Vinitaly 2008: senza commenti (e neanche parole)
Non bastava l'Alitalia e i rifiuti della Campania, oggi, e ieri la Parmalat, la Cirio, su fino al vino al metanolo. Scandali economici e finanziari che funestano il nostro paese e lo "sputtanano" continuamente agli occhi di tutto il mondo. Una serie di scandali da far impallidire, così pesanti che non bastano le vittorie di moto, auto e calciatori italiani per farci recuperare credibilità e buon nome.
Ora ritorna il vino in primo piano, con uno scandalo che si annuncia pesantissimo, nonostante i toni trionfalistici di qualche nostro politico ("evviva, i nostri controlli funzionano"?!).
I produttori di vini biologici stanno a guardare e continuano a fare in modo diverso, molto diverso.
[fonte RaiNews 24]
Operazione 'Vendemmia sicura', vino addizionato con sostanze chimiche
Ancora uno scandalo che rischia di minare la fiducia dei consumatori. Lo ha denunciato un' inchiesta pubblicata dal settimanale Espresso, oggi in edicola. Si tratta di vino 'tagliato' con sostanze chimiche, che sarebbe stato messo in commercio da una ventina di aziende, sparse tra il nord Italia, la Puglia e la Sicilia.
L'Operazione Vendemmia sicura si sta rivelando "un successo", testimonianza del fatto che il "controllo, l'azione costante di tutela dei consumatori e dei produttori onesti producono risultati anche eclatanti". Cosi' il ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, che dal Vinitaly commenta i risultati dell'inchiesta avviata dalle Procure di Verona e Taranto nei confronti di alcuni produttori vitivinicoli italiani. Una inchiesta che nasce "da capillari indagini del Corpo Forestale dello Stato e dell'Ispettorato Controllo Qualita', entrambe realta' riconducibili al Mipaaf".
Il risultato, anticipato dall'Espresso, parla di 70 milioni di ettolitri di vino 'addizionato' con concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e contenente solo un quinto di mosto messi in vendita nei negozi e nei supermercati come vino a basso costo.
L'inchiesta e' ancora in corso, ma al momento i magistrati delle due procure avrebbero scoperto un sistema industriale di contraffazione che nasce dalla criminalita' organizzata e alimenta le grandi cantine. Le aziende coinvolte nello scandalo sarebbero gia' 20. Otto si trovano al Nord: in provincia di Brescia, Cuneo, Alessandria, Bologna, Modena, Verona, Perugia. Il resto invece e' sparso tra Puglia e Sicilia.
Il ministro, pur sottolineando i risultati positivi ottenuti dall'indagine nella lotta alle sofisticazioni alimentari ha pero' voluto evidenziare come ora sia necessario evitare ogni allarmismo e avere la consapevolezza che "pochi malfattori, tra l'altro gia' noti alle forze dell'ordine per analoghe vicende pregresse, non fanno certo l'immagine di un intero settore. Il mondo del vino italiano e' un mondo sano, dinamico - ribadisce il ministro dal Vinitaly di Verona - Un mondo che lavora e sta ottenendo risultati e riconoscimenti straordinari. Un insieme di traguardi eccellenti che proprio a Vinitaly abbiamo voluto testimoniare con assoluta soddisfazione".
1 commento:
Spesso si dice che "i francesi sono bravi a valorizzare i loro prodotti" non so se sia solo un luogo comune, ma credo che nel mondo ormai sia diffuso il luogo comune "gli italiani sono bravi a rovinarsi le cose buone che hanno" ...
A volte vorrei diventare svizzero...
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