bookmark

1 commento:

Agricoltura Biologica ha detto...

E' vero l'ennesima occasione persa. Purtroppo i paesi del nord europa contano molto più di noi a livello europeo... e se fanno del vino pure in Norvegia, che di sole ne vedono solo sei mesi all'anno...siamo messi bene!! Comunque per fortuna i nostri consumatori (italiani) non sono così sciocchi...riconoscono il buon vino!!