Corsi di degustazione dei vini biologici

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Marzo 2015 a Roma

mercoledì 23 gennaio 2008

Emergenza rifiuti: produrre vino in modo intelligente per produrre meno rifiuti

Una produzione di vino compatibile con l'ambiente può contribuire a ridurre la mole di rifiuti che costituiscono un problema sempre più difficile da risolvere nel mondo industrializzato? La risposta è sì.

Le soluzioni possono essere diverse. Di questi temi abbiamo parlato spesso nel Blog del Vino Biologico. Dai tappi in vetro, completamente riciclabili e adatti per i vini biologici, all'uso dei residui di potatura per produrre elettricità; dal Lambrusco con la Dap, la Dichiarazione ambientale di prodotto, che tiene conto anche dei rifiuti prodotti, alla cantina siciliana che risparmia carta per la stampa delle etichette e fa il riciclaggio della plastica.

Ora dalla Spagna arriva una proposta che sta già facendo discutere molto il settore vitivinicolo iberico. Il ministero dell'ambiente vuole che entro il 2011 almeno la metà dei vini impiegati nella ristorazione siano confezionati in bottiglie riutilizzabili.
Si tratterebbe, in pratica, del ritorno alle bottiglie con il vuoto a rendere, un'abitudine comune nell'Italia degli anni '60 e '70 per altre bevande, come ad esempio la birra o l'acqua minerale.

L'idea è osteggiata dal settore del vino, soprattutto per i costi elevati che l'operazione comporterebbe a carico delle cantine, in particolare quelle più piccole, obbligate a dotarsi di attrezzature idonee per il lavaggio ed il trattamento delle bottiglie e a creare un circuito per la raccolta dei vuoti usati. Il settore della ristorazione (HORECA) rappresenta ben il 60% del mercato delle cantine spagnole.
È vero che in Spagna il riciclaggio del vetro ha superato il 50%, però riciclare è nel complesso più dannoso, in termine ambientali, che riutilizzare.

La soluzione è proponibile in Italia? Difficile, visto che le obiezioni potrebbero essere le stesse fatte dalle cantine spagnole. Sarebbe il caso, però, di guardare un po' più avanti.

Il costo economico del danno di immagine di una catastrofe come quella dei rifiuti in Campania è stato, e sarà nei prossimi mesi, enorme.
La Coldiretti stima intorno al 30% le disdette delle prenotazioni negli agriturismi e nelle consegne di prodotti alimentari. Aspettiamo di vedere gli effetti per il settore del vino.
Di sicuro si correrà ai (tardivi) ripari, con faraoniche campagne promozionali, appelli, proclami.

Forse sarebbe più conveniente investire fondi pubblici in operazioni come quella proposta in Spagna, finanziando direttamente le cantine disposte a partecipare a un progetto del genere, con l'obiettivo di produrre meno rifiuti, prima di continuare a spendere milioni di euro per triturare l'immondizia, spostarla da una parte all'altra e bruciarla negli inceneritori (o nei termovalorizzatori, che non sono altro che un tipo di inceneritori).


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